di Benedetto Marinangeli
E’ sempre più caos in casa Samb. Dopo il mancato pagamento delle ultime quattro mensilità e l’incontro con il delegato dell’Aic, arriva ora anche la denuncia ufficiale dei calciatori con una nota che non ammette repliche e che soprattutto mette a nudo tutte le magagne della gestione Serafino almeno per quanto riguarda il rapporto lavorativo con i giocatori.
«Nonostante molteplici e vane rassicurazioni, avvenute a mezzo stampa -si legge nella nota dei rossoblù- persiste il mancato pagamento degli stipendi, che si protrae ormai dal mese di ottobre 2020; l’attuale situazione societaria si sta riverberando in maniera gravissima sulle nostre condizioni di vita e di lavoro e siamo già stati costretti ad affrontare l’ultima trasferta di campionato viaggiando nella medesima giornata della gara e disputando la partita in condizioni del tutto precarie, dopo un lungo tragitto in autobus».
«Tuttavia -continuano- è ancora più grave e va rimarcato che alcuni tra più giovani, già colpiti dal mancato pagamento degli stipendi ai minimi federali, sono stati preavvisati dalla struttura alberghiera che li ospita e da domenica prossima, in assenza di pagamento degli arretrati da parte della società, dovranno abbandonare i loro alloggi. In assenza di mezzi di sostentamento economico, si stanno organizzando grazie all’aiuto degli altri compagni, dei dipendenti del club e di alcuni cittadini di San Benedetto».
«Si tratta di una situazione insostenibile e di estrema gravità, rispetto alla quale non si può rimanere inerti; si stanno ledendo i nostri diritti fondamentali e la professionalità mostrata in ogni circostanza -è la conclusione dei calciatori-. La società, allo stato attuale, non è in grado di garantire che la prestazione di lavoro possa essere effettuata nel rispetto dei vincoli contrattuali e, pertanto, i calciatori insieme all’Aic si riservano ogni più opportuna iniziativa necessaria alla tutela dei loro diritti, individuali e collettivi».
A breve, quindi, anche alla luce di questo comunicato scatterà la messa in mora della società. Lunedì prossimo tutti i calciatori ad eccezione di Serafino jr e Lavilla e lo staff tecnico ad eccezione del preparatore atletico Piergallini daranno il via alla procedura. Una volta iniziata scatteranno venti giorni entro i quali il club del “Riviera delle Palme” nella persona del presidente Serafino o chi per lui nel caso in cui ci fosse il passaggio delle consegne dovrà ottemperare ai suoi impegni. Altrimenti i calciatori si svincoleranno e potranno decidere del loro futuro.
E a questo punto per il futuro della Samb diventa fondamentale lo sviluppo della trattativa per il passaggio delle quote di maggioranza della Sudaires, società partecipata che detiene anche la Samb da Serafino all’imprenditore coreano Baram Dae Kim. La trattativa si trova in una pericolosa posizione di stallo con i legali delle parti Flavia Tortorella e Fabrizio Acronzio che stanno cercando di giungere ad un accordo.
Intanto si registra anche l’intervento dell’Associazione Noi Samb che attraverso un comunicato stampa espone il suo pensiero e le sue intenzioni per il futuro.
«Negli ultimi mesi –scrivono- noi tifosi rossoblù abbiamo dovuto assistere ad un teatrino di pessimo gusto, il cui copione ci è, purtroppo, tristemente noto: dalle grandi promesse estive agli ingenti debiti prodotti in pochi mesi, dai proclami al silenzio assordante, dalla sinergia con i tifosi alla mancanza totale di trasparenza. Cambiata la proprietà, non è cambiata di una virgola la gestione economica: dopo mesi di assenza totale di chiarezza, la Sambenedettese deve fare i conti con una massa debitoria pesantissima».
«Come sempre – indipendentemente da chi fosse il proprietario del club – l’Associazione Noi Samb ha cercato di dare il proprio sostegno alla Sambenedettese Calcio, ricevendo in cambio bugie e silenzi sul reale stato di crisi. Oggi ci mettiamo nuovamente a disposizione di calciatori e staff per superare insieme le difficoltà della gestione quotidiana: chiunque vorrà dare il proprio contributo potrà contattarci in qualsiasi momento».
«Non possiamo non ripetere, tuttavia, un appello a quella chiarezza che è assente ingiustificata per troppo tempo -conclude l’ Associazione Noi Samb-. Che sia reso noto l’ammontare dei debiti e quali sono le intenzioni di una proprietà che ha il dovere di tutelare i lavoratori sotto contratto e i fornitori, specialmente in un momento difficile come questo. Con l’obiettivo di fare chiarezza immediata su quanto sta avvenendo, richiediamo un incontro ufficiale con la società e l’amministrazione comunale nelle forme compatibili con i protocolli sanitari».
RUGBY IN AIUTO – La Fifa Security Unione Rugby San Benedetto, vista la situazione difficile della Sambenedettese, si è resa disponibile a sostenere l’impegno economico per la trasferta di domenica 21 marzo a Legnago. Dopo un confronto con l’assessore comunale allo sport Pierfrancesco Troli, in accordo con tutti i soci e partner ha voluto essere al fianco della Samb e di tutti i tifosi. «Ci auguriamo – dice il presidente dell’Unione Rugby Edoardo Spinozzi – che questo sia il primo passo verso una nuova direzione positiva per la ripresa della nostra gloriosa squadra di calcio».
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