I candidati sul palco del Cinema Picena durante il confronto organizzato da Cronache Picene e Radio Ascoli (Fotoservizio Andrea Vagnoni)
Comizi finali, feste e le ultime frecciate. La campagna elettorale per le Comunali si appresta a concludersi con gli appelli al voto finali e gli ultimi “botti” dei sette aspiranti sindaco.
Piero Celani
PIERO CELANI – Con una serie di “post” al vetriolo sui social, l’attuale vice presidente del Consiglio regionale ha attaccato in sequenza, nelle ultime ore, il sindaco uscente Guido Castelli, lo sfidante dei Cinque Stelle, Massimo Tamburri e, dulcis in fundo, Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia. «Durante un suo intervento -accusa Celani- a sostegno di una lista civica, pare che il sindaco, uscente, Guido Castelli, riferendosi al sottoscritto, mi abbia appellato l’ “amico Piero” e avrebbe detto che si rammaricava per aver fatto, io, scelte sbagliate, dividendo il centrodestra a favore così del centrosinistra. L’occhiolino al centrosinistra non l’ho mai strizzato a differenza di chi, per assicurarsi la prima elezione, inviò truppe cammellate (di destra) a votare nelle primarie del Pd per far sì che venisse eletto un candidato a lui più favorevole scena ripetuta al secondo mandato! Nelle mie liste non c’è un solo candidato riconducibile alla sinistra a differenza delle liste del suo delfino dove di ex esponenti riconducibili alla sinistra e non solo ve ne sono diversi….In occasione delle elezioni regionali quando ampi settore del centrodestra direttamente riconducili all’ “amico Guido”, mi fecero mancare il loro apporto o come, in occasione delle più recenti elezioni politiche ai piani alti di Forza Italia venne recapitata una lettera altamente denigratoria nei miei confronti. La ricorda “amico Guido”? -aggiunge-Se vuole le rinfresco la memoria e siccome quella lettera la conservo ancora posso sempre fargliene una copia. Eppure, nel 2009, all’ “amico Guido” diedi una prova, concreta, di lealtà. Una merce rara, oggi, in politica. In quell’anno, la mia sfiducia passò anche dal “SI” alla candidatura a Sindaco di Castelli. Ma mantenni la parola e sapete come andò a finire…».
Alberto Di Mattia
ALBERTO DI MATTIA – Gran finale al cinema Odeon per la formazione “Fuori dal Tunnel” capitanata dal giovanissimo candidato sindaco. La festa odierna era stata comunque preceduta dalla conferenza stampa di ieri con il flash mob in Piazza del Popolo con il messaggio shock di una quarantina di valige stese sul pavimento del salotto cittadino. «Vogliamo scuotere gli ascolani -ha detto Di Mattia- per ricordare la situazione che stanno vivendo tanti giovani soprattutto a causa delle politiche non attuate da chi ha governato la città».
GIORGIO FERRETTI – Chiusura in piazza Roma, pioggia permettendo, per il candidato sindaco di Casapound e Osa con l’offerta di birra e porchetta agli intervenuti. Sul palco a sostenerlo ci saranno i consiglieri eletti dal suo movimento a Bolzano, Ostia e anche a Todi, dove Casapound fa parte della maggioranza e ha ottenuti posti nell’Amministrazione. «Sarà, però, un finale sottotono – commenta Ferretti – a causa della tragica scomparsa di Riccardo Piconi, ragazzo appena ventenne che era un nostro militante».
Giorgio Ferretti
Fra i punti chiave del programma, che verranno richiamati nel corso della serata, ci sarà: «L’esigenza ormai imprescindibile di una discontinuità con l’Amministrazione guidata da Castelli, un sindaco che ha improntato la sua azione sulla più assoluta mancanza di dialogo con la città». La polemica coinvolge anche l’intitolazione, a poche ore dalla chiusura ufficiale della campagna elettorale, di un piazzale a Sergio Ramelli il giovane militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975: «Una miserevole trovata elettorale – ha dichiarato seccato Ferretti – a due giorni dal voto. Organizzata in fretta e furia nel bel mezzo di un cantiere che rifaceva l’asfalto, senza una cerimonia, un fiore, una bandiera che rendesse onore a Sergio». Una curiosità, Ferretti non potrà dare domenica il suo voto alle liste che lo sostengono in quanto non residente ad Ascoli ma nella vicina Folignano.
Marco Fioravanti
MARCO FIORAVANTI – Per il candidato del centro destra la festa di chiusura si è svolta al palas di Monticelli a causa delle bizze del tempo. «In questi giorni -dice il candidato- ho avuto la fortuna di incontrare tantissime persone, dialogare e confrontarmi con loro su progetti e iniziative per la nostra città. Ho respirato la grande voglia di iniziare un nuovo percorso insieme, fatto di costante collaborazione e profondo desiderio di mettersi in gioco. Lavoro, ricostruzione, sanità, turismo, cultura: abbiamo tantissime idee in cantiere per la città. L’entusiasmo visto con l’arrivo ad Ascoli di Giorgia Meloni e la piazza gremita con Matteo Salvini mi hanno dato una carica ancora maggiore: non vedo l’ora che i cittadini vadano al voto, sono convinto che insieme potremo davvero rendere la nostra splendida città un fiore all’occhiello di tutto il panorama nazionale. La grande festa di questa sera, sarà la ciliegina sulla torta di una campagna elettorale straordinaria» ha concluso Fioravanti.
PIETRO FRENQUELLUCCI – Festa in centro storico per il candidato di Pd, Attivamente, Uniti, Territorio è Sviluppo che prima del finale ha tenuto una conferenza stampa.
Pietro Frenquellucci
«Penso che la campagna elettorale -afferma- sia stata incentrata più sullo scontro tra i candidati del centro destra che sui temi. Mentre noi siamo partiti con le proposte tipo quelle sul vigile di quartiere, gli incentivi per le aziende che investono e gli spazi di aggregazione, a destra litigavano e non trovavano una sintesi. Se poi anche Celani e Fioravanti dicono di ritrovare quel senso di comunità che non c’è più, mi chiedo dove siano stati negli ultimi 20 anni. Da parte mia e della coalizione che rappresento, abbiamo voluto costruire un rapporto con la città basato sull’ascolto. Proprio la necessità di essere ascoltati è quello che è emerso maggiormente incontrando i cittadini. Anche il clima pesante di certe situazioni avvenute nell’ultimo dibattito rispecchia il linguaggio di certi candidati. Spero che ora, anche in vista di un probabile ballottaggio, si possa recupera un clima più disteso. Spero, inoltre, che i cittadini riconoscano la differenza delle proposte politiche. Sono proprio loro che hanno la grande responsabilità di poter dare una nuova prospettiva a questa città aprendo una stagione nuova».
EMIDIO NARDINI – Chiusura in Piazza Arringo, tra musica e dibattiti con al centro “Ascoli bene comune” per il cardiologo candidato sindaco per la lista “Ascolto e Partecipazione. «Sono in pensione da pochi mesi – sottolinea – e avrei potuto scegliere di starmene in disparte, magari trascorrere il tempo libero in montagna con gli amici. E, invece, ho accettato di candidarmi a sindaco perché ritengo che sia arrivato il momento di cambiare il modo di amministrare questa città. Dopo 20 anni di centrodestra Ascoli è ormai in ginocchio. E, nonostante, questo vediamo i soliti noti, i soliti poteri forti che da decenni guidano la politica cittadina, riproporsi come se nulla fosse. Ma gli ascolani lo hanno capito – continua Nardini –.
Emidio Nardini
E quelli che mi fermano per strada, non tutti di centrosinistra, anzi sono molti quelli che confessano di non andare a votare da anni o, addirittura, di riconoscersi nei valori di centrodestra, mi dicono di apprezzare la nostra politica, i nostri ideali della democrazia partecipata, della scelta amministrativa che deve partire dal basso, direttamente dai cittadini. Guardate, per questa campagna elettorale, davvero molto tesa, basti vedere cosa è accaduto in questi ultimi giorni sia durante il confronto al cineteatro Piceno che al candidato di una lista aggredito in strada, noi abbiamo speso complessivamente 7-8 mila euro, arrivati dall’autofinanziamento e da qualche contributo di cittadini comuni, e abbiamo pubblicato tutto sul nostro sito, così come prevede la legge. Ebbene, vorrei sapere certe liste dove li hanno presi tutti quei soldi per condurre una campagna elettorale così dispendiosa. E concludo con la squadra. Come assessori sceglierò liberamente, da noi non esiste la logica del manuale Cencelli, più voti prendi più possibilità hai di entrare in giunta, come vige, invece, negli altri schieramenti. Nominerò per competenze, capacità e onestà, valori fondanti di Ascolto e Partecipazione. Tra i punti prioritari del nostro programma – conclude Nardini – ci sono la riapertura dell’università Agraria, che fungerà da guida per la filiera della bio agricoltura, il turismo culturale, e la ricerca e la formazione: temi sui quali si potrà sviluppare l’economia del futuro e, quindi, la creazione di nuovi posti di lavoro».
Massimo Tamburri
MASSIMO TAMBURRI – Il chiostro di San Francesco è, invece, la location scelta dal candidato sindaco del M5S per chiudere la sua campagna elettorale. Si comincia alle 20 all’insegna della musica. «E’ stata una campagna elettorale tesa, e per molti aspetti carica di prepotenza e arroganza – puntualizza Tamburri -. Noi in particolare come M5S abbiamo ricevuto minacce, anche io ne sono stato vittima, e di questo abbiamo messo al corrente la Digos. Ma credo che gli ascolani se ne siano accorti. Non solo direttamente, al confronto pubblico al Piceno, ma anche in altre occasioni. E quelli che mi fermano per strada me lo dicono chiaramente. Al di là dei sondaggi, infatti, sono proprio gli ascolani che ci stanno dando la sicurezza che forse questa città, domenica, può davvero cambiare. Tutti, anche quelli che dicono di essere indecisi o di aver votato in passato per altri schieramenti politici, evidenziano il loro disagio nel riconoscersi in questa amministrazione di centrodestra e in quelle liste che ne esprimono la continuità. La gente è stanca e sta vedendo in noi, per il programma che abbiamo, ma soprattutto per la nostra lontananza rispetto alla politica dei vari Castelli, Fioravanti, Celani, Frenquellucci, l’interlocutore più serio e credibile. Per questa campagna elettorale – continua Tamburri – abbiamo speso 10mila euro circa. Sapete quanto hanno speso certe altre liste? Almeno dieci, venti volte di più. Ma dove li hanno presi tutti questi soldi? Noi abbiamo pubblicato tutto sul nostro sito internet, così come prevede la legge sulla trasparenza e l’anticorruzione: gli altri, lo hanno fatto? Comunque, per quanto riguarda la squadra sarà composta da persone competenti e preparate. Tre assessori già li conoscete e sono il medico Amedeo Pancotti, la psicologa Federica Felicetti e il commercialista Clemente Ciampolillo. E tra i punti prioritari del programma amministrativo per la rinascita di Ascoli ci sono il piano marketing per fare di Ascoli la nuova Matera. Abbiamo già contattato gli stessi professionisti che hanno lavorato per portare il capoluogo lucano ad essere designato come Capitale europea della cultura. E le case di quartiere che fungeranno come veri e propri spazi aggregativi per gli abitanti delle periferie e delle frazioni. Attraverso le quali – conclude Tamburri – ricreare quel rapporto di vicinato solidale, che oggi, purtroppo, abbiamo perso».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati