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Messe secondo il decreto di Natale,
consigliata l’autocertificazione

ASCOLI - La Diocesi mette a disposizione i moduli sul proprio sito per le celebrazioni che si svolgeranno dal 24 al 27 dicembre, dal 31 all'1 gennaio e anche per l'Epifania. Dirette radio e tv
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Il nuovo Decreto Natale varato dal Consiglio dei Ministri stabilisce la zona rossa in tutta Italia nei giorni festivi e prefestivi dal 24 dicembre al 6 gennaio.

La Cattedrale di Ascoli

Per quanto riguarda visite a luoghi di culto e celebrazioni (secondo una circolare del Ministero dell’Interno del 7 novembre “dovranno ragionevolmente essere individuati fra quelli più vicini”), queste sono sempre permesse ma in condizioni di sicurezza e nella piena osservanza delle norme anti Covid.

La messa della notte di Natale, come stabilito dalla Conferenza Episcopale Italiane (Cei) sarà anticipata a discrezione delle parrocchie in un orario compatibile con il “coprifuoco”.

Durante i giorni di “zona rossa” (24, 25, 26, 27 e 31 dicembre; 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021 il consiglio è avere con sé un modello di autodichiarazione già compilato per velocizzare le operazioni di controllo.

Sul sito internet della Diocesi di Ascoli (www.diocesiap.it) saranno presto disponibili date e orari delle messe di tutte le parrocchie. Autocertificazione scaricabile anche su smartphone e tablet oppure stampabile su cartaceo.

Monsignor Domenico Pompili

Il vescovo Domenico Pompili, amministratore apostolico di Ascoli, celebrerà le messe il giorno di Natale, il primo dell’anno, e il giorno dell’Epifania, alle ore 11 in Cattedrale. Saranno trasmessa in diretta su Youtube da Radio Ascoli Tv e sui canali social della Diocesi.

Alla messa dell’1 gennaio – Giornata Mondiale della Pace – saranno invitate come da tradizione le autorità civili e militari e tutti i rappresentanti delle istituzioni che riceveranno il “messaggio” di Papa Francesco. Al termine il vescovo consegnerà una copia a una rappresentanza delle istituzioni.

Durante i giorni di “zona arancione” i fedeli potranno raggiungere liberamente qualsiasi luogo sacro nel Comune di residenza, domicilio o abitazione. Se il paese ha una popolazione non superiore a 5.000 abitanti, è possibile recarsi in chiese situate in altri Comuni che non siano capoluoghi di provincia e distanti non oltre i 30 chilometri.

 

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