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Forniva esiti di tamponi mai eseguiti, arrestato dai Carabinieri farmacista dell’Ascolano: scatta l’Operazione Green Pack 2 (Video)

ASCOLI - A poche settimane dalle manette scattate ai polsi di due medici di Ascoli e di Grottammare, finisce ai domiciliari il titolare di una farmacia di un piccolo centro dell'Ascolano, accusato di falsità ideologica continuata, in concorso con altre 17 persone a cui viene contestata lo stesso reato. Secondo le accuse mosse dalla Procura della Repubblica, l'uomo  provvedeva a fornire, su richiesta, esiti di tamponi antigenici rapidi di “negatività” e, in alcuni casi, di “positività”, per prestazioni sanitarie in realtà mai eseguite. Indagate anche le sue collaboratrici e un noto professionista ascolano che opera in ambito sanitario
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A poche settimane dalla esecuzione di misure cautelari personali a carico di un medico di medicina generale di Ascoli e di un “intermediario”, e successivamente anche di un altro medico di Grottammare – una faccenda che ha coinvolto una settantina di persone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Ascoli hanno portato a termine un’altra indagine in ambito sanitario – denominata “Green Pack 2” – anch’essa coordinata dalla Procura della Repubblica di Ascoli e sviluppata a partire da elementi emersi nel corso della prima indagine.

 

Questa mattina, sabato 30 aprile, i militari dell’Arma hanno dato luogo all’esecuzione di un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ascoli, su richiesta della Procura che ha diretto le indagini durate circa tre mesi, ponendo agli arresti domiciliari un farmacista, titolare di una farmacia in un piccolo comune a pochi chilometri da Ascoli. L’accusa mossa nei suoi confronti parla di “falsità ideologica continuata”, e in concorso con altre 17 persone alle quali viene contestata la medesima fattispecie criminosa.

 

Sono stati raccolti importanti elementi per ritenere che il farmacista provvedeva a fornire, su richiesta, esiti di tamponi antigenici rapidi di “negatività” e, in alcuni casi, di “positività”, per prestazioni sanitarie in realtà mai eseguite.

 

La complessa indagine svolta con attività tecniche, ma anche con i classici pedinamenti e appostamenti, ha consentito di raccogliere concreti elementi indiziari nei confronti del farmacista che, allo scopo di accontentare la propria clientela, avrebbe ricevuto direttamente sul suo telefono cellulare le “ordinazioni” per i falsi tamponi, facendosi trasmettere via social le foto delle tessere sanitarie, per ottenere velocemente l’esito desiderato senza recarsi nemmeno presso la propria farmacia.

 

Condotte che in alcuni casi si sono protratte nel tempo con la produzione di decine di falsi esiti ottenuti “a richiesta” e inseriti nel portale nazionale per il rilascio di green pass. Le presunte condotte illecite vengono contestate parimenti anche alle sue collaboratrici che lo coadiuvavano negli inserimenti e a coloro che usufruivano del tampone finto per ottenere i benefici del green pass, tra cui anche un noto professionista ascolano che opera sempre in ambito sanitario.

 

Nei prossimi giorni il farmacista sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari (gip) e potrà fornire la sua versione dei fatti.

 

I Carabinieri proseguiranno i controlli e le ispezioni anche nelle prossime settimane, sempre nell’ottica della salvaguardia e della tutela della salute della cittadinanza, invitando ancora una volta a contattare subito l’Arma in caso di necessità chiamando il 112.

 

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