Brescia-Ascoli 1-0
Le “rondinelle” volano in A,
i bianconeri possono pensare alle vacanze

SERIE B - I bianconeri partono come sempre bene, poi il solito black out sul gol di Dessena che, alla fine, è sufficiente all'undici di Corini per festeggiare il ritorno nella massima serie. Al "Rigamonti" scoppia la festa, mentre la squadra di Vivarini archivia ogni speranza playoff preparandosi alle ultime due di campionato con il Palermo, sabato al "Del Duca", e poi a Crotone
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I bianconeri, in completo rosso, pochi secondi prima del calcio d’inizio al “Rigamonti”

di Andrea Ferretti

Ciciretti e Rosseti accusano problemi fisici (quali non si sa) e, in extremis, Vivarini è costretto a cambiare i suoi piani e ridisegnare la formazione. In uno stadio tutto esaurito che attende solo di festeggiare (oltre 13.000 spettatori sugli spalti del “Rigamonti”) l’Ascoli si presenta con Ninkovic, anche lui in dubbio fino all’ultimo, in attacco accanto ad Ardemagni e Chaja, all’esordio dal primo minuto, a loro supporto. Vivarini ripropone Addae dopo la doppia squalifica, ma lascia Laverone in panchina dando di nuovo fiducia a Andreoni. Le prime due conclusioni in porta sono dell’Ascoli. Al 9′, in pochi secondi, Alfonso viene chiamato in causa da due tiri da fuori di- Frattesi e Chaja: il primo è respinto, il secondo bloccato. I bianconeri, come accaduto in altre occasioni, partono molto bene e al 12′ Addae salta più in alto di tutti e, su cross dalla bandierina, di testa la mette fuori non di molto. Il Brescia non fa però lo spettatore e lo dimostra al 19′ quando il palo salva Lanni sul piattone di Dessena bravo a chiudere l’affondo di Spalek. E al 22′, su azione viziata da un fallo a favore dell’Ascoli non rilevato da Baroni, Torregrossa deposita il pallonetto oltre la traversa. Al 28′ altro brivido quando Spalek calcia fuori. Il vantaggoo è nell’aria e infatti il risultato si sblocca al 36′. Centro di Bisoli a sinistra, Dessena dimenticato da Addae è solo e, da due metri, mette alle spalle di Lanni.

Della ripresa non c’è quasi nulla da ricordare. Dopo l’intervallo, infatti, il Brescia fa scattare il countdown della festa. Dagli spalti partono i cori per il presidente Cellino e per l’allenatore Corini. L’Ascoli rinuncia a Ninkovic che non è al top, al suo posto si rivede Ganz. La squadra di Vivarini, come quasi tutti i secondi tempi di questa stagione, non costruisce gioco e i lunghi lanci a cercare Ardemagni circondato da tre avversari hanno poco senso. Il Brescia abbassa il ritmo come è logico che sia, Morosini rileva Donnarumma, Cavion prende il posto di Addae. Saltano gli schemi, si va da una parte all’altra in un amen. A tre minuti dalla fine uno strepitoso recupero di Frattesi, ancora una volta tra i migliori, evita un 2-0 che sarebbe stato un risultato bugiardo. E al 91° la rasoiata di Cavion, unica conclusione del secondo tempo, è bloccata da Alfonso. Dopo 97 minuti arriva il triplice fischio di Baroni. E dopo otto anni, il Brescia torna meritatamente in A.

BRESCIA (4-3-1-2): Alfonso; Mateju, Cistana, Romagnoli, Martella; Bisoli, Tonali, Dessena (48’st Gastaldello); Spalek (34’st Dall’Oglio); Donnarumma (24’st Morosini), Torregrossa. A disposizione: Andrenaccci, Semprini, Viviani, Tremolada, Morosini, Rodriguez. Allenatore: Corini.

ASCOLI (4-3-1-2): Lanni; Andreoni, Brosco, Valentini, Rubin; Addae (26’st Cavion), Troiano, Frattesi; Chajia (33’st Baldini); Ninkovic (11’st Ganz), Ardemagni. A disposizione: Milinkovic-Savic, Padella, Quaranta, D’Elia, Laverone, Iniguez, Casarini, Coly, Ngombo. Allenatore: Vivarini.

Arbitro: Baroni di Firenze (assistenti Rossi di Rovigo e Robilotta di Sala Consilina, quarto ufficiale Pezzuto di Lecce).

Rete: 36’pt Dessena.

Note: spettatori 13.000 circa. Ammonito Bisoli (B) e Mateju (B) per gioco falloso, Troiano (A) per comportamento non regolamentare. Angoli 7-5 per il Brescia. Recupero 1’+6′.

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