facebook rss

Sisma, l’allarme dei geometri:
«La burocrazia ci sta uccidendo»

RICOSTRUZIONE - Il presidente del Collegio di Ascoli Leo Crocetti punta il dito sulla mancata semplificazione di norme ed ordinanze: «Persi quasi tre anni, sbagliato puntare sul "modello Emilia". Nel migliore dei casi ci vorranno 7-8 anni per ricostruire». Finora presentate oltre 1.200 pratiche
...

Pedilama, frazione di Arquata (foto Vagnoni)

di Luca Capponi 

«Cosa chiediamo? Semplificazione in primis, perché la burocrazia ci sta uccidendo: andare avanti così è quasi impossibile». Leo Crocetti, presidente del Collegio dei Geometri, usa parole forti per definire lo stato di cose relativo alla ricostruzione post sisma, nella sua nuova disamina sullo stato di cose a quasi tre anni dal terremoto che ha sconvolto il centro Italia.

Leo Crocetti

Una sciagura che nella gestione dei danni, secondo Crocetti, «è stata impostata male sin dall’inizio con l’incarico al commissario Vasco Errani, che ha puntato sul “modello Emilia Romagna”, che però in un territorio così diverso come il nostro si è rivelato inadatto. L’alternarsi dei commissari ci ha fatto perdere troppo tempo, ora dobbiamo recuperare ma non sarà facile. Solo per l’approvazione di una pratica con danni lievi occorre aspettare 7-8 mesi, nella migliore delle ipotesi per la ricostruzione ci vorranno 7-8 anni, nella peggiore almeno il doppio».
«Dal 2016 ad oggi i vari commissari hanno emanato 74 ordinanze, molte delle quali scritte in burocratese, farraginose e caratterizzate di volta in volta da decine di modifiche spesso di difficile comprensione. Ho fiducia nel nuovo commissario Piero Farabollini, uno che fino a pochi mesi fa era dall’altra parte insieme a noi, ma occorre lavorare anche sull’aumento del personale tecnico altrimenti le pratiche restano impelagate» continua il geometra. «Andrebbero ridotte anche il numero di carte da presentare, in media una pratica è formata da una sessantina di pagine, troppe».
Tra i numeri forniti dal Collegio dei Geometri, quelli relativi alle pratiche presentate all’Ufficio Ricostruzione provinciale fino a maggio, che sono 1.254 di cui 278 riguardano danni pesanti, 37 casi di ripristino e ricostruzione di immobili produttivi, 876 quelli con danni lievi di proprietà privata e 63 pubblici. Le perimetrazioni inerenti i centri e nuclei storici proposte nel Piceno sono così suddivise: 7 ad Arquata del Tronto, 9 a Montegallo e 1 a Palmiano.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X