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Marche verso la “zona arancione”,
dati al vaglio del Cts: cosa cambierà

EMERGENZA CORONAVIRUS - Misure più restrittive sono allo studio del Comitato Tecnico Scientifico. Tra i cambiamenti c'è il divieto di spostamento tra regioni e comuni e quella di bar e ristoranti, che possono fare solo asporto. Da giallo ad arancione, insieme alle Marche anche Emilia Romagna e Friuli
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Le Marche rischiano di entrare in zona arancione. La regione infatti compare nella lista, che deve essere confermata dal Comitato Tecnico Scientifico, stilata in base al monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto superiore della Sanità e del Ministero della Salute.

Secondo la nuova geografia dei colori sulle regioni salgono a 9 quelle arancioni: con Emilia Romagna, Friuli e Marche (che erano gialle) che si uniscono ad Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Umbria.

Restano “gialle”: Lazio, Molise, Trento, Sardegna, Veneto.

Le nuove misure potrebbero entrare in vigore oggi in base all’Ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che individua le Regioni in base agli scenari di rischio.

Restano gialle Lazio, Molise, Trento, Sardegna e Veneto.

In zona rossa a Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano, si unirebbero anche Campania e Toscana.

«Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sentiti i presidenti delle Regioni interessate, ha firmato l’ordinanza che individua le regioni che passano dall’area gialla a quella arancione e rossa (rischio alto, livello 3 l’area arancione; rischio alto, livello 4 l’area rossa)» dice un comunicato sul sito del ministro in una nota pubblicata nella serata di ieri. Una comunicazione ufficiale sulle modifiche alla geografia delle zone a rischio è attesa in serata.

COSA CAMBIA PER LE MARCHE SE DIVENTA ARANCIONE

Sono vietati gli spostamenti tra regioni e tra Comuni (salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità: è necessaria l’autocertificazione). Bar e ristoranti chiusi (consentito solo asporto e consegne a domicilio fino alle ore 22) vietato circolare dalle ore 22 alle 5 del mattino successivo (salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute).

Spostamenti: è consentito spostarsi esclusivamente all’interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22, senza necessità di motivare lo spostamento. Dalle ore 22 alle 5 sono vietati tutti gli spostamenti, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Sono vietati, 24 ore su 24, gli spostamenti verso altri Comuni e verso altre Regioni, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di studio o di salute o per svolgere attività o usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune (per esempio andare all’ufficio postale o a fare la spesa, se non ci sono tali uffici o punti vendita nel proprio Comune).

Sono consentiti gli spostamenti, verso qualsiasi area, che siano strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista.

È sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Abitazioni private: è fortemente raccomandato non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza.

È consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. In quest’area, i ristoranti e le altre attività di ristorazione, compresi bar, pasticcerie e gelaterie, sono aperti esclusivamente per la vendita da asporto, consentita dalle 5 alle 22, e per la consegna a domicilio, consentita senza limiti di orario.

 



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