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Vaccini, scorte agli sgoccioli
ma nessun rinvio
è previsto nell’Area Vasta 5

EMERGENZA CORONAVIRUS - Lo afferma il dottor Isidoro Mazzoni, direttore del Dipartimento farmaceutico: «Mercoledì 5 maggio alle ore 12 è attesa una grossa fornitura di Pfizer. Fino ad allora dovremmo essere coperti» «Da gennaio abbiamo distribuito 80.000 dosi nel Piceno»
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Il dottor Isidoro Mazzoni

di Maria Nerina Galiè

Nell’Area Vasta 5 nessun prenotato dovrebbe rimanere senza vaccini, per ora, sia che abbia l’appuntamento per la prima dose che per il richiamo.

Lo afferma il dottor Isidoro Mazzoni, direttore del Dipartimento farmaceutico della Sanità picena, che però precisa: «Questo sempre che l’approvvigionamento di Pfizer, atteso per domani (5 maggio, ndr) alle ore 12, non ritardi e che non si verifichino situazioni tali da sbilanciare i conteggi».

L’annuncio della carenza di farmaci dell’assessore regionale alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini aveva fatto sorgere qualche preoccupazione per il regolare proseguimento della campagna vaccinale, anche ad Ascoli e San Benedetto (leggi qui).

Stando però alle stime del Servizio Farmaceutico, rapportato al numero e alla tipologia delle prenotazioni, l’Area Vasta 5 – dovrebbe scamparla.

Ma è chiaro che è tutto un gioco di conti, stime e previsioni e… attesa dei rifornimenti.

«Noi puntiamo a vaccinare il più possibile. Del resto è questa l’unica arma contro il Coronavirus.

Quasi sempre però, i primi giorni della settimana, siamo in affanno», confessa il direttore del Dipartimento che intanto da gennaio ha distribuito oltre 80.000 dosi nel Piceno.

Cesare Milani, Claudio Angelini e Isidoro Mazzoni ricevono il pacco con i flaconi di vaccino, nel v-day del 27 dicembre scorso

«Il vaccino Pfizer – aggiunge – è il più regolare ad arrivare e, soprattutto, tre settimane prima sappiamo in che quantità sarà disponibile. Atterra a Falconara, di solito il mercoledì, per essere stoccato all’hub regionale dell’Inrca di Ancona. E’ poi la Regione Marche a distribuirlo alle Aree Vaste, in base a precisi parametri come il numero di prenotazioni per la settimana e delle persone fragili che non possono ricevere Astra Zeneca o Janssen. In caso di necessità, su richiesta, è possibile avere integrazioni verso il fine settimana, magari facendole girare da altre Aree Vaste. Fino ad ora non ce ne sono state mai negate

Astra Zeneca, Janssen e Moderna arrivano direttamente nelle farmacie ospedaliere con un mezzo dell’Esercito da Pratica di Mare, l’aeroporto militare. L’ultima fornitura è del 1° maggio. Ora ne abbiamo».

In una seduta vaccinale, si conoscono il numero dei richiami da fare, e quindi con quale vaccino, e quante le persone non idonee ad Astra Zeneca e Janssen, poiché affetti da precise patologie elencate dalla tabella del Ministero.

Resta l’incognita degli utenti che risultano candidati a Pfizer solo dopo l’anamnesi, nella quale si tiene sempre conto delle indicazioni ministeriali.

«Per questo ci regoliamo, tenendo conto che, in genere, tra gli over 70 circa il 30% avrà bisogno di Pfizer o Moderna. Nella fascia tra 65 e 69 anni, circa il 20 o il 25%.

Sono i medici che stabiliscono qual è il vaccino adatto per l’utente, non è una scelta. Certo, ci possono essere incognite o la fornitura può ritardare.

Ma a conti fatti, per oggi e fino a domani alle 12, dovremmo essere coperti.

Non posso negare che, ogni volta, lo sforzo di programmare tutto sulla base di disponibilità dei vaccini e degli appuntamenti, è enorme.

Domani nelle Marche dovrebbero arrivare 50.000 dosi di Pfizer. Una fornitura grande, che ci potrebbe garantire tranquillità almeno fino al weekend».

Oggi, nel punto vaccinale di Ascoli sono prenotati 308 richiami e 231 prime dosi. A San Benedetto 445 richiami e 366 prime dosi.



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