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La campagna elettorale
di “Nardini sindaco”
si chiude a Piazza Arringo

ASCOLI - Domani dalle 18,30 alle 23 sul palco il candidato sindaco di "Ascolto e Partecipazione", professionisti e gente comune. Ma anche spettacolo con Mezza kugghia brothers band, Gianluca e li carrajate, Giorgia Cordoni, Funky porcini
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Emidio Nardini, Walter Sfratato e Francesco Mazzocchi

di Adriano Cespi

«Noi non abbiamo i big della politica nazionale come Meloni, Salvini, Tajani che da Roma scelgono quelli che devono o non devono candidarsi a sindaco e poi vengono in città a fare i loro comizi e ad appoggiare questo o quell’altro loro beniamino. Noi abbiamo i cittadini, la gente comune, che domani saliranno sul palco per spiegare il concetto di democrazia partecipata e cosa sono i patti di collaborazione Comune-Comunità». Emidio Nardini non utilizza la dialettica forbita tipica dei professionisti della politica. La sua prosa è diretta, immediata, popolare. Preferisce che a parlare siano le idee, i concetti. «Vorrei che gli ascolani comprendessero il valore del bene comune – sottolinea Nardini, nel corso di una conferenza stampa, dalla sua sede elettorale di corso Mazzini – e quello che può rappresentare per il futuro della città. Il mio programma si basa su questo. Sulla partecipazione diretta della gente alle scelte politico-programmatiche dell’amministrazione. Come? Attraverso i patti di adesione e di collaborazione. Si tratta di veri propri progetti che associazioni imprenditoriali, organizzazioni commerciali e artigianali, gruppi di cittadini, comitati di quartiere, potranno portare all’attenzione dell’assessore competente affinché si trasformino in vere e proprie delibere di giunta. Naturalmente non tutte le idee diventeranno esecutive. Ma solo quelle che si coniugano col bene comune. Ad esempio, se un gruppo di commercianti oppure un comitato di quartiere dovesse chiedere per corso Trieste il doppio senso di circolazione, questa proposta, non rappresentando il bene comune, ovvero l’interesse cittadino, perché aumenterebbe traffico, inquinamento e disagi, riceverebbe, inevitabilmente, risposta negativa. Se, invece, sempre come esempio, il progetto dovesse contenere l’organizzazione di eventi mirati alla rivitalizzazione del centro storico o iniziative preposte alla riqualificazione di aree periferiche degradate, allora l’assessore competente lo accoglierà, lo presenterà in giunta e, dopo un’attenta analisi economica, lo trasformerà in patto di collaborazione normato dalla legge e siglato dalle due parti, amministratore e responsabile dell’associazione o del comitato cittadino, e, quindi, in delibera esecutiva». Insomma, al contrario dei consueti atti amministrativi piovuti dall’alto di Palazzo Arengo, Nardini punta a degli atti amministrativi arrivati dal basso. «Guardate che non sto parlando di chissà che cosa – sorride il candidato sindaco di Ascolto e Partecipazione – in Italia di patti di questo tipo ce ne sono tantissimi. Solo a Bologna se ne contano 500. E vi dico di più, Ada Colau, la sindaca di Barcellona, ha assunto un’esperta italiana proprio per adottare questo tipo di progetti».

Emidio Nardini

“NOI NON DOBBIAMO RINGRAZIARE QUESTO O QUELL’ALTRO GRANDE IMPRENDITORE”

E domani, dalle 18,30 alle 23, durante la festa di chiusura della campagna elettorale della lista civica “Ascolto e Partecipazione”, a sostegno di “Nardini sindaco”, che si terrà in Piazza Arringo, alcuni conoscitori della materia, «semplici cittadini», precisa Nardini, saliranno sul palco per spiegare il significato di questi patti di collaborazione. Tra questi ci sarà l’assessore di Grottammare, Lorenzo Rossi, che illustrerà il senso del bilancio partecipato adottato, da anni, dal suo Comune. Chiosa Nardini: «Ad Ascoli manca il senso di comunità. Colpa di questi 20 anni di Amministrazione di centrodestra che ha allontanato gli ascolani dal Comune. Durante l’ultimo Carnevale che ha portato in città qualcosa come 80.000 persone, tra l’altro moltissimi forestieri, i commercianti del centro storico hanno contribuito economicamente con soli 100 euro. E sapete perché? Perché manca il senso di appartenenza. Ci sono le attività che lavorano col food, che hanno una visione diversa dai no food. Ebbene, il nostro impegno sarà quello di armonizzare tutti gli interessi in una visione di sistema per poi trovare la giusta via programmatica. Con noi le porte dell’Arengo saranno spalancate a tutti, ribadisco a tutti e non solo agli amici degli amici, come accaduto in tutti questi anni. E dico subito che le varie associazioni che gravitano sul territorio, ne abbiamo 240, con noi riceveranno contributi per quello che incidono realmente. E’ assurdo venire a sapere che alcune associazioni molto operative ottengono poco e altre, magari meno operative, ricevono, invece, molto. Con noi tutto questo finirà. E le cose finalmente cambieranno davvero. Perché noi non dobbiamo dire grazie a nessuno, a questo o quell’altro grande imprenditore. Semmai i cittadini che ci andranno a votare. Dimenticavo, uno sì lo devo ringraziare: il regista Giuseppe Piccioni che, a mia insaputa, ha scritto una lettera pubblica in cui ha invitato gli ascolani a votarmi». Conclude Walter Sfratato, candidato consigliere comunale: «Vorrei che si sapesse che nel rispetto della legalità e della trasparenza contenute nella legge sull’anticorruzione che regolamenta le elezioni amministrative (la numero 3 del 9 gennaio 2019, ndr) abbiamo pubblicato sul nostro sito internet i nomi, sono due, di chi ci ha aiutato economicamente. Forse solo un’altra forza politica lo ha fatto. Andate a verificare gli altri se lo hanno fatto».


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