
Poi ha ribadito «l’impellente necessità di dare voce al Piceno, una voce libera e autorevole, capace di tradurre in atti concreti le misure necessarie di cui la provincia ha bisogno: il potenziamento delle strutture ospedaliere di San Benedetto e Ascoli, senza rincorrere a fantasiosi algoritmi, ora sconfessati dalla stessa sinistra; il sostegno, la tutela e la valorizzazione del nostro incomparabile paesaggio agrario; la rete viaria, tra l’A14, la cui terza corsia non è più procrastinabile, e la viabilità di collegamento all’interno; la necessità di un’occupazione giovanile stabile; l’attenzione alle attività produttive nelle rispettive peculiarità, alla pesca e al turismo, come pure all’entroterra ridotto a brandelli dal terremoto, che ha visto solo l’avvicendarsi di costosi commissari, ben quattro in quattro anni».
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