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Monsignor Palmieri alla Diocesi di San Benedetto: «Costruiamo una comunione in cui moltiplicare i nostri doni»

SAN BENEDETTO - Il nuovo vescovo "in persona episcopi" annuncia ai fedeli che farà ingresso nella Cattedrale di San Benedetto nel pomeriggio del 30 giugno, il 7 luglio in quella di Montalto e il 14 in quella di Ripatransone
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di Giuseppe Di Marco

 

E’ un discorso imperniato sul senso di comunità e sul reciproco arricchimento, quello che monsignor Gianpiero Palmieri ha rivolto ai fedeli della diocesi di San Benedetto, Ripatransone e Montalto, di cui è ufficialmente divenuto nuovo vescovo, succedendo a Monsignor Carlo Bresciani.

 

«Il vostro nuovo vescovo – ha detto Palmieri – vi abbraccia e vi saluta con il saluto di pace del Signore Risorto, come farà in ogni celebrazione liturgica che vivremo insieme: la pace sia con voi. Questa pace, unita alla benedizione di Dio, scenda e si posi su di voi e su ciascuno degli abitanti del nostro territorio, delle vallate del Tronto, del Tesino e della costa: cristiani, credenti di altre religioni, persone non credenti. La benedizione e la pace scendano su tutti, entri in tutte le case, consoli tutti i cuori».

 

Nel salutare il suo predecessore, monsignor Carlo Bresciani, il nuovo vescovo ha ricordato come proprio 100 anni fa fossero state unificate, in persona episcopi, le diocesi di Ripatransone e Montalto, nella persona di Monsignor Luigi Ferri.

 

«Le nostre due Chiese locali sono bellissime: hanno doni straordinari di fede e di tradizioni, di ministerialità laicale e di vita religiosa, di iniziative di evangelizzazione e di carità. Questa enorme ricchezza, frutto dello spirito e dell’impegno di tanti cristiani appassionati, è emersa spesso nei nostri colloqui con te, vescovo Carlo. Quelli in cui, ignari del giorno di oggi, ci siamo confrontati per attivare collaborazioni. Abbiamo collaborato per la Caritas, per la scuola di impegno politico e sociale, e di recente per la formazione teologica dei diaconi».

 

Ancora Monsignor Palmieri: «Nello stesso tempo le nostre diocesi sono diverse, per collocazione geografica, per storia e anche, in parte, per antiche rivalità, ma in un contesto sociale che muta continuamente: pensiamo a quante persone in pochi anni hanno lasciato l’entroterra per trasferirsi sulla costa. Siamo sfidati da questa decisione del Papa a mettere da parte velleità identitarie, per costruire una comunione in cui nulla, di questa ricchezza di vita e di fede, vada perduto, anzi, si accresca e si moltiplichi».

 

Il vescovo ha sottolineato come, con questa decisione del Papa, i cammini sinodali delle due chiese siano diventati ancora più grandi: «Unisco il mio ringraziamento – ha concluso – per te e per il tuo ministero, vescovo Carlo, a quello di tutti i tuoi fedeli. A Dio piacendo, farò il mio ingresso nella Cattedrale di San Benedetto del Tronto, il 30 giugno pomeriggio, e nelle domeniche successive, nelle concattedrali di Montalto e Ripatransone».


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