L’incontro ad Ancona
Mettere a disposizione alloggi per consentire una vita dignitosa a persone con meno possibilità economiche, riconoscendo gli stessi diritti delle persone più agiate. Ecco il ruolo dell’edilizia residenziale pubblica che si è interrogata sul proprio futuro in Italia e in Europa nel corso del convegno organizzato da Federcasa ad Ancona in collaborazione con Erap Marche.
Federcasa rappresenta 84 enti e aziende che in tutta Italia costruiscono e gestiscono abitazioni di edilizia residenziale pubblica. In Italia ci sono circa 900.000 alloggi di Edilizia residenziale pubblica assegnati anche se circa il 10% sono sfitti e necessitano di ristrutturazione. Ne servirebbero circa altre 650.000 per soddisfare le domande. L’evento, per la prima volta nelle Marche, è stato aperto dai saluti del sindaco di Ancona Daniele Silvetti. Sono poi intervenuti il presidente di Federcasa Marco Buttieri, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il senatore e commissario alla ricostruzione Guido Castelli, il sottosegretario Lucia Albano, la vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna e il presidente dell’assemblea Legislativa delle Marche Dino Latini.
L’intervento di Daniele Silvetti
Prima dell’inizio dell’evento il presidente di Erap Marche Di Ruscio ha chiesto un minuto di silenzio per ricordare Stefano Foresi, ex assessore del Comune di Ancona e molto vicino ai temi dell’edilizia residenziale pubblica, promotore del progetto ArchiLab ad Ancona.
«Stiamo lavorando – ha detto Buttieri – per far sì che il tema casa torni a essere centrale nelle politiche nazionali ed europee e questo incontro di Ancona ne è la dimostrazione, perché la carenza strutturale di manutenzioni su un patrimonio molto vetusto peggiora le condizioni delle abitazioni e di riflesso la qualità della vita dei residenti. Solo la disponibilità di risorse certe e costanti nel tempo consente di adeguare il patrimonio immobiliare».
L’intervento di Matteo Ricci
La quota di edilizia sociale in Italia oscilla tra il 3 e il 5 %, nelle Marche supera di poco il 4% ed il diritto all’abitazione si scontra con la necessità di rilevanti investimenti e tempi lunghi per costruire o ripristinare alloggi. I comuni non sempre sono celeri nel realizzare e aggiornare le graduatorie degli aventi diritto, il modello di organizzazione del sistema di welfare ha le sue debolezze, c’è da convivere col fenomeno dell’abusivismo che riguarda oltre 50 mila alloggi in Italia.
L’intervento di Francesco Acquaroli
«Nei giorni scorsi – ha detto Matteo Salvini, Ministro delle infrastrutture, intervenendo in videoconferenza al convegno – abbiamo presentato il Piano casa, un’iniziativa strutturale pensata per affrontare il disagio abitativo, rilanciare il comparto e riorganizzare l’offerta di edilizia residenziale pubblica e sociale».
Per il lancio operativo e le prime attività sperimentali del piano, è stato stanziato un finanziamento iniziale di 660 milioni di euro. Il Piano casa si fonda su una visione e integrata delle politiche abitative. Tra i principali indirizzi programmatici si evidenziano: la ristrutturazione del sistema di edilizia sociale e delle aziende pubbliche per la casa; la promozione di nuove modalità di finanziamento per i progetti di social housing, attraverso il coinvolgimento sinergico di risorse pubbliche e private; lo sviluppo di soluzioni residenziali flessibili, che uniscano edilizia abitativa e funzioni sociali, inserite nei contesti urbani; la definizione di modelli edilizi inclusivi, in grado di rispondere ai bisogni delle fasce vulnerabili e aperti al contributo del Terzo settore.
«L’obiettivo del Governo – ha aggiunto il Ministro – è di modernizzare l’intero comparto edilizio, promuovendo un dialogo continuo e operativo con tutti i soggetti coinvolti, attuando con rapidità ed efficienza le riforme avviate, con ricadute concrete e positive per le persone, famiglie e i lavoratori».
L’intervento di Matteo Salvini
Il convegno ha previsto i confronti articolati tra molti illustri relatori per fare il punto sulla questione che afferisce a molti ambiti come l’integrazione sociale, lo spopolamento delle aree interne, la ricostruzione dopo eventi calamitosi, la disponibilità di fondi pubblici. A contribuire alla discussione sono stati Marco Osnato, presidente della VI Commissione finanza della Camera, l’assessore regionale Stefano Aguzzi, Stefano Locatelli vicepresidente Anci, Erica Mazzetti segretaria della Commissione parlamentare per la Semplificazione, Pier Francesco Majorino, consigliere della Regione Lombardia, Luca Talluri, vicepresidente vicario di Federcasa, Giorgia Latini, vicepresidente della Commissione cultura, scienza e istruzione, Irene Tinagli presidente della Commissione speciale sulla crisi degli alloggi nell’Unione europea, gli europarlamentari Isabella Tovaglieri, Marco Falcone, Carlo Ciccioli e Matteo Ricci, Marco Furfaro componente della Commissione affari sociali della Camera, Marco Corradi, presidente dell’Housing Europe.
Saturnino Di Ruscio
Nel suo intervento il presidente di Erap Marche Saturnino Di Ruscio ha ricordato che il consiglio direttivo ha promosso una strategia in collaborazione con i Comuni e con l’Ufficio ricostruzione volta a «promuovere un riequilibrio tra territori, tra città e aree interne. Ci sono in effetti paesi con disponibilità di case a prezzi bassi in luoghi dove però nessuno va a vivere a seguito del terremoto dell’anno 2016, per carenza di servizi e occasioni di lavoro e socialità». Si potrebbe ovviare a ciò con «graduatorie di area vasta, secondo gli ambiti sociali o provinciali. Sono stati avviati e in parte conclusi interventi di ripristino del patrimonio danneggiato dal sisma, interventi di delocalizzazione di alloggi Erap danneggiati ma posti su sito non idoneo. Si è proceduto in alcuni casi alla demolizione, all’acquisizione e al riattamento di alloggi nel centro storico per favorirne il ripopolamento, la valorizzazione e la ricostituzione di un tessuto sociale».
Tra le criticità emerse quelle delle manutenzioni straordinarie. «Quando si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione – ricorda Di Ruscio – avevamo oltre mille alloggi inutilizzati per carenza di manutenzione. Attraverso la messa a disposizione delle risorse provenienti dall’avanzo di amministrazione si è proceduto al recupero degli alloggi partendo da quelli meno impegnativi lasciando per ultimi quelli che richiedevano interventi di manutenzione più costosi».
Marco Buttieri
Altro tema è quello della morosità. «L’Erap Marche deve ancora incassare di 1,4 milioni di euro per somme anticipate di quote condominiali per assegnatari morosi». Nelle Marche, tuttavia, vi sono solo 112 procedure di sfratto su circa 15 mila alloggi locati. Infine, nel triennio 2025/27 la spesa prevista per l’Imu ammonta a complessivi 2.065.646 euro a cui si aggiunge un pregresso di circa tre milioni di euro in contenzioso per gli anni precedenti. «È un problema da risolvere tempestivamente perché sono risorse finanziarie che vengono sottratte alla manutenzione e alle nuove costruzioni di alloggi», ha concluso Di Ruscio.
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