di Filippo Ferretti
Un professionista che Hollywood ci invidia, in grado di realizzare effetti speciali degni dei più sofisticati “studios”, autore di maschere, trucchi e scenografie per il cinema, per la televisione, per il teatro: negli ultimi anni anche a beneficio di musei, di parchi a tema, del mondo pubblicitario.
Parliamo di Giuseppe Cordivani, l’ascolano che da quasi trent’anni ha saputo trasformare il suo sogno e la sua passione in un lavoro richiestissimo, anche da eccellenze della settima arte, come è accaduto con il maestro Dario Argento, per il quale lavora da tanti anni, non solo per i suoi film ma anche a beneficio del suo negozio affollato da tanti, autentici “mostri” ubicato a Roma.
Peppe Cordivani, figlio di un altro straordinario artista ascolano, il ceramista Luciano, in questi giorni ha voluto fare un nuovo regalo alla sua città, realizzando l’ennesimo dei suoi autentici capolavori, il Licantropo, una creatura di quasi due metri che sembra uscire dai migliori film horror della storia, proprio in occasione del ritorno della manifestazione “Ascoli Comics and Games”, per cui ha prestato la sua ultima creatura, frutto del talento di colui che è riuscito negli anni a concepire creature di ogni tipo, usando sempre tecniche innovative.
L’opera, sarà collocata in vetrina presso la galleria “Insieme” in corso Mazzini, per la gioia di bambini, per gli appassionati e cultori del “selfie”. «Mi ha fatto molto piacere che gli organizzatori mi abbiano chiamato, in fondo non potevo mancare», spiega Cordivani, colui che nonostante venga cercato dal mondo intero, sempre disponibile per la sua città.
Eccolo, dunque, attualmente impegnato al restauro delle statue longobarde presso il sito archeologico di Castel Trosino, dopo aver realizzato nel 2022 la statua raffigurante Costantino Rozzi per i giardini pubblici.
«È vero che tanti anni fa ho iniziato con il make up e le maschere, ma la scultura ha assunto poi sempre più un posto importante nella mia vita e realizzare l’opera dedicata al Presidentissimo è stato un grande onore», ha confessato il re degli effetti speciali, impegnato oggi anche a realizzare le scene dei lavori teatrali diretti e scritti da Stefano Artissunch, altro creativo residente nel capoluogo piceno.
Lui, che ha conosciuto tutti i più importanti nomi del piccolo e grande schermo, italiani ed internazionali – dall’incontro con Carlo Rambaldi agli interpreti di lavori amatissimi dal pubblico, uno su tutti il Marco Giallini di “Rocco Schiavone”, fiction tv per la quale ha creato numerose scene – Giuseppe Cordivani spera ora solo di poter riaprire il suo “negozio – museo” in via Trebbiani, chiuso dal 2020 per la messa in sicurezza post-sisma.
E per il resto? Forse manca solo l’Oscar, visto che al Festival di Sanremo è già stato protagonista quest’anno con il pupazzo dedicato affettuosamente al veterano dei giornalisti Vincenzo Mollica, che ha impazzato dentro e fuori dall’Ariston.
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