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Capodanno amaro per l’Ascoli che ha urgente bisogno di un uomo-gol

SERIE B - Il capocannoniere del Picchio è Gondo che delle sue cinque reti ne ha segnate tre in una sola partita: troppo poco. Dionisi da solo non può togliere le castagne dal fuoco. L’enigma Buchel. La sintetica perfetta analisi di patron Pulcinelli. Dopo la sosta, vincere a Terni è obbligatorio. Il bilancio del 2022. Tutte le foto di Ascoli-Reggina
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di Andrea Ferretti

 

(foto Ascoli Calcio)

 

«Ci aspettavamo tutti qualche punto in più. Ma questo campionato è complicato più del previsto. Peccato per ieri, prestazione sottotono, troppi errori, sicuramente non abbiamo onorato il nostro pubblico come meritava, visto il record di presenze. Godiamoci qualche giorno di vacanza e torniamo presto al lavoro». E’ il Massimo Pulcinelli pensiero, affidato come sempre ai social dal patron dell’Ascoli che mai come stavolta ha sintetizzato alla perfezione quanto accaduto al “Del Duca” dove il Picchio ha salutato il 2022 con un risultato che nessuno avrebbe voluto, immeritato.

 

Partite e campionati si vincono, e le promozioni (probabile quella della Reggina) si raggiungono, segnando dei gol. L’ultima gara di andata ci lascia l’unico vero tiro effettuato dalle due squadre in 97 minuti: quello che ha assegnato i tre punti alla squadra di Inzaghi. Per l’Ascoli non è una consolazione e, soprattutto, non può e non deve assolutamente essere una alibi. La squadra gioca (a tratti) bene, ma quando mancano giocatori determinanti (vedi Falasco) oppure quando più di uno incappa in una giornata a dir poco opaca (Collocolo, Caligara e soprattutto gli attaccanti Dionisi, Gondo, Mendes e Lungoy) allora sono dolori.

 

E’ evidente la mancanza di un attaccante. Non uno da venti gol a campionato. Ne basterebbe la metà. Confidenza con il gol, almeno per ora, che non appartiene a Gondo, Mendes e Lungoyi. Gondo è il capocannoniere dell’Ascoli con cinque reti. Peccato che abbia consumato gran parte del suo caricatore a Palermo con una tripletta. Gol pesanti sì, ma forse sarebbe stato meglio che avesse spalmato meglio la sua cinquina, magari al posto delle espulsioni rimediate e, grazie all’incerto arbitro Abisso, a quella sfiorata proprio con la Reggina.

 

Dionisi di gol ne ha segnati quattro. Non sono tanti ma è pur vero che il “fromboliere” non può e non deve essere lui che nella prima parte di campionato non era mai titolare. Mendes e Lungoy ne hanno segnati uno a testa, Bidaoui quest’anno non è ancora pervenuto. Per fortuna sono arrivati i tre di Botteghin e Collocolo e i due di Ciciretti e Simic che bomber non lo sono di certo.

 

Serve un attaccante, non uno da formare o un giovane di belle speranze, ma un elemento che vada in gol. Il mercato è alle porte. Si può pescare in qualche quarta, quinta punta che in A gioca poco, oppure in Serie C. Visto come è andata con Collocolo, e ancor prima con Baschirotto, la terza serie non sembra essere frequentata proprio da brocchi.

 

Portieri e difesa sono a posto, ma serve un puntello, forse due, a centrocampo se è vero che Buchel ha manifestato l’intenzione di andarsene. Chissà se il boato dei tifosi al suo ingresso in campo contro la Reggina non gli faccia cambiare idea. Certo è che dopo l’infortunio il giocatore si è ritrovato da titolare inamovibile, anche capitano in assenza di Dionisi, a panchinaro fisso. Nel ruolo di play Bucchi gli ha preferito Eramo, che può adattarsi in quella posizione, e Giovane. Entrambi hanno fatto bene. Quello di Buchel per il diesse Valentini «è un caso che non esiste», ma è evidente che il rapporto tra il giocatore e Bucchi si sia crinato.

 

IL BILANCIO DEL 2022

 

In questi dodici mesi ormai agli sgoccioli, l’Ascoli ha disputato 42 partite ufficiali: 39 di campionato, 1 di playoff, 2 di Coppa Italia. Ha ottenuto 19 vittorie, 10 pareggi e 13 sconfitte. Ha segnato 59 gol e ne ha subìti 46. Numeri equilibrati che comprendono un grande mezzo campionato targato Sottil e un altro mezzo campionato così così targato Bucchi. Al giro di boa il Picchio è sempre a un punto dai playoff, ma basta guardarsi alle spalle per avere un brivido lungo la schiena con squadre in ascesa che hanno pericolosamente accorciato la classifica. Non c’è da disperarsi, anzi. Mercato o non mercato, c’è solo da concentrarsi sulla gara di Terni, la prima di ritorno dopo la sosta. Con una vittoria al “Liberati” quasi sicuramente l’Ascoli torna nella griglia che conta. Per restarci il più a lungo possibile.

 

LE FOTO DI ASCOLI-REGGINA

 

 

 


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