Stefano Ojetti (Noi di Ascoli):
«Io chirurgo mi batterò
contro la scellerata chiusura del Mazzoni»

ASCOLI - Già medico del ospedale, fa parte dell'Associazione medici cattolici di cui è presidente locale e vice presidente nazionale. «Fioravanti è una figura nuova, pur se politicamente matura come dimostra il suo attuale ruolo di presidente del Consiglio comunale. Mi interesserò di ciò che ho fatto nel corso di tutta la mia vita professionale cioè della sanità»
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Il dottor Stefano Ojetti, 71 anni, già dirigente medico di Chirurgia all’ospedale Mazzoni, è vice presidente nazionale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani (Amci) e presidente Amci di Ascoli. E’ stato consigliere comunale di Forza Italia ed ora è candidato nella lista civica “Noi di Ascoli”, guidata dall’assessore comunale uscente Massimiliano Brugni, in appoggio al candidato sindaco Marco Foravanti.

Stefano Ojetti

Ojetti, perché ha scelto la lista “Noi di Ascoli” a sostegno del candidato sindaco Marco Fioravanti?

«Perchè nella politica rappresenta il trait d’union tra  il passato ed il presente  della nostra città, gettando  le basi anche per un futuro secondo un progetto che sia di ripresa nel lavoro nell’economia e facendo sì che i nostri giovani non siano costretti a lasciare la nostra città ma al contrario possano trovare occupazione e  fare famiglia. E’ una persona quindi che esprime il rinnovamento nella continuità, rinnovamento dato dalla novità della sua figura, pur se politicamente matura come dimostra il suo attuale ruolo di presidente del Consiglio comunale. Continuità espressa da una classe dirigente d’esperienza che lo affiancherà nel corso del suo mandato a sindaco. E’ poi espressione del centrodestra unito perché indicato dai tre maggiori partiti, Lega, Fdi e FI e, come tale, questa indicazione va condivisa in una visione globale nazionale e non in base a soli  interessi personali locali».

Qual è la sua “mission” se sarà eletto consigliere comunale?

«Essendo un chirurgo mi interesserò di ciò che ho fatto nel corso di tutta la mia vita professionale cioè della sanità opponendomi per quanto possibile allo scellerato disegno di chiudere il nostro ospedale a favore di un ospedale di vallata che, non essendo Azienda, nulla in termini di eccellenza apporterebbe ai nostri cittadini e a fronte di sicuri disagi che al contrario il trasferimento comporterebbe. Altro tema è quello del Terzo settore nell’affrontare  le fragilità che come medico cattolico hanno rappresentato nella mia vita un punto fondamentale nell’aiuto ai più deboli e agli anziani. Infine  la cultura che mi ha visto sempre impegnato nell’organizzazione di congressi anche nazionali e che a mio avviso rappresenta uno dei punti principali cui deve mirare la nostra città favorendo il turismo congressuale certamente favorito dalle notevoli  bellezze architettoniche della nostra Ascoli».


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