Il Consiglio regionale
di Federica Nardi
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la risoluzione che impegna la Giunta a chiedere al Governo di inserire il cratere marchigiano tra le Zone economiche speciali (Zes).
Primo firmatario Mirco Carloni (Area popolare Marche 2020), che sottolinea l’importanza di muoversi ora e non oltre, dato che il ministero dello Sviluppo economico «proprio in questi giorni sta discutendo la proposta di estendere la realizzazione delle Zes anche nel Centro e Nord Italia». Un’occasione da prendere al volo insomma e che potrebbe non ripresentarsi a breve. Uno dei vantaggi della Zes è la possibilità di superare il modello classico con cui le imprese ricevono credito, con meccanismi spesso lunghi e complessi che rischiano di non garantire l’efficacia degli interventi (sia tramite banche che tramite bandi). In particolare per le micro imprese che rappresentano una fetta importante dell’economia del territorio colpito dal sisma. «Per me una delle priorità è ricapitalizzare le micro imprese -spiega Carloni-. E lo si potrebbe fare usando il Fondo di coesione sociale, anche per creare veicoli finanziari. Con questo voto ora la Regione non ha più alibi, bisogna dare seguito a queste proposte. Comprendo che il pensiero dominante della Giunta sia la ricostruzione, ma senza lo sviluppo economico ricostruiremo paesi vuoti. Ovviamente -specifica il consigliere-, la risoluzione è generica perché la Zes ancora non è delineata. Ma come strumento prevede un più agevole accesso al credito e alle infrastrutture. L’obiettivo è creare zone di sviluppo industriale incentivando nuovi investimenti con regimi fiscali speciali, e creando condizioni di semplificazione burocratica e amministrativa, potendo in futuro estenderle anche all’aree circostanti».
Le macerie del centro storico di Arquata
«Con questo strumento -va avanti Carloni- le aziende nuove e quelle già operative insediate nella Zes che inizieranno o incrementeranno attività economiche imprenditoriali nella Zes beneficeranno innanzitutto di procedure amministrative semplificate, oltre alla possibilità di utilizzare il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 50 milioni di euro, l’agevolazione per tali zone è estesa fino al 31 dicembre 2020. Oltre a questi benefici ci sono in gioco ulteriori risorse economiche aggiuntive contenute nel decreto legge Crescita, attualmente in discussione, che stanzierà ulteriori 300 milioni (nel triennio 2019-2021) in favore delle Zes, per sostenerne lo sviluppo economico ed industriale».
Di Zona economica speciale nel cratere se ne occupa da mesi anche un tavolo unitario composto da associazioni di categoria, ordini professionali e anche dagli atenei che stanno lavorando a una proposta per il territorio. Tra i protagonisti della proposta Alberto Cavallaro, che commenta così il voto in Regione: «C’è molta soddisfazione nell’apprendere che la Regione attraverso i suoi organi si faccia promotrice dell’istituzione di uno strumento di sviluppo per le aree colpite dal sisma 2016, quale potrebbe essere l’istituzione di una Zes. Le organizzazioni imprenditoriali e professionali della provincia di Macerata, anche in maniera unitaria, hanno offerto il loro ausilio, come soggetto tecnico, per sostenere tali proposte, riscontrando la disponibilità dalle istituzioni regionali. L’obbiettivo rimane quello di formulare le proposte in maniera quanto più unitaria ed efficace per lo scopo che ci si prefigge, utilizzando tutte le competenze e professionalità presenti nel territorio». Un incontro con il tavolo unitario è già previsto nei prossimi giorni.
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