di Maria Nerina Galiè
Quando i titolari della “Edilmarche Costruzioni” hanno progettato la palazzina di via dell’Amicizia a Comunanza, pensavano ad un’iniziativa di carattere commerciale, non lesinando quindi sui materiali, rifiniture e comodità per essere competitivi. Così si sono presentati gli appartamenti ai 12 nuclei familiari che lunedì 1 aprile ne sono entrati in possesso, in ragione di un contratto di comodato gratuito stipulato sul momento con i rappresentanti dell’Erap, la dirigente del presidio di Ascoli Stefania Di Lorenzo, Quirino Odoardi ed Ettore Pandolfi, nel corso di una cerimonia alla quale ha preso parte la vice presidente della Regione Marche Anna Casini accompagnata dal responsabile di segreteria Francesco Ameli e i costruttori Emidio Allevi e Filippo Simonetti. A fare gli onori di casa il sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni, il vice Domenico Sacconi e il consigliere Alberto Antognozzi.
Un’emozione generale serpeggiava tra le istituzioni e i cittadini, impazienti questi ultimi di vedere gli alloggi, molti per la prima volta. E probabilmente non si aspettavano tanto. Come Antonio, piuttosto in là con gli anni, che stringendo le mani della Di Lorenzo le ha detto: «Meglio di così non potevo trovà». Ma alla fine “l’uomo del giorno” è risultato essere Leadro Fioravanti, dipendente del Comune di Comunanza e responsabile del procedimento. «Per più di un anno lo abbiamo tartassato con la continua richiesta di informazioni e di una data certa per avere l’alloggio – hanno detto praticamente tutti – ora vogliamo dirgli grazie per averci sopportato e supportato».
Poi storie, quelle dei nuovi vicini di casa, che si sono intrecciate tra racconti di vita da “terremotati” ed un immediato slancio organizzativo per come dividersi gli impegni condominiali. Per tutti però a dominare era la speranza di poter tornare al più presto nelle loro case gravemente danneggiate.
Anna Casini ed il sindaco Cesaroni hanno ribadito la bontà dell’operazione, cioè l’acquisto da parte dell’Erap di appartamenti nuovi, attingendo all’invenduto, al posto delle Sae e del contributo per l’autonoma sistemazione. Meno suolo pubblico sprecato, nessuna esigenza di smaltire rifiuti al termine dell’emergenza, un significativo sostengo alle imprese del territorio che il sisma poteva mettere in ginocchio.
«Riproporremo il progetto anche per l’edilizia pubblica ordinaria», ha detto la Casini. Mentre Cesaroni è certo di poter consegnare entro l’estate altri 8 appartamenti, di simile fattezza, ad altre 8 famiglie sempre di sfollati. <Al termine dell’emergenza sisma – ha aggiunto – gli alloggi rimarranno a disposizione del Comune di Comunanza per le famiglie che ne avranno bisogno».
L’ASSEGNAZIONE – A fronte della sospensione del Cas da parte di Cesaroni ai 7 nuclei familiari che le hanno rifiutate (leggi gli articoli del 24 gennaio e del 25 febbraio), le case non sono rimaste inutilizzate. L’Amministrazione ha infatti provveduto nel giro di pochi giorni a scorrere la graduatoria e riassegnarle. L’elenco era stato stilato a seguito della delibera comunale 89 del 20 settembre 2017, emanata su indicazione dell’Erap (con nota dell’8/09/2017). La Regione Marche aveva predisposto la modulistica ed i criteri di assegnazione, lasciando però i Comuni liberi di “rivedere e adeguare secondo specifiche esigenze” (decreto regionale del 1393 del 2 ottobre 2017).
A Comunanza si è scelto di attribuire il punteggio maggiore, pari a 5, ai nuclei familiari costretti ad andare fuori Comune, più 3 punti per ogni componente, con l’aggiunta di 2 se tra loro ci fossero stati over 65 o portatori di handicap. A parità di punteggio gli amministratori hanno dato priorità ai nuclei familiari con presenza di figli minori. Infine gli amministratori hanno deciso di “non procedere all’assegnazione a nuclei familiari composti da una sola unità in considerazione della dimensione degli alloggi attualmente disponibili”, si legge nella delibera.
Gli alloggi infatti vanno dal più piccolo di 73,47 metri quadrati al più grande di 83,57. Tutti sono provvisti di box auto, ascensore e parcheggio.
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