Ad ormai oltre due settimane dalla fine del campionato è tempo di stilare bilanci in casa Ascoli. Dopo le diverse dichiarazioni rilasciate dal patron Massimo Pulcinelli, stavolta ci hanno pensato altri esponenti dei quadri societari e dirigenziali, intervistati in occasione dell’uscita dell’edizione mensile del magazine “Passione Ascoli“.
Il presidente Carlo Neri ha ripercorso le tappe principali della stagione culminata con il raggiungimento dell’obiettivo salvezza: «È stata compiuta una vera impresa. Sono stato sempre fermamente convinto che l’Ascoli avrebbe conquistato la salvezza. Credo che un momento molto importante sia stato prima della partita col Frosinone in casa, quando il pullman della squadra è stato accompagnato e scortato dai tifosi. Questa impresa secondo me poteva accadere solo in Ascoli perché qui tutti hanno nel proprio DNA la capacità di rialzarsi e venire fuori dai momenti di difficoltà. Il merito principale è stato del Patron, che a un certo punto della stagione ha intensificato la sua presenza. Un altro fattore chiave è stato il popolo bianconero. Per ultime, ma non ultime, la squadra e la sua gestione tecnica. Per il prossimo anno mi auguro un ritorno allo stadio in sicurezza, sono fiducioso».
La parola è passata poi al vice presidente vicario Andrea Di Maso, che ha rimarcato i meriti del patron Pulcinelli: «Pulcinelli santo subito! La salvezza è tutta sua! Ho tirato un gran sospiro di sollievo perché ad un certo punto del campionato la salvezza sembrava un miraggio. Abbiamo festeggiato moderatamente, nonostante la felicità, perché, se consideriamo quanto ha speso Massimo quest’anno, la salvezza era proprio l’obiettivo minimo. Ho rivisto lo stesso film della stagione precedente, non parlerei propriamente di errori, ma di poca fortuna. E’ stata un’annata storta, è vero, ma ho rivisto una grande forza da parte della Società e del Patron, che è stato determinante. Per il futuro ritengo fondamentale che le forze locali supportino e sostengano con sponsorizzazioni la squadra della città».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’altro vice presidente, Francesco Caffaro: «Nella prima fase del campionato sono stato un po’ scettico, rispetto all’anno precedente mancavano individualità come Scamacca o Ranieri. La campagna acquisti invernale ha sopperito al gap. Nel finale di stagione era un piacere vedere le partite dell’Ascoli e personalmente delle ultime due salvezze quella di quest’anno è stata la più emozionante. Sotto l’aspetto logistico ci sono stati ottimi passi in avanti, grazie al Patron che ha lasciato lavorare con serenità le persone a cui ha dato fiducia. Partiamo dallo stadio: è sotto gli occhi di tutti l’ottimo lavoro svolto sul manto erboso dello stadio. Vorrei sottolineare anche il monitoraggio delle situazioni legate al Covid, grazie alla consulente Fabia Piermarini che ha sempre vigilato con perizia e un pizzico di sana pignoleria».
Presente nel magazine anche un’intervista al direttore generale Piero Ducci, che ha così concluso la prima stagione in bianconero: «Ho cominciato la mia avventura in bianconero in modo inaspettato, non pensavo che avrei intrapreso un nuovo percorso professionale. Le priorità erano la ricostruzione della squadra e improntare la programmazione. Ricordo un inizio difficilissimo fra entrate e uscite, oltre alla difficoltà di poter mettere in atto i progetti a causa del Covid. L’Ascoli si deve autofinanziare attraverso le plusvalenze, un discorso iniziato quest’anno e che può dare frutti non prima di due o tre anni. Quest’anno si sono gettate le basi, è stato l’anno zero. Ora c’è una base da cui si può ripartite e che va ampliata e consolidata».
s.m.
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