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Ascoli, non c’è spazio per le recriminazioni: concentrarsi sul Cittadella

SERIE B - All'Arena Garibaldi la squadra di Castori ha pagato un conto molto salato subendo il gol da tre punti nell'unico tiro in porta del Pisa. Bianconeri retrocessi a fine andata, ma a certe circostanze siamo abituati. Ed ora avanti tutta
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di Lino Manni

 

Garibaldi fu ferito, ma non solo a una gamba. Fu ferito dove patì più dolore, fu ferito nell’onore. E questo segnò il destino dell’Italia. L’Ascoli, come l’eroe dei due mondi, a Pisa è stato ferito ma chi sente più il dolore sono i tifosi, non solo quelli presenti all’Arena Garibaldi. Una sconfitta (Pisa-Ascoli 1-0) che speriamo non segni il destino dell’Ascoli. Certo la situazione al momento è molto brutta: praticamente retrocessi alla fine del girone di andata. Ma siamo abituati a certe circostanze.

Un primo tempo pimpante quello dei bianconeri con un Rodriguez che ci delizia con un “sombrero”, con un Mendes che porta alla mente un certo Cristiano Ronaldo nelle movenze e nella posizione sul calcio di punizione parato dal portiere del Pisa. E’ sempre un Ascoli arruffone che tuttavia, con buona volontà, comanda il gioco.

Il patron Pulcinelli in tribuna è chatta con il telefonino, il pomeriggio sembra tranquillo anche perché arrivano i primi fischi dei tifosi del Pisa nei confronti della squadra di Aquilani. Il gol, che era nell’aria arriva, ma lo segna il Pisa nell’unico tiro in porta di tutta la partita. Si va al riposo in svantaggio, immeritatamente.

Nella ripresa spero che l’Ascoli tiri fuori lo slogan del sessantotto “lotta dura senza paura”. La squadra di Castori ci prova con un pressing e una aggressione costante ma si commettono troppi errori. Giovane dietro le punte non sa cosa fare, Adjapong non si sa in che ruolo giochi, Gnahorè sembra un pilota di Formula Uno a bordo di una Panda, Bayeye a parte il palo colpito non è sceso mai sulla fascia destra. Insomma, chi sbaglia paga, e l’Ascoli a Pisa ha saldato un conto molto salato.

L’unica fortuna, se così si può dire, è che non c’è tempo per recriminare perché c’è un’altra partita da giocare, un’altra sfida da affrontare. Domani, martedì giorno di Santo Stefano, si torna in campo contro il Cittadella.


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