di Marco Braccetti
Le luci delle fiaccole illuminano una presenza straordinaria per la Diocesi Truentina. Quella delle reliquie di Santa Bernadette Soubirous: veggente della Madonna di Lourdes. La teca in cui sono custoditi i sacri resti – solitamente tenuta in Francia – è arrivata sabato in Riviera, nell’ambito di un iniziativa che ha toccato e toccherà diversi punti d’Italia. Un appuntamento religioso unico per le Marche, ma anche per quanto riguarda l’Abruzzo: regione rimasta fuori da questo particolare “tour”, realizzato per il 175° anno della nascita e il 140° anno della morte della santa. Dunque l’evento sta attirando a San Benedetto devoti da tutta la regione e non solo. Lo si è visto bene domenica con la messa pomeridiana nella Cattedrale Santa Maria della Marina presieduta dal vescovo Carlo Bresciani e con la successiva fiaccolata di preghiera rivolta a Maria. Oltre 300 persone hanno gremito la Basilica per assistere la lettura del Vangelo e la successiva omelia del vescovo: presenti tanti volontari dell’Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e Santuari internazionali) insieme ai confratelli della Pietà e della Morte di Monteprandone.
Nella sua predica, il vescovo Carlo ricordato il valore simbolico dell’apparizione di Maria proprio a Bernadette: povera e ultima tra gli ultimi per la società, ma non agli occhi di Dio che proprio a lei si è manifestato attraverso la Santa Vergine. Poi una breve sortita in piazza Nardone per una processione a lume di candela e sotto una leggera pioggia che non ha spento l’ardore della Fede. Un ardore rinsaldato dal canto “E’ l’ora che pia”, alias: “Ave Maria di Lourdes”. La gran folla è quindi rientrata in Cattedrale per ricevere la benedizione da parte di monsignor Bresciani. Terminata la funzione, diverse persone si sono avvicinate alla teca delle reliquie – scortata dai volontari dell’Associazione nazionale Carabinieri, tra cui c’era anche la consigliera comunale di maggioranza Mariadele Girolami – per un ulteriore preghiera, una carezza o un bacio.
Il senso di questa iniziativa da Don Gianni Croci: direttore della Caritas Diocesana: «Questa ragazzina povera, semplice, analfabeta ebbe a dire: “Se la Madonna avesse trovato qualcuno più ignorante e povera di me, avrebbe scelto lei”. In una società che si caratterizza sempre di più, come afferma il cardinal Ravasi, per il suo “apateismo”, cioè l’apatia religiosa e l’indifferenza morale, e dove cresce di conseguenza il disprezzo del debole, il fermarsi davanti alla Madre dei poveri e il venerare quei santi, che continuano a raccontarci come gli ultimi sono i prediletti di Dio, aiuta a sprigionare l’amore che fa vivere, a ridiventare umani, ad essere più attenti a chi è considerato uno ‘scarto’. Sarebbe davvero bello ritrovarci insieme in Cattedrale per pregare e meditare sul grande mistero di Dio e dell’uomo. Durante il corso delle apparizioni Bernadette compie dei gesti sconvolgenti ed incomprensibili: bacia la terra, mangia l’erba, si imbratta la faccia con il fango, ma grattando la terra appare dell’acqua pura, chiara, limpida: segni che ricordano come la vita può essere sporcata, insozzata, imbruttita ma anche lavata, purificata, trasfigurata».
«Jovanotti nella canzone ‘Fango’ canta: “Io lo so che non sono solo, anche quando sono solo, io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango” – prosegue il sacerdote – forse è proprio questo il messaggio di Santa Bernadette: a volte ci si sente soli al mondo ma nessuno, nemmeno il più povero tra i poveri, è abbandonando perché Dio non fa mancare la sua presenza. A Lourdes il cielo si china sulla terra, con lo stile di Dio, là dove l’uomo sperimenta l’abbandono, il disinteresse, il disprezzo degli altri. Non a caso la Vergine sceglie tra tutte le ragazze quella che in paese era chiamata la ‘puzzolente’: per nessuno la vita è, o deve essere, solo terra fangosa, è anche nitido cielo! Fermiamoci anche noi davanti all’immagine di Nostra Signora di Lourdes e alle reliquie di Santa Bernadette, mettiamoci alla scuola del Vangelo per ‘ripulire’ la nostra vita, per imparare ad amare l’inamabile, per accogliere non ha pane, chi non conosce il calore di una carezza, chi non ha un luogo dove sentirsi a casa».
Le reliquie resteranno in Cattedrale sino a martedì, seguendo questo programma:
Lunedì 20 maggio: ore 7 celebrazione eucaristica, 18 preghiera del Rosario animato dalla comunità latino-americana 18,30 celebrazione eucaristica presieduta dal parroco della Cattedrale monsignor Romualdo Scarponi animata dalla parrocchia Santa Maria della Marina, 21 Rosario animato da Fides Vita-Tipi Loschi e catechesi mariana di don Armando Moriconi, assistente Fides Vita.
Martedì 21 maggio: ore 7 celebrazione eucaristica, 18 Rosario meditato dalle religiose, 18,0 celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Gervasio Gestori, 21 celebrazione di saluto presieduta dal vicario generale don Patrizio Spina animata da Comunione e Liberazione e partenza delle reliquie per la Diocesi di Civita Castellana.
LA FOTOGALLERY DI ALBERTO CICCHINI
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