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“Amici di Fido” dalla parte degli animali (Foto e video)

DALL’IMPEGNO ad Arquata del Tronto alle colonie feline, dagli affidi alle cure mediche, l'associazione guidata da Marianna Stefania si prende cura di venti cani e trecento gatti. Per aiutarli, donazioni e adozioni a distanza
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di Stefania Mistichelli

Volontaria da sempre, da quando a quindici anni ha registrato la sua colonia nei pressi della Croce Verde, Marianna Stefania è un’animalista convinta. «Ho sempre raccolto animali dalla strada – racconta – e qualche anno fa ho aperto la prima associazione, la Leida, che ho tenuto per 3/4 anni. Poi, ho preferito aprire una onlus locale e grazie ad alcune conoscenze ho aperto una delegazione di Amici di Fido di Civitanova. Loro sono registrati in regione, quindi siamo riconosciuti».

Amici di Fido nasce circa un anno fa e gestisce i cani e i gatti ad Arquata del Tronto, un lavoro che richiede impegno e costanza e che va avanti da quattro anni, le colonie di Ascoli (quella vicino alla Croce Verde e le due di Monticelli) e si occupa di adozioni e preaffidi di cani e gatti.

«Quando c’è una richiesta di adozione di un cane con determinate caratteristiche – spiega la presidente Marianna Stefania – in prima battuta chiedo  ai canili limitrofi con i quali c’è collaborazione, poi se non c’è mi rivolgo agli altri volontari di altre parti d’Italia. Come attività abituale, ci prendiamo cura, nutrendoli e curandoli, di circa trecento gatti e venti cani. Per quanto riguarda i gatti, oltre a nutrirli e curarli, cerchiamo di sterilizzarli anche se non è facile. Nel nostro territorio, infatti, non abbiamo nè stalli nè un rifugio quindi è difficile sterilizzare tramite Asl,  perché c’è bisogno di una persona che porti la gatta dal veterinario e poi se la tenga in casa per il tempo necessario, per poi – purtroppo – rimetterla in libertà, perché non esiste un gattile. Spesso, quindi, sterilizziamo privatamente, pagando un veterinario che poi si tiene la gatta quattro o cinque giorni dopo l’intervento».

Un impegno oneroso in termini di tempo e di risorse finanziarie, considerando che l’associazione si affida alle donazioni e che attualmente conta solo cinque volontari. «Qui ad Ascoli non c’è un punto di riferimento oltre me – spiega – purtroppo le persone all’inizio sono entusiaste e poi, quando capiscono che è un impegno, perché gli animali dipendono da noi, sia se stiamo bene sia se stiamo male sia se abbiamo un pranzo o una cena in famiglia, allora si allontanano. L’impegno ad Arquata si gestisce meglio perché andando una volta a settimana ci turniamo».

Lo zoccolo duro dell’associazione è composto, oltre che dalla presidente, da Manuela Federici, Patrizio Lucidi, Serena Rivosecchi e Rita Caucci. Un manipolo di volontari che raccoglie, quotidianamente, segnalazioni di animali feriti o gattini abbandonati. «Le persone non capiscono – spiega Marianna Stefania – che il volontario spesso non può fare nulla oltre ad un post, perché spesso abbiamo già tanti animali di cui prenderci cura e soprattutto, per quanto riguarda i gatti, non abbiamo posti alternativi dove tenerli. Diventa difficile. Noi non ci possiamo sostituire all’Asl che ha specificatamente il compito di raccogliere e curare gli animali feriti. I cani sono più tutelati: c’è il sanitario e c’è il canile. Ci sono tutte le procedure, perché le spese sono coperte dal comune  dove il cane risiede. Per i gatti non è così, non c’è rifugio né gattile quindi, se il gatto viene curato, viene rimmesso nel territorio».

Per questo, il progetto dell’associazione è quella di aprire, ad Ascoli, un’Oasi Felina. Il problema è trovare un posto. «Abbiamo bisogno di un terreno dove poter mettere delle recinzioni alte tre metri – illustra la presidente – e posizionare delle casette per i gatti. Realizzato il posto, sarebbe bello organizzare giornate di sensibilizzazione per i bambini e occasioni per spingere di più le adozioni. Le persone interessate, infatti, potrebbe recarsi sul posto e conoscere l’animale che, nel frattempo, starebbe in sicurezza. Su questo, cercheremo di parlare con il sindaco di Ascoli. Confido nel fatto che sia una persona giovane e con la mentalità aperta. La nostra proposta, inoltre, sarebbe in linea con la sua idea di Ascoli Green e contribuirebbe a farci stare al passo con le altre città, visto che Ascoli è l’unica città della zona in cui mancano sia un gattile sia un’oasi felina. Ad Ascoli, il gatto che viene raccolto dalla Asl su chiamata viene poi reimmesso sul territorio, perché non c’è un posto dove poterlo mettere. Tempo fa – continua – facemmo persino un annuncio per trovare qualcuno che ci affittasse un garage dove poter tenere gatti sterilizzati o operati o anche solo per ricoverare temporaneamente i gattini che vengono abbandonati».

Tutta l’attività dell’associazione si regge sulle donazioni, tanto che spesso la presidente è costretta a mettere mano al portafogli pur di non lasciare sulla strada un gattino abbandonato e trovato in condizioni precarie.

La pandemia e la relativa quarantena hanno peggiorato le cose, sia perché i veterinari cui si rivolge l’associazione hanno potuto espletare solo le visite urgenti (e quindi non si sono potute fare le sterilizzazioni, con la conseguenza di avere oggi molte più cucciolate in strada) sia perché le donazioni sono crollate, visto che spesso arrivavano attraverso donatori abituali che in questo periodo si sono potuti muovere pochissimo.

«Per esempio abbiamo due inglesi – racconta la presidente – che vengono da vicino Comunanza e ogni due tre mesi ci fanno una bella donazione di crocchette e che in questo periodo non sono potuti venire ad Ascoli. Inoltre, all’inizio del lockdown abbiamo dovuto anche affrontare il problema di poterci recare ad Arquata, risolto fortunatamente attraverso un giro di telefonate con le quali siamo arrivati al prefetto e siamo stati autorizzati. Per quanto riguarda le colonie vicine non ho avuto problemi, però alcuni volontari, per scelta, hanno deciso di non fare più niente perché avevano paura di spostarsi».

Oggi, diversi sono i modi per aiutare l’associazione: diventare volontari, fare donazioni in cibo (soprattutto per gatti) o in denaro e adottare un animale a distanza. «In questo modo – spiega Marianna Stefania – anche se non possiamo accogliere a casa un gatto o un cane perché magari siamo allergici o abbiamo già animali in casa, possiamo comunque aiutare a crescerlo con una donazione periodica, che ci permetta di accudirlo al meglio».

 

 

 

 

 


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