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Nuovi positivi nel Piceno:
tra loro anche un bimbo di 4 anni
e una ragazza di Ascoli

COVID - Sono quattro i casi emersi nelle ultime ore: in tre risiedono a San Benedetto. Alla luce della nuova ordinanza ministeriale sui rientri dall'estero, il direttore del Sisp, Claudio Angelini, si appella anche ai sindaci: «Monitorate che venga rispettata». Ecco come viene aggiornato il Gores
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Claudio Angelini

di Maria Nerina Galiè

Ci sono 4 nuovi positivi al Coronavirus nel Piceno, che ora in totale conta 39 casi (leggi qui il riepilogo fino ai 35 di ieri).

Gli ultimi esiti sono emersi alle 16,30 di oggi, 13 agosto.

Si tratta di tre persone residenti a San Benedetto, tra cui un bambino di 4 anni, e che sono stati individuati tra i contatti stretti della donna italiana, una pensionata, trovata positiva a Monteprandone.

La quarta è una ragazza di Ascoli, contatto stretto del giovane ascolano che era stato il 2 agosto ad una festa nello stabilimento balneare di San Benedetto, a cui aveva partecipato anche il primo ascolano di 19 anni trovato positivo nella nuova ondata. Ma i due non si conoscono.

Il ragazzo il 9 agosto aveva manifestato sintomi e da lì è scattato il tampone: positivo.

Di conseguenza è partita una nuova inchiesta epidemiologica che ha portato ad individuare, fino ad ora, la ragazza. 

Ma sono oltre 40 le persone al vaglio del Sisp, solo per questo caso.

Qualche giorno prima di sapere di essere positivo, infatti, il giovane aveva partecipato ad un matrimonio dove c’erano oltre 100 persone.

«Nella ricostruzione di contatti e spostamenti, in base alle direttive ministeriali, dovremmo risalire a 48 ore prima della manifestazione dei sintomi –  spiega Claudio Angelini, direttore del servizio di Igiene e Sanità pubblica dell’Area Vasta 5 – noi invece arriviamo di solito fino a 96 ore.

E’ normale per noi contattare, per poi decidere se sottoporre o meno a tampone o mettere in isolamento, dalle 15 alle 40 persone per ciascun positivo».

Salvo doverne tracciare 150 come è capitato all’inizio della pandemia con il caso del dipendente comunale di Ascoli.

Il Gores, nella tabella gialla di oggi (apri qui), riporta 216 persone in isolamento.

Il dato coincide con quello indicato dal direttore del Sisp.

Ma parla anche di 314 casi dall’inizio della pandemia. In realtà sono 331. Cioè 290 fino al 16 maggio, più i 39 attuali e 2 guariti della seconda ondata (due bangladesi). 

«Il Gores – precisa Angelini – registra gli esiti dei tamponi ma mano che vengono inseriti nel sistema. Ma in una situazione come questa, in continua evoluzione, non sempre ha il dato aggiornato. Non ci sono ad esempio i tamponi fatti nei laboratori privati, che seguono un altro percorso».

Il Gores blu stamattina (apri qui) riferiva di 4 nuovi casi nel Piceno.

«Di certo non ci potevano essere gli ultimi due di oggi, arrivati alle 16,30».

Ancora Angelini sulla nuova ordinanza ministeriale che obbliga al tampone i cittadini che rientrano da Croazia, Grecia, Malta e Spagna (leggi qui).

«Se i cittadini non si autodenunciano e non fanno il tampone entro 48 ore dall’arrivo, noi non potremo sapere che sono rientrati da quei paesi. Invito pertanto i sindaci a vigilare nei loro Comuni.

Sopratutto nei piccoli paesi, non è difficile sapere chi è stato dove ed è poi tornato».

Già ieri, alla luce dei nuovi casi emersi, molti primi cittadini del Piceno si erano mobilitati emettendo ordinanze che imponevano ai cittadini rientrati dall’estero di segnalarsi alla Polizia Locale (leggi qui).

Per i rientri dall’area extra Shengen e Bulgaria e Romania, invece, vale ancora l’obbligo di rispettare la quarantena e di notificare lo spostamento al Dipartimento di prevenzione.

In ogni caso, la responsabilità resta in capo al cittadino.



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