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Ascoli-Reggina 0-1, brutta chiusura d’anno: il Picchio spuntato si consola con il record stagionale di spettatori

SERIE B - La Reggina ha dimostrato di essere una delle squadre più forti della B, ma è pur vero che Leali (così come il portiere ospite) non ha compiuto una parata. Gara risolta da Rivas al termine di un prolungato e confuso batti e ribatti davanti a Leali. Bianconeri mai pericolosi: è il dato più allarmante. Dionisi & C. fischiati dai tifosi all'uscita dal campo
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Gondo e Donati

 

di Andrea Ferretti

 

(foto Ascoli Calcio)

 

Un bel regalo sotto l’Albero di Natale (la vittoria di Cosenza). Solo cenere e carbone a Capodanno dopo l’odierna sconfitta al “Del Duca” contro la Reggina. L’Ascoli chiude l’anno con un brutto capitombolo, maturato al termine di una partita che ha visto i bianconeri contrapporsi ad una delle migliori squadre della B, meritatamente al secondo posto. Premiata la Reggina, anche se  dopo 97 minuti di gioco non si registrano parate dei due portieri, a parte quella di Leali sull’azione del gol. Dalle stelle alle stalle? Non è proprio così, ma che la squadra sia uscita dal campo fischiata dai propri tifosi è innegabile. “Onorate questi colori” il coro della curva, ingeneroso ma segno della delusione per la sconfitta e la possibilità di agguantare i playoff. Non solo, ma la classifica si sta pericolosamente (per l’Ascoli) accorciando.

 

LE PREMESSE – Ascoli in campo con i calzettoni rossi, quelli usati tante volte nel ricordo del Presidentissimo Costantino Rozzi. Il Picchio lo fa con una settimana di ritardo rispetto al 28° anniversario della sua scomparsa. Nell’ultima gara di Cosenza, proprio il 18 dicembre, è infatti incappato nell’arbitro più fiscale della terra, Juan Luca Sacchi di Treia (sezione Aia di Macerata), il quale ha avuto paura di poter confondere il colore rosso dei calzettoni dell’Ascoli con il quarto di maglia rossa del Cosenza. Dopo la richiesta, come sempre inoltrata alla Lega di B che poi la gira all’arbitro di turno, stavolta il palermitano Abisso non ha avuto dubbi, facilitato anche dal completo bianco della Reggina. Le due squadre scendono in campo entrambe reduci da quattro punti nelle ultime tre partite. Nel 3-5-2 di Bucchi mancano lo squalificato Falasco e l’infortunato Ciciretti. Nel 4-3-3 di Inzaghi gli squalificati Lombardi e Obi. Si gioca davanti ad oltre 9.000 spettatori – è il record stagionale – compresi i 234 tifosi giunti da Reggio Calabria.

 

IL PRIMO TEMPO – Pochi secondi e la Reggina chiede un rigore per un presunto fallo di mano di Quaranta. Inutili le proteste. La Reggina parte forte ma l’Ascoli non sta a guardare, sempre pronto a ripartire. Al 15’ la Reggina reclama un altro rigore per un fallo di mano di Simic. Abisso dice che si può proseguire e Menez rimedia un giallo per proteste. La gara prosegue combattuta ed equilibrata. Al 37’ brivido per Colombi, ma sul traversone Gondo chiude sbilanciato e calcia fuori. Al 44’ errore in disimpegno della Reggina, Collocolo fa tutto da solo, entra in area ma calcia fuori.

 

IL SECONDO TEMPO – Ad inizio ripresa (9’) l’Ascoli cambia Donati con Falzerano per dare maggior spinta (che non arriverà), poi si male Eramo e Bucchi si gioca così il secondo slot. Al 19’ Reggina in gol con Rivas con un sinistro da appena dentro l’area dopo un prolungato e confuso batti e ribatti dalle parti di Leali. Forse c’è un fuorigioco ad inizio azione, ma il Var dice che si può mettere palla al centro. L’Ascoli si butta allora in avanti, ma è pur vero che anche Colombi va a casa senza aver compiuto una parata. Bucchi e Inzaghi ne cambiano poi sei in pochi minuti: due nuove formazioni per la parte finale del match, ma sono venti minuti in cui non succede nulla. Dopo il fischio finale la cosa sicuramente più bella del pomeriggio: i cori dei tifosi ascolani e reggini, gemellati da tanti anni.

 

ASCOLI (3-5-2): Leali; Simic, Botteghin, Quaranta (31’st Lungoyi); Donati (9’st Falzerano), Collocolo, Eramo, (14’st Buchel), Caligara, Giordano; Dionisi (31’st Mendes), Gondo. A disposizione: Guarna, Salvi, Adjapong, Bidaoui, Palazzino, Giovane, Tavcar, Bellusci. Allenatore: Bucchi

 

REGGINA (4-3-3): Colombi; Pierozzi, Cionek, Gagliolo, Di Chiara; Fabbian (31’st Liotti), Majer (35’st Crisetig), Hernani; Canotto (24’st Cicerelli), Menez (31’st Gori), Rivas (35’st Camporese). A disposizione: Ravaglia, Aglietti, Loiacono, Bouah, Santander, Ricci, Giraudo. Allenatore: Filippo Inzaghi

 

Arbitro: Abisso di Palermo (assistenti Mondin di Treviso e Pagnotta di Nocera Inferiore, quarto ufficiale La Penna di Roma, Var Mazzoleni di Bergamo, Avar Rocca di Catanzaro)

 

Rete: 19’st Rivas

 

Note: spettatori 9.126, incasso 101.087 euro (paganti 5.214 compresi 234 ospiti, euro 69.922; abbonati 3.912, euro 31.165). Ammoniti: Menez (R), Dionisi (A) e Pierozzi (R) per proteste; Collocolo (A), Quaranta (A), Simic (A) e Gondo (A) per gioco falloso, Di Chiara (R) e Cicerelli (R) per comportamento non regolamentare: Angoli 4-3 per la Reggina. Recupero 2’+5′

 

La Curva Nord nel giorno dei record di spettatori e incasso


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