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«Ai dipendenti di Area Vasta 5, quasi 30.000 euro in meno rispetto ai colleghi del resto delle Marche»

ASCOLI - Lo hanno ribadito i sindacalisti funzione pubblica Cipollini (Cisl), Rossi (Cgil), Rossi (Ugl Salute), Sabatini (Uil),  Menzietti (Fials) e  Grassi (Rsu), intenzionati ad andare avanti con lo stato di agitazione e pronti ad eclatanti iniziative. La richiesta: «Che si riprenda subito il percorso virtuoso iniziato a luglio, poi interrotto per le elezioni»
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«In 19 anni di gestione Asur, che avrebbe dovuto armonizzare la qualità del servizio sanitario ed il trattamento economico del personale, ai dipendenti dell’Area Vasta 5 sono stati assegnati quasi 30.000 euro in meno rispetto ai colleghi delle altre Aree Vaste delle Marche.

Per l’esattezza, si tratta di 28.319.262,50 euro, corrispondenti a 13.171,75 per ciascun operatore».

 

Va dritto al punto Giorgio Cipollini, segretario provinciale Cisl funzione pubblica che, conti alla mano ed insieme con i colleghi Viola Rossi (Cgil), Benito Rossi (Ugl Salute), Paolo Sabatini (Uil), Francesco Menzietti (Fials) e Paolo Grassi (Rsu), nel corso di una riunione, oggi 24 ottobre, ha ribadito le intenzioni dei rappresentanti del Comparto ad andare fino in fondo nella risoluzione dei problemi che attanagliano la Sanità picena.

 

«Ci siamo – ha ricordato il sindacalista – visti costretti a dichiarare lo stato di agitazione del personale dipendente e a programmare eclatanti iniziative di protesta affinché  cessi la discriminante attribuzione di risorse finanziarie perpetrate per decenni in danno a questo territorio, in cui è insediata oltre il 50% della sanità privata delle Marche a dimostrazione di quanto sia poco competitivo il servizio sanitario pubblico».

 

Dopo le proteste sollevate in estate, con iniziative che avevano visto riunite tutte le sigle sindacali, era iniziato un «percorso virtuoso di riallineamento delle retribuzioni iniziato con i rappresentanti di Regione e Asur, che ha prodotto una prima seppur modesta attribuzione di risorse pari a 266.000 mila euro annui».

Il percorso poi si è bruscamente interrotto, verosimilmente a causa delle anticipate elezioni politiche che hanno comportato una modifica della composizione della Giunta Regionale.

Le organizzazioni sindacali chiedono pertanto che il dialogo aperto venga «riavviato con assoluta tempestività, in considerazione delle imminenti scadenze e dell’impossibilità per l’Area Vasta 5 di procedere ai pagamenti delle indennità contrattualmente dovute al personale».

 

I rappresentanti dei lavoratori, sottolineano, ancora una volta, le tante criticità rivendicate dal comparto: «Il lavoro straordinario, imposto senza il pagamento di alcun compenso ma indennizzato, a futura memoria, con riposi compensativi, ha prodotto – insieme alle ferie – un credito per tantissimi dipendenti di oltre 90 giorni di congedo ordinario».

Ed ancora,  ai motivi di malcontento per questioni economiche, si aggiungono «i turni di riposo cancellati, le giornate di permesso autorizzate a condizione che i dipendenti non si allontanino dal comune di residenza, in quanto possono essere richiamati in servizio in qualsiasi momento».

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