Rocca Montevarmine, di Carassai ma di proprietà del Comune di Fermo, finisce – ma non solo – sul tavolo della Procura della Repubblica di Ascoli e della Corte dei Conti.
L’iniziativa è del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), su «preoccupatissime segnalazioni di cittadini», tanto da inoltrare (il 17 ottobre) «una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni interventi per richiamare le amministrazioni pubbliche competenti ai loro doveri di conservazione e restauro del bene culturale, qual è – sul piano giuridico – il Castello (tutelato dalla legge).
Coinvolti il Ministero della Cultura, la Soprintendenza Archeologica-Belle Arti-Paesaggio per le Marche, i Comuni di Carassai e Fermo, informate in via preventiva la Procura della Repubblica di Ascoli e la Procura regionale della Corte dei Conti, nonché i Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale».
A far muovere il Gruppo, «i crolli di parte delle coperture e di varie strutture murarie». Il Castello di Montevarmine, uno dei pochi castelli delle Marche rimasto sostanzialmente integro, «è meta di visitatori – evidenziano i referenti – e costituisce un polo di attrazione per tutta la zona e un punto di riferimento storico per i paesi circostanti, oltre ad un punto di grande suggestione paesaggistica, perché si erge su un colle tra il verde di piante secolari. Tuttavia, nonostante il grande rilievo storico-culturale, il Castello vive anni di progressivo e crescente degrado».
I RIFERIMENTI LEGISLATIVI – «Sussistono – precisa il presidente GrIG, Stefano Deliperi – precisi obblighi di conservazione e restauro in capo al Comune di Fermo, proprietario del bene culturale (articolo 30 del decreto legislativo 42 del 2004), e obblighi di vigilanza e intervento in capo agli organi centrali e periferici del Ministero della Cultura (articoli 32 e successivi dello stesso decreto). Il GrIG auspica rapidi e risolutori interessamenti da parte delle amministrazioni pubbliche competenti, assicurando un impegno forte per la conservazione e la concreta tutela del Castello di Montevarmine e del patrimonio pubblico».
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