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Samb tra primato, molti pregi e qualche difetto da limare prima degli scontri diretti

SERIE D - Il pareggio di Notaresco ha sollevato le abituali recriminazioni (anche in mister Lauro), anche se i punti di vantaggio su Campobasso e Chieti sono 3. Vediamo cosa poter migliorare e la situazione del girone F della Serie D negli ultimi campionati per valutare l'andamento dell'attuale capolista
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Romairone, Chiatante, Pietropaolo ed Evangelisti, fino a ora poco o per nulla impiegati – foto US Sambenedettese

 

di Pier Paolo Flammini

 

Quando si parla di Samb, e di Samb in Serie D, occorre davvero aver grande pazienza. Perché è un campionato che non lascia possibilità di errore e quel che in Serie C sarebbe accettato quasi sempre come un buon risultato, ovvero un pareggio in trasferta da capolista, fa vivere invece molte recriminazioni a una parte consistente della tifoseria. Il che crea un po’ di fastidio in quella fetta di appassionati rossoblù che, invece, eviterebbe questo tipo di polemica a basso voltaggio, anche se c’è da dire che il sale della passione sportiva sta proprio nelle discussioni tra tifosi post-partita (a tal proposito va rilevato come i quasi 600 biglietti a disposizione per la Curva Nord in vista dell’incontro Samb-Matese di domenica prossima siano terminati dopo appena due ore dall’avvio della prevendita di questa mattina, lunedì 6 novembre: sesto “sold out” consecutivo).

Analizziamo quindi pregi e difetti del pareggio di Notaresco, anche alla luce dei numerosi spunti offerti dai tifosi.

 

I PREGI

 

Il 4-3-3 scelto da quattro giornate, che aveva garantito tre vittorie consecutive, si è dimostrato ancora una volta un modulo solido. Nei fatti, va rimarcato, la Samb ha concesso ai padroni di casa solo l’occasione del gol, arrivato con una deviazione dopo un tiro, in una mischia. Anche nel secondo tempo il duo Sirri-Sbardella ha impedito qualsiasi vera ripartenza degli abruzzesi, e non era cosa semplice considerando il loro buon periodo di forma e il fatto di giocare su un campo che conoscono bene.

 

Stessa solidità dimostrata dal trio di centrocampo, guidato da un Arrigoni di altra categoria e supportato da Barberini e Scimia, che nel secondo tempo hanno consentito alla squadra di piantare la tenda nella metà campo avversaria senza interruzioni.

 

Bene anche Battista, al quarto gol stagionale – ne aveva realizzati 6 in due anni al Porto d’Ascoli – e anche autore di molte buone giocate, alcune non finalizzate al meglio dai compagni. Pollice in su poi per Tomassini, entrato nel secondo tempo, la cui stazza ha consentito a tutta la squadra di stazionare costantemente a ridosso dell’area avversaria e di poter, in situazioni complicate, affidarsi al lancio lungo (siamo in D, signori) con buone speranze di non perdere il possesso palla.

 

I DIFETTI 

 

Troppe poche occasioni, nella ripresa, in rapporto al volume di gioco. Soltanto un colpo di testa di Pagliari e una mancata deviazione nell’unica azione in cui le due mezzali, Scimia e Barberini, sono riuscite a proiettarsi in attacco.

 

E’ questo un tema che torna, al quale Lauro ha provato a rimediare inizialmente con il suo 4-2-4. Col 4-3-3 si sperava in Paolini, centrocampista che più degli altri è abituato a inserirsi in attacco, ma gli infortuni di questo inizio di stagione lo stanno penalizzando. Manca invece in rosa un trequartista, anche se Romairone e Alessandro potrebbero fungere parzialmente, nei finali di partita.

 

Fatto sta che Alessandro ha sofferto, mentre Romairone è rimasto in panchina. Se Lauro con i cambi nelle ultime partite aveva risolto molti incontri, stavolta ha preferito non mutare l’assetto di gioco, limitandosi agli ingressi di Tomassini per Alessandro e Chiatante per Cardoni. Probabilmente non ha voluto indebolire il centrocampo rischiando magari di concedere spazio alle ripartenze avversarie e sperando invece in una zampata finale che poi è mancata. ma è pur vero, e pensiamo al gol in extremis al Fossombrone, che i nuovi ingressi portano anche una certa freschezza fisica tanto che in quella occasione la rete di Lonardo arrivò per il concorso di Alessandro, Scimia e Paolini, tutti subentrati come Leonardo.

 

E come sempre quando non si vince si spera nei giocatori non impiegati: oltre Romairone, anche due centrocampisti under già molto esperti come Evangelisti e Pietropaolo, tra l’altro sambenedettesi, non hanno messo piede in campo (neanche un minuto in precedenza).

 

Probabilmente la forza della Samb si vedrà in occasione della serie di scontri diretti che avrà inizio il 19 novembre a Chieti. Qualcuno guarda i 4 pareggi arrivati tutti con squadre di media-alta classifica (Fano, Fossombrone, Avezzano, Notaresco) e teme la difficoltà di vincere gli scontri diretti. Altri, invece, pensano che in quelle occasioni, finalmente, si giocherà contro formazioni non iper-difensive e la Samb potrà anche sfruttare altre doti.

 

UNO SGUARDO AL PASSATO

 

Ebbene sì, non esistono campionati in cui la vincente abbia dominato tutti gli incontri. Anzi, talvolta si è dovuto passare attraverso momenti meno favorevoli. Alla luce degli esoneri a Campobasso e L’Aquila e delle critiche a Chianese a Chieti, probabilmente vincerà il campionato l’ambiente più solido, capace di effettuare le scelte più ponderate e non rischiare di mettere addosso alla squadra una pressione inadeguata al primo passo falso.

 

Campionato 2018/2019 – Vincente: Cesena, 83 punti in 38 partite (media 2,18), ne aveva 22 dopo 10 partite ma con ben due sconfitte (media 2,2): 1-0 a Matelica alla terza giornata (marchigiani che sarebbero finito secondi a 80 punti) e 0-1 contro la Recanatese, poi terza in classifica seppur distaccatissima a 63 punti. Cesena che a fine stagione avrebbe perso 5 partite.

 

Campionato 2020/2021 – Vincente: Campobasso con 72 punti in 34 partite (media 2,11 a partita). Partenza davvero col botto con 26 punti in 10 partite (media 2,6) senza sconfitte. La prima sconfitta arrivò poi alla 12 giornata, addirittura un 4-0 a Tolentino: alla fine furono 4 le sconfitte in campionato. Seconda classificata fu il Notaresco, a 64 punti.

 

Campionato 2021/2022 – Vincente: Recanatese con 68 punti in 34 partite (media 2). Furono 23 i punti nelle prime 10 giornate (media 2,3), dunque una partenza molto buona anche se arrivò una sconfitta clamorosa proprio all’esordio, 0-4 contro il Tolentino in casa (come nel campionato precedente, il Tolentino fu davvero “ammazza-grandi”, con identico e roboante risultato). La Recanatese poi perse 6 volte (la seconda, nel girone di ritorno, proprio con la Samb in casa), rallentando nella parte finale del campionato pur senza rischiare mai una rimonta: secondo fu il Trastevere con 59 punti.

 

Campionato 2022)2023 – Vincente: Pineto, 72 punti (media 2,11). Nelle prime 10 giornate i punti per gli abruzzesi furono 21 (media 2,1), con una sconfitta alla seconda giornata, a Fano (2-1). Furono poi 4 le sconfitte totali. Al secondo posto la Vigor Senigallia, a 57 punti.


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