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Vaccini, 2.340 dosi per il Piceno
Saltamartini torna
sulla produzione in Italia

EMERGENZA CORONAVIRUS - L'assessore regionale alla Sanità: «Avendo la Pfizer, penso si possa ragionare con il Governo». Ma fonti molto vicine allo stabilimento piceno escludono la possibilità di una riconversione. Nel ribadire il piano vaccinale la Regione annuncia anche 1.700 dosi di Moderna, attese nei prossimi giorni
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Buone notizie sul fronte vaccini per il Piceno.
«Sono appena arrivate 5.850 dosi del vaccino Pfizer nelle Marche». A dirlo è l’assessore alla Sanità delle Marche, Filippo Saltamartini e riportato dall’agenzia Dire.
La fornitura c’è stata pure in Area Vasta 5. E doppia. Cioè in 390 flaconi (contro i 195 delle scorse settimane), da ricostituire in 6 dosi ciascuna per un totale di 2.340 dosi. A confermarlo il dottor Claudio Angelini, direttore del Servizio Igiene e Sanità pubblica, che commenta: «Ora respiriamo un po’».

Il dottor Claudio Angelini

«È appena atterrato l’aereo – ha detto Saltamartini al termine del consiglio regionale  -.  Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare 1.700 dosi della Moderna e questo ci consentirà di allargare la protezione nelle Case di Riposo e nelle Rsa». In queste ultime, nel Piceno, la vaccinazione è quasi terminata (leggi qui).

«Noi abbiamo approvato il Piano di somministrazione dei vaccini – ha continuato l’assessore regionale – che prevede il completamento della fase 1 con il personale della Sanità, della  Sanità privata e delle Rsa.

Poi procederemo con gli ultraottantenni e poi inizieremo la seconda fase con disabili, persone fragili e personale della scuola».

Saltamartini torna anche sulla possibilità di produrre vaccini nelle Marche. Ma qui è lecita qualche perplessità.
«L’Italia, che è la terza industria farmaceutica del mondo dopo Cina ed India – ha detto ancora Saltamartini, sempre all’agenzia Dire – deve mettere in agenda la produzione dei vaccini contro il Covid-19. Noi dovremo vaccinare inoltre tutte le varianti che il Covid-19 ha. Dobbiamo dunque produrre in Italia e, da marchigiani, avendo la Pfizer ed avendo l’Angelini, penso che si possa ragionare con il Governo, anche con l’impiego dei Fondi strutturali europei, per avviare una macchina».
Lo stabilimento Pfizer delle Marche, al quale fa riferimento l’assessore regionale, è quello di Ascoli. E fonti molto vicine all’azienda picena escludono la possibilità di una riconversione. Il sito della Pfizer più “affine” per la produzione di vaccini potrebbe essere in Italia, solo quello di Catania.
m.n.g.  


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