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L’Ascoli e i playoff, capitan Dionisi: «Questo traguardo deve essere un punto di partenza»

SERIE B - Il numero 9 bianconero a due giorni dalla vittoria di Cremona: «Abbiamo riacceso l'orgoglio di tanti, questa piazza merita queste opportunità. Quale squadra non vorrei affrontare? Noi». Ripresa la preparazione al Picchio Village: lavoro tattico agli ordini di Sottil
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di Salvatore Mastropietro

 

L’euforia che ha pervaso tutto l’ambiente Ascoli dopo la vittoria contro la Cremonese e la conseguente matematica certezza dell’accesso ai playoff è ancora alle stelle e probabilmente continuerà a salire. Alla ripresa degli allenamenti oggi pomeriggio, martedì, l’atmosfera di grande entusiasmo si è coniugata con la consapevolezza di poter fare ancora molto per continuare a stupire come fatto fino ad ora da inizio stagione. Il tutto senza eccessivi proclami e con grande convinzione. Alla base del lavoro predisposto da mister Andrea Sottil, a quattro giorni dall’ultimo match della regular season contro la Ternana (molto importante per determinare i piazzamenti e gli accoppiamenti per gli spareggi), ci sono state esercitazioni tattiche e partita.

La cavalcata dell’Ascoli verso gli spareggi per la promozione in Serie A non sono passati inosservati a nessuno. Il patron Bandecchi, numero uno della Ternana prossima avversaria, ha dichiarato che in ottica playoff punterebbe una fiche sui bianconeri. A celebrare il traguardo bianconero, inoltre, c’erano oggi al “Picchio Village” le telecamere di BSide in onda su Sky Sport. Ai microfoni della trasmissione è intervenuto capitan Federico Dionisi, uno dei leader e dei simboli della compagine ascolana.

Il bomber classe 1987 è partito con un’analisi sull’attuale campionato di Serie B, per poi entrare più nello specifico sul suo Ascoli: «Quest’anno il campionato ha regalato maggiore equilibrio. Erano anni che non si decideva tutto all’ultima giornata, promozione, griglia playoff, retrocessione. E’ uno dei campionati più belli, competitivi e spettacolari. La società e una tifoseria come quella di Ascoli meritavano dopo 17 anni la gioia di tornare a competere per qualcosa in più di una semplice salvezza, siamo contentissimi per quello che stiamo facendo. Non siamo una squadra che fa calcio spettacolo, puntiamo sull’umiltà, sulla voglia di non mollare mai, giocando al massimo delle nostre possibilità, rispettando l’avversario, ma mettendo in campo tutte le armi che abbiamo, l’Ascoli è una squadra che sa soffrire».

I tifosi al Picchio Village per festeggiare l’accesso ai playoff

Il traguardo raggiunto da Dionisi e compagni ha avuto come effetto quello di rinsaldare ulteriormente, dopo due anni di pandemia e stadi chiusi (parzialmente o totalmente), il legame con i tifosi e con la città, come testimoniato dall’accoglienza riservata alla squadra dai tifosi al rientro da Cremona: «È stata una bellissima sorpresa, che dà ancor più valore al percorso fatto, a Parma erano 1.500, ora non vedono l’ora che riapra la curva per poterci sostenere più da vicino. Qui, se vai in giro per la città, respiri l’amore che la gente ha per la squadra e, dopo 17 anni di sofferenze, quest’anno abbiamo riacceso l’orgoglio di tanti. Il nostro modo di giocare, umile e combattivo, è stato la chiave per raggiungere l’obiettivo e per riavvicinare i tifosi».

Sull’essere punto di riferimento per i compagni e sul rush finale Dionisi ha risposto: «Mi fa piacere che i ragazzi si appoggino a me, per me è un orgoglio vederli crescere bene, mi impegno al 100% dentro e fuori dal campo, ho fatto una prima parte di stagione molto buona, poi da gennaio meno a causa dell’infortunio e del Covid, ora stiamo lavorando per tornare al massimo. Sia con la Ternana, che successivamente ai playoff, le partite saranno decise da episodi, saranno molto importanti la tenuta nervosa e fisica. Venerdì bisognerà dare il massimo per vincerla. Quale squadra vorrei evitare ai playoff? L’Ascoli. Ci tengo a ringraziare tutti i tifosi, la società, il mister, i compagni; questo deve essere un punto di partenza, questa piazza merita di avere belle opportunità».

 


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