«Di noi lasciamo che parlino i numeri, i fatti e tutto ciò che abbiamo programmato per il futuro del nostro paese. Su queste basi solide vogliamo essere giudicati dai nostri concittadini. Agli altri lasciamo volentieri l’opera di infangare e disinformare». Alza la voce il sindaco uscente Alessandro Luciani, pronto a concorrere per il secondo mandato alle elezioni del 26 maggio. E lo fa su temi delicati come scuola, università e sisma.
Il sindaco Luciani
«Da giugno scorso, con uno sforzo economico, ma per la sicurezza di tutti i bambini di Spinetoli, l’amministrazione, dopo aver avuto la risposta sulla vulnerabilità delle strutture scolastiche, ha ottenuto in soli 6 mesi i finanziamenti per la costruzione di nuove strutture scolastiche e per l’ampliamento di altre» esordisce Luciani in una lunga nota. «In che maniera? Probabilmente tutti sono informati, oggi, che per accedere a certi fondi occorre presentare un progetto preliminare che deve essere approvato. Per cui, se ci fosse anche solo un cittadino a Spinetoli che avesse dubbi sul perché i lavori non siano partiti e sul perché certe somme, pur ottenute, non siano ancora state impegnate, vorremmo rispondergli che il motivo lo potrebbe ricercare nelle lungaggini burocratiche italiane, di cui qualsiasi italiano dovrebbe essere a conoscenza».
L’ex sindaco Mandozzi
«L’opera realizzata nelle scuole di Spinetoli negli ultimi anni -prosegue il primo cittadino- può considerarsi unica, a partire dalla realizzazione dell’edificio “Pertini”, sicuro e antisismico, sotto l’amministrazione Canala. Solo oggi, infatti, a seguito del terremoto, la sicurezza degli edifici è diventata una priorità. A Spinetoli, invece, se ne parla dal 2004: fino all’elezione di Canala, gli interventi sulla scuola si limitavano solo alla manutenzione ordinaria. L’unico provvedimento programmato prima della scuola “Pertini” riguardava lo spostamento delle scuole dal centro storico a Santa Maria: una decisione che all’epoca fu presa in maniera totalmente discrezionale dall’ex sindaco Mandozzi e che, fortunatamente per il centro storico, non ebbe seguito».
«È con il mio primo mandato che qui è si ricominciato a parlare di opere pubbliche -conclude Luciani-. All’inizio mi sono sobbarcato l’onere di dover chiudere il capitolo Università, perché non sostenibile, nonostante il progetto costò all’epoca oltre 2 milioni di euro: cifra che si sarebbe potuta impegnare, invece che per un progetto fallimentare, per la riqualificazione delle mura castellane, di cui avrebbero beneficiato tutti. Ricordiamo anche che, subito dopo le elezioni del 2004, quando fu eletto Canala, si era deciso di ridurre la quota di partecipazione (200.000 euro) al Consorzio Universitario Piceno inopportunamente raddoppiata dal precedente sindaco. Oggi, però, grazie all’impegno dell’amministrazione nel trovare finanziamenti e degli uffici tecnici che hanno messo in campo la loro professionalità per elaborare i progetti, a Spinetoli si sta delineando il futuro».
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