di Filippo Ferretti
Il patrimonio artistico curato e gestito dalla Curia sotto i riflettori. Ad offrire nuovo interesse alla comunità e ai turisti sono delle ghiotte iniziative presentate dal vescovo, monsignor Gianpiero Palmieri e dal direttore del Museo Diocesano Marco Lattanzi, entrambi certi dell’importanza anche religiosa delle opere custodite dalla Diocesi.
Diverse le novità annunciate nel corso dell’incontro, a cui erano presenti don Giampiero Cinelli e il web master Luca Antonini. Due in particolare le più attese: la creazione del sito Internet a beneficio del Museo Diocesano di Ascoli e la prossima apertura del Museo Diocesano ad Arquata del Tronto, i cui lavori sono appena iniziati. Il nuovo luogo espositivo, che sarà pronto prima della prossima estate, permetterà di mettere in mostra le opere pittoriche e scultoree ospitate ad Ascoli provenienti dalle chiese lesionate dopo il terremoto del 2016.
«Stanno iniziando i lavori per creare ad Arquata un secondo Museo Diocesano, grazie ai finanziamenti del Bim Tronto», ha svelato il presule, che ha anticipato che la nuova sede permetterà di far ammirare capolavori appartenenti all’entroterra e che potrà contare anche sull’allestimento di una seconda sala, dotata di video in grado di mostrare il recupero del materiale danneggiato.
Un risultato molto ambito è anche quello relativo all’attivazione del sito del Museo Diocesano di Ascoli, uno strumento nato per offrire al territorio un modo diverso e senz’altro comodo di fruire delle ricchezze contenute in questo importante luogo di arte e spiritualità, attualmente dotato di 200 opere, di cui ancora molte in attesa di essere restaurate.
Il museo, che ha sede al primo piano del Palazzo Vescovile e che per accedere al quale al visitatore non viene chiesto un prezzo d’ingresso ma un’offerta, è stato istituito nel 1961 e riaperto dopo il ripristino nel 2023. La sede espositiva in questo momento è oggetto del completamento del piano di sicurezza e della fine dei lavori d’archivio e, a breve, potrà vantare al suo interno di uno spazio di lettura e di una sala dove potranno avere luogo incontri pastorali e musicali.
«Il sito permette di ammirare le opere conservate nel museo, verificare gli orari di apertura e le modalità di distribuzione dello spazio espositivo, interagire con le informazioni approfondendo le notizie e con i dati-storico artistici dei lavori custoditi nelle 14 sale», ha aggiunto il direttore Lattanzi, ricordando anche la possibilità via web di poter prenotare le visite.
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