La “Biciclettata Adriatica”
ha unito Marche e Abruzzo

SAN BENEDETTO - La destinazione finale della carovana a due ruote è stata Pineto. Durante il tragitto non è mancata la solidarietà nei confronti del lavoratori del Mercatone Uno alle prese con la chiusura dei punti vendita dopo il fallimento della società
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Alcuni dei partecipanti alla “Biciclettata Adriatica” (Fotoservizio Alberto Cicchini)

di Marco Braccetti

Festa della Repubblica, Festa della cicabilità. In concomitanza con la ricorrenza del 2 Giugno, domenica mattina si è svolta la “Biciclettata Adriatica”: evento che ha unito nel segno delle due ruote la costa a cavallo tra Marche e Abruzzo. Destinazione finale Pineto, con due distinte carovane di ciclisti che son partite di buon mattino, rispettivamente da San Benedetto e Francavilla al Mare.

Coinvolti diversi altri territori, come: Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pescara, Montesilvano e Silvi. Nel corso dell’evento c’è stata anche occasione per sottolineare l’emergenza che stanno vivendo i lavoratori del Mercatone Uno, alle prese col fallimento della società detentrice del marchio della storica rivendita di articoli per la casa. Alcuni lavoratori, insieme a rappresentanti sindacali, si sono uniti ai ciclisti; mentre gli organizzatori della Biciclettata hanno espresso la loro solidarietà: «Occorre mantenere sempre alta l’attenzione della politica e dei media sulla questa drammatica situazione lavorativa».

Tra le tante iniziative svolte nell’ambito della Biciclettata, c’era anche la firma del protocollo di intesa tra Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) e WWF: principali organizzatori di questa nona edizione, insieme al Comune di Pineto ed a molte altre sigle dell’ecologismo, come Legambiente. Le due associazioni hanno preso impegni per future collaborazioni, sui temi dalla tutela dell’ambiente, della mobilità sostenibile, della riconquista dello spazio pubblico e della vivibilità delle nostre città.

Questa particolare giornata aveva un duplice obiettivo di fondo: stimolare sempre più l’uso della bicicletta tra la gente e pungolare le istituzioni, affinché potenzino le infrastrutture ciclabili. Da questo punto di vista, gli appassionati delle due ruote hanno potuto esultare grazie ad una recente ottima notizia. Pochi giorni fa, infatti, è stato firmato, a Roma, presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il protocollo d’intesa per la progettazione e la realizzazione della Ciclovia Adriatica. L’accordo, è stato siglato dal direttore generale per strade e autostrade con le Regioni: Marche (capofila), Veneto, Emilia-Romagna, Molise, Puglia, Abruzzo. Il decreto è in attesa di approvazione della Corte dei Conti e prevede una prima tranche di finanziamento di 19 milioni di euro.

Proprio nel cosiddetto “Marcuzzo”, questo progetto ha già una solida spina dorsale, considerando la rete ciclabile che corre quasi ininterrotta lungo la costa delle province di Ascoli e Teramo. Ma, secondo recentissimi dati raccolti dall’agenzia Ansa, ci sono ampi margini di miglioramento sul fronte della vita in bici: nel nostro Paese, infatti, secondo la Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab), solo 5 italiani su 100 vanno in bici (qualche anno fa erano 3 su 100): si va dal 30% di certe regioni settentrionali allo zero virgola di alcune regioni del Mezzogiorno. I ciclisti urbani secondo uno studio di Unioncamere e Legambiente sono appena 700.000. Lo stesso studio rivela che chi fa le vacanze in bicicletta in Italia sono 1,85 milioni di persone ogni anno (+41% rispetto al 2013), mentre altri 4,18 milioni usano la bici durante la vacanza.

Ma, precisa un’altra ricerca dell’Enit, il 61% dei cicloturisti in Italia sono stranieri, e le principali destinazioni sono tutte nel Norditalia. Il turismo in bici per Unioncamere-Legambiente fattura 7,6 miliardi all’anno nel nostro paese, e l’intero giro d’affari legato al pedale arriva a 12 miliardi. L’Italia conta 20.000 km di piste percorribili in bicicletta, ma molte di queste sono trascurate e frammentate. Sono stati avviati grandi progetti (Ciclovie tirrenica, adriatica e dell’Appennino), ma per ora rimangono sulla carta.

LA FOTOGALLERY DI ALBERTO CICCHINI


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