Samb, in attesa dei play off lo sguardo è al futuro: con Faccioli, De Angelis e un allenatore da trovare

Luca Faccioli qui alla Samb nel 2021-22

di Pier Paolo Flammini

L’1-1 contro il Roma City ha avuto due meriti: interrompere la terribile sequenza di tre sconfitte consecutive – solo l’ultima davvero indecorosa, ma appunto per questa ancor più pesante – e garantire con certezza un posto ai play off. Per il resto, la situazione è sempre volgente al peggio dal punto di vista del campionato: si allungano a 7 le gare senza vittoria, i tre punti mancano dal 10 marzo in senso assoluto, a Termoli, e dal 4 febbraio in casa, contro il Vastogirardi. Così la Samb è scesa al quarto posto, e se così terminasse il campionato persino la prima dei play off si disputerebbe in trasferta, ad Avezzano.

Detto che le parole condivisibili del debuttante allenatore Marco Mancinelli sottolineano come il tecnico abbia elogiato i propri calciatori per il momento difficile che stanno attraversando, cosa che era avvenuta raramente durante la stagione, oltre la coda play off da onorare – pur con una squadra che pare davvero mancare di brillantezza fisica prima ancora che mentale – c’è già da pensare alla prossima stagione.

E certo, poterlo fare già a fine aprile è da una parte un lusso inaspettato per San Benedetto che dall’avvento di Serafino, quindi nel maggio 2020, non ha più vissuto estati davvero serene (quella del cantante calabro-argentino fu una parentesi illusoria). Il presidente Massi, già da un paio di settimane, dalla sconfitta de L’Aquila cioè, sta già lavorando per programmare la prossima stagione sportiva.

I tasselli che si vanno riempiendo sono quelli noti: la conferma del direttore sportivo Stefano De Angelis (a meno che lo stesso interessato non rinunci: ci siamo già espressi su questo, clicca qui), l’arrivo del direttore generale Luca Faccioli, il rafforzamento dell’area dirigenziale con un addetto stampa e forse un segretario, e quindi una “cabina di regia” esperta per prendere da subito le decisioni necessarie.

Luca Faccioli, si sa, è stato alla Samb durante il primo anno di Renzi, ma poi i rapporti si sono bruscamente interrotti con tanto di causa intentata nei confronti dell’ex presidente per i mancati pagamenti degli emolumenti. Durante quella stagione Faccioli strinse una cordiale amicizia con Vittorio Massi, all’epoca presidente del Porto d’Ascoli, e Massi ha individuato in Faccioli l’uomo giusto a cui affidare la direzione del club. A livello manageriale Faccioli è stato, tra le altre formazioni, nel Chievo e nel Novara salito dalla C alla Serie A. Ha inoltre rapporti stretti col gruppo Infront Sports & Media, “Leader Mondiale nel Marketing Sportivo”, come si legge nella propria home page, specializzato nella realizzazione di spettacoli in ambito sportivo, con partnership a livello globale.

Proprio questo aspetto condusse Faccioli a diventare il referente Samb per il settore marketing ma le cose naufragarono ben presto a causa delle difficoltà economiche della società. Il suo possibile ritorno a San Benedetto fa pensare sia nella valutazione positiva di Faccioli in merito alle potenzialità, sportive ma anche di marketing, di San Benedetto, sia in un tentativo di Massi di strutturare la società con un ampliamento delle opportunità di marketing anche verso gli eventi. Vedremo.

Faccioli e De Angelis, dunque, ma poi si arriva all’individuazione dello scoglio allenatore. L’esperienza dello scorso campionato porta con sé alcune ferite in merito: sia per i dissapori esternati da Massi a più riprese, poi dalla difficoltosa conferma di Lauro a Natale, un secondo calciomercato eseguito sulle indicazioni del mister, e quindi l’esonero, l’interregnino-ino-ino di Alessandrini, il Lauro-bis e oggi l’esperienza di Mancinelli. Dunque indovinare una figura su cui fare pieno affidamento, non solo dal punto di vista tecnico ma anche per quello pienamente caratteriale, con un allenatore che non solo sappia guidare un gruppo, ma anche porsi come parafulmine per le critiche che dovrebbero arrivare alla squadra.

In questa fase sono tanti i nomi che i tifosi suggeriscono: da Ottavio Palladini, che ha il merito di aver vinto gli ultimi due campionati di D per la Samb, ma dalla sua anche alcuni anni lontano dal calcio di D e professionistico; a Pagliari e Amaolo, vincenti negli ultimi due campionati con Recanatese e Pineto; a Cappellacci, attuale allenatore de L’Aquila, comunque al momento pronto a disputare i play off da seconda in classifica. Ma nomi come se ne possono fare tanti in periodi del genere, tipici del calciomercato. Nomi, questi e altri, che a breve dovranno concretizzarsi in un nome in carne e ossa, e a quel punto si procederà a costruire la squadra sulla base delle indicazioni del nuovo mister.

Cambierà la gestione degli under: non più quattro ma tre, uno nato nel 2004, uno nel 2005 e uno del 2006. La Samb sarebbe ben fornita per il 2004 (Pagliari, Ascioti, lo stesso Chiatante ammirato ieri all’esordio da titolare, Cardoni), anche 2005 (Zoboletti, Tourè) mentre dovrà tornare sul mercato per avere dei 2006.

NOME – Si rivede Renzi: l’ex presidente rossoblù ha inviato una Pec alla U. S. Sambenedettese di Massi diffidando dall’uso del nome “Sambenedettese”, da non utilizzare dopo il 30 giugno prossimo. Come si ricorderà, il consenso all’uso del nome arrivò il 10 agosto 2023 grazie a una lettera della Figc, e la Samb di Renzi era già non iscritta a nessun campionato. Chissà se analoga diffida, dunque, sarà arrivata alla Figc che è l’istituzione – l’unica – che poteva autorizzare all’uso del nome.

Tra l’altro emerge una ulteriore particolarità: una raccomandata contenente una diffida analoga è arrivata quest’oggi (non, come per la Samb, nei giorni scorsi), alla Samb Calcio a 5 di Alessio Collini