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Covid, il 40% dei contagiati
ha meno di 18 anni: l’appello ai giovani
alla vigilia del weekend

CORONAVIRUS - Claudio Angelini, direttore del Sisp: «Vaccinatevi, anche per l'influenza». Domenico Stallone, assessore comunale di Ascoli: «Vedervi ripopolare il centro era uno dei nostri obiettivi. Siate però responsabili». Nel Piceno sono almeno 60 le classi in dad con oltre 1.000 quarantenati. Il laboratorio del dottor Fortunato è tornato ad esaminare 600 tamponi
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Il dottor Claudio Angelini (Sisp) e l’assessore comunale di Ascoli Nico Stallone

 

di Maria Nerina Galiè

 

Aumento di contagi da Coronavirus e di classi in quarantena: i giovani rischiano di essere di nuovo additati come untori, per la voglia di divertirsi e stare insieme, e penalizzati da un eventuale decisione restrittiva che riguarda la scuola e la vita sociale.

Sono per loro – alla vigilia del weekend, ormai noto per vedere i principali centri pieni di ragazzi – gli appelli del dottor Claudio Angelini, direttore del Servizio Igiene e Sanità pubblica dell’Area Vasta 5, e di Nico Stallone, assessore comunale di Ascoli, con deleghe a Commercio ma anche Sport e Politiche giovanili.

Due figure impegnate in ambiti completamente diversi, le cui strade sono apparentemente corse parallele sulla via  del Covid.

Il primo ha più volte dovuto tracciare contatti nel mondo della movida, il secondo ha avuto il dovere di rilanciare le attività ricettive, rimaste a bocca asciutta per lockdown, zone gialle e rosse, e creare quindi – riuscendoci – le condizioni per ripopolare in particolare il centro città.

Ma partiamo dai dati.

Numeri in salita anche oggi, 19 novembre, nel Piceno che segna quota 72 in un solo giorno. E continua a salire anche il numero delle classi in quarantena, in tutta la provincia, «sono almeno 60 con 1.000 studenti a casa», affermano dal Sisp.

Il dottor Antonio Fortunato

Ha ripreso ad esaminare tamponi a pieno ritmo anche il laboratorio di Biologia Molecolare del “Mazzoni”, che oggi è arrivato a 600, di cui 400 molecolari e 200 antigenici. Ma è così già da diversi giorni.

«Ci sono contagiati di tutte le età – precisa il dottor Antonio Fortunato, direttore della Patologia Clinica dell’Area Vasta 5 – ma il 40% dei nuovi positivi ha meno di 18 anni. Alta la carica virale nella maggior parte dei campioni esaminati».

Mentre una decina di giorni fa le scuole più colpite erano prevalentemente sulla costa, adesso ce ne sono diverse anche ad Ascoli, tra cui il Liceo Scientifico “Orsini” con più di una classe in dad. Sono ancora interessati da numerosi casi di positività il Liceo “Rosetti” e l’Alberghiero “Buscemi” di San Benedetto, ma anche l’Isc Nord della Riviera ed il “Leopardi” di Grottammare. Ed anche le scuole di Spinetoli e dell’Isc di Rotella – Montalto.

Scelte non tutte determinate da provvedimenti del Sisp, che a fatica riesce a dare corso in tempo reale, in questa fase di cosiddetta “sopraffazione”, alle numerosissime segnalazioni che arrivano dalle scuole. Possono essere i dirigenti scolastici, o i sindaci come accaduto a Roccafluvione e Castignano, a decidere di chiudere una classe o addirittura la scuola.

Per determinare una quarantena a scuola si applica ancora il “vecchio sistema” in Area Vasta 5, cioè di quello di interrompere le lezioni in presenza con un solo positivo in classe. Le nuove regole (parte la dad con 3 positivi o 2 se gli alunni hanno meno di 12 anni e quindi nessuno è vaccinato) sono ingestibili per il momento, per l’impossibilità di effettuare i tamponi di sorveglianza da parte di Sisp e laboratorio.

«Il nuovo sistema – anticipa la dottoressa Alessandra Ricciardi, responsabile delle scuole per il Sisp – potrebbe però partire tra qualche giorno. L’Asur sta infatti mettendo a punto un modo per snellire la procedura per scuole e Dipartimento di prevenzione». 

Il Liceo Scientifico “Orsini” di Ascoli

L’obiettivo del Ministero della Salute, con la circolare del 3 novembre, è di favorire le lezioni in presenza. Gli effetti negativi di una prolungata dad si sono fatti sentire in ogni ordine e grado. Per quelli psicologici è ancora presto, ma sono tanti i campanelli d’allarme provenienti dagli esperti. E non solo per la scuola a distanza. Tante le limitazioni al divertimento, allo sport, al seguire le passioni, dal calcio al cinema, imposte per contrastare la diffusione del virus. Che però sembra ancora in agguato.

«Non siamo assolutamente fuori dalla pandemia – rimarca il dottor Angelini – anzi, ci troviamo nella quarta ondata. E’ pertanto doveroso rispettare le misure preventive che stiamo indicando da quasi due anni. Gli assembramenti vanno evitati. La mascherina va utilizzata sempre. Sono anche importanti il lavaggio e la disinfezione continua delle mani, ma anche evitare contatti fisici. 

E, soprattutto, vaccinarsi: una dose per chi non l’ha ancora fatta, completare il ciclo per chi ne ha fatta una e la dose booster per le categorie che in questa fase sono state individuate.

Per ultimo vaccinarsi per l’influenza».

«Ritengo  – sono le parole dell’assessore Stallone – che i ragazzi, singolarmente, siano ben consapevoli del pericolo Covid. Ma poi c’è il branco che assottiglia la percezione del rischio. Così i ragazzi sono spinti a “dimenticare” le regole che, invece, possono fare la differenza. 

Vedere il centro ripopolato di gioventù era tra i nostri principali obiettivi. Ce l’abbiamo fatta.

Ma siamo anche in pandemia e dobbiamo convivere con il Covid. Manteniamo comportamenti responsabili.

Lo dico ai ragazzi, ma anche ai gestori dei locali (leggi le ultime deroghe a sostegno del settore): controllate che non si eludano le misure di prevenzione». 

 



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