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Whirlpool, dietrofront sulla chiusura
del sito di Napoli
E Comunanza torna a “pieno regime”

LAVORO - Colpo di scena nella vertenza legata allo stabilimento campano. Il cambiamento di atteggiamento dell'azienda fa ben sperare anche per il sito piceno che a ottobre ha lavorato senza stop
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Gli operai di Comunanza durante l’ultima manifestazione a Roma

Colpo di scena nella vertenza legata allo stabilimento Whirlpool di Napoli destinato ad essere chiuso (leggi l’articolo) con il licenziamento collettivo dei 400 dipendenti già da domani 31 ottobre. Questa mattina, l’azienda che possiede anche il sito piceno di Comunanza, ha comunicato “di essere pronta a ritirare la procedura di trasferimento del ramo d’azienda, a non procedere con il licenziamento collettivo dei dipendenti di Napoli e a continuare la produzione delle lavatrici”. Un annuncio che ha scatenato l’esultanza del ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli e che serve, come ammesso anche dalla multinazionale americana, “a ripristinare un clima costruttivo nella trattativa con il Governo e con le Organizzazioni Sindacali”. Secondo Whirlpool, infatti, “le attuali tensioni siano controproducenti nella ricerca di una soluzione condivisa, a fronte di una situazione di mercato che rende insostenibile il sito e che necessita di una soluzione a lungo termine” E così “con maggior tempo a disposizione”, l’azienda è convinta che “si possa ristabilire un dialogo costruttivo e raggiungere una soluzione condivisa per garantire un futuro sostenibile nel lungo termine allo stabilimento di Napoli e ai suoi 400 dipendenti. Alla luce di questo nuovo e importante sviluppo, nei prossimi giorni ripartirà il tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte”. Gli sviluppi napoletani possono essere giudicati positivamente (specialmente riguardo all’atteggiamento mostrato dall’azienda) anche nel Piceno visto che il sito di Comunanza, seppure non toccato dal piano dell’azienda, fa sempre parte della stessa “famiglia” Lo stabilimento nato ai tempi di Merloni, inoltre, nel mese di ottobre ha viaggiato a pieno regime senza stop produttivi anche perché nel frattempo sono usciti dall’azienda oltre 80 persone grazie al maxi bonus (85.000 euro) messo sul piatto dalla Whirlpool nei mesi scorsi per l’esodo volontario. Sul fronte dei “pezzi” prodotti, invece, restano gli interrogativi visto che l’obiettivo annuale era di 630.000 unità, ma fino a settembre ne erano usciti solo 385.000. Difficilmente si arriverà alla produzione del 2018 terminata con 573.000 pezzi.

rp

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