La Conferenza dei Servizi ha approvato l’intervento di riparazione danni e rafforzamento locale della Chiesa di san Matteo nella frazione Faete di Arquata del Tronto.
La chiesa, realizzata da maestranze locali tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, annovera un apparato pittorico-decorativo di elevatissima qualità, con affreschi tardo quattrocenteschi di scuola umbra, attribuiti a Bernardino Campilli di Spoleto.
L’edificio ha necessitato di un sollecito intervento di messa in sicurezza con carattere di somma urgenza, allo scopo di arrestare il peggioramento delle condizioni di danno e dissesto riscontrate per salvaguardare il manufatto nel suo insieme, comprese le testimonianze storico-artistiche ancora leggibili e rimuovere lo stato di possibile pericolo per la pubblica incolumità.
Dopo l’intervento di messa in sicurezza, il progetto di restauro, riparazione e miglioramento sismico sarà attuato mediante opere di smontaggio controllato del pacchetto di copertura esistente, di puntellamento temporaneo, interventi sulle murature perimetrali, sulle travature e di antiribaltamento, rifacimento dell’intonaco e della copertura, installazione della linea vita e opere sugli apparati decorativi.
Il costo dell’intervento è di 380.000 euro.
«Arquata ha pagato il prezzo più caro in termini di vite e di danni materiali in tutto il territorio marchigiano – dichiara il Commissario Straordinario Sisma 2016 Guido Castelli – questa è un’ulteriore testimonianza della resilienza di un territorio che non si è mai arreso di fronte a questa tragedia e che vuole ripartire ritornando ad usufruire dei suoi gioielli storici quali sono le nostre chiese. Ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il vescovo Gianpiero Palmieri, l’Ufficio Ricostruzione e il sindaco Michele Franchi per la grande sinergia e collaborazione messe in campo».
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