«Dopo i ritardi causati dalle tensioni della maggioranza Lega e M5S, a seguito delle elezioni europee e amministrative, l’iter parlamentare del decreto Sblocca cantieri sembra essere giunto al termine. Alla Camera dei deputati è stata posta la questione di fiducia per blindare il testo del Senato. In questo modo non sarà possibile modificare e discutere ulteriormente il decreto. Tanto meno accogliere altri emendamenti utili in particolare per la ricostruzione post-terremoto». Inizia così la reprimenda del segretario regionale Pd, Giovanni Gostoli, diretta al governo gialloverde.
«Il centro Italia colpito dal sisma meritava un provvedimento ad hoc per la ricostruzione e, invece, dopo un anno di immobilismo e indifferenza arrivano poche misure all’interno del decreto Sblocca cantieri che è molto deludente – aggiunge il segretario Gostoli – Avevano promesso un Decreto Sisma e misure shock, ma niente di tutto ciò è stato realizzato. Le Marche e il centro Italia dovevano essere il più grande cantiere d’Europa e invece sono ai margini dell’interesse del Governo italiano. Lega e M5S non aggiungono un euro in più rispetto a quelli stanziati dai governi del Pd.
Le scuole dei Comuni del cratere sismico sono salve e svolgeranno l’attività didattica senza tagli e ridimensionamenti, ma ciò è merito di un emendamento del Pd – aggiunge Giovanni Gostoli – Ci sono misure giuste, troppo poche, che chiediamo da tempo: le assunzioni di personale per i Comuni del cratere e per gli uffici speciali della ricostruzione, il prolungamento della busta paga pesante, la scelta diretta per i piccoli lavori sulla ricostruzione privata. Però, per esempio, sul personale mancano all’appello 130 persone e fra qualche tempo c’è pure il rischio che 41 unità interinali vengano mandate a casa. La stragrande maggioranza degli emendamenti proposti dai Comuni e delle Regioni, considerati prioritari nella Conferenza Stato-Regioni e recepiti nel disegno di legge del Pd Marche, non sono stati accolti dal governo gialloverde – precisa il segretario dem – Dopo un anno di nulla molti i sindaci e le popolazioni che si sentono presi in giro: oltre al danno anche la beffa di aver perso tempo».
«Per il Pd delle Marche, infine, c’è un’altra questione ancora più grave: è la scarsa considerazione del Patto per la ricostruzione e lo sviluppo – Gostoli conclude – dopo il sisma del 2016-2017 per la giunta e il Consiglio regionale delle Marche è diventato prioritario elaborare un piano per la rinascita delle aree interne colpite dal sisma. Il Patto che è stato siglato tra la Regione Marche e le parti sociali ha stabilito gli ambiti di intervento dove investire le energie ed i fondi per lo sviluppo. L’obiettivo è accompagnare la ricostruzione fisica dei territori con quella economica e sociale, disegnando nuovi sentieri di sviluppo. Comunità, lavoro e sicurezza sono le parole chiave per la rinascita – aggiunge Gostoli – L’analisi e la progettualità dei quattro atenei marchigiani e dell’Istao ha tracciato 11 sentieri di sviluppo e sono state individuate aree integrate di intervento: dai servizi alla coesione sociale alla sicurezza del territorio, dalla competitività ed innovazione dei sistemi produttivi alla green economy, dalla ricerca e nuove competenze alla mobilità. E poi la valorizzazione del patrimonio, tecnologie e sistemi innovativi, le infrastrutture digitali. Questo governo non solo perde tempo nell’accelerare la ricostruzione fisica dei luoghi, ma ignora completamente quella economica e sociale delle comunità. Portare avanti insieme con forza questi due aspetti è indispensabile per la rinascita».
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