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Agente aggredito al carcere del Marino,
la condanna del sindacato
di Polizia penitenziaria

ASCOLI - Il Sarap lancia l'allarme sull'impossibilità di gestire detenuti affetti da malattie psichiche, come il protagonista della vicenda accaduta nella casa circondariale ascolana: «Ingestibili per la carenza di mezzi, spazi e personale idoneo»
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Il carcere di Marino del Tronto

Un detenuto con problemi psichiatrici si è reso protagonista di un’aggressione ai danni di un agente di polizia penitenziaria. E’ accaduto al carcere ascolano di Marino del Tronto. Immediata la reazione del Sarap (sindacato autonomo ruolo agenti penitenziaria):

«I detenuti con problemi psichiatrici, all’interno degli istituti penitenziari – scrive il segretario regionale Tony Di Fioresono ormai ingestibili per la carenza di mezzi, spazi e personale idoneo a fronteggiare queste determinate patologie.

Oggi viene lasciato tutto nelle mani della Polizia penitenziaria che si trova ad affrontare situazioni di cui non ha alcuna competenza, infatti è stato solo grazie alla professionalità del collega in primis e di quanti sono poi intervenuti che si è riuscito a scongiurare il peggio all’evento critico.

Il Sarap mostra piena vicinanza a tutti quei colleghi che quotidianamente si trovano a gestire situazioni sempre più al limite della decenza lavorativa, vedendosi sempre più abbandonati da un’amministrazione locale e centrale sempre più assente alla tutela del personale.

Nonostante ciò la Polizia penitenziaria continua a dedicarsi con senso di abnegazione e spirito di sacrificio a svolgere un servizio impeccabile. Anche continuando a salvare vite umane. Nonostante i comportamenti non consoni alla vita penitenziaria da parte di chi sta scontando una pena detentiva e si sente maggiormente tutelato al confronto di chi rappresenta lo Stato provando a redimere il loro primo accusatore.

Il Sarap chiede un intervento immediato agli organi competenti, per ripristinare quella serenità lavorativa del personale di Polizia penitenziaria dell’istituto di Marino del Tronto, di fronte ai ripetuti episodi di aggressione da parte dei detenuti, di stress lavorativo causato dalla mancanza di organico, di evasioni causate dall’inefficienza e spesso priva di adeguata manutenzione della strumentazione tecnologica messa a loro disposizione dall’Amministrazione». 


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