
Inaugurazione dell’installazione “Amatrice – Nido”
Un messaggio di speranza, resilienza e rinascita ha preso forma ieri, giovedì 18 dicembre, ad Amatrice con l’inaugurazione dell’installazione site-specific “Amatrice – Nido”, progetto che coniuga arte contemporanea, sostenibilità e innovazione tecnologica applicata all’architettura.
All’evento hanno preso parte il sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi, il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, l’impresa di costruzioni Panichi con Stefano Panichi e la start-up Centauroos.
L’iniziativa, promossa dall’azienda Panichi con il patrocinio del Comune di Amatrice e della Struttura Commissariale per la Ricostruzione, vede protagonisti due realtà d’eccellenza: Cracking Art, collettivo artistico attivo da oltre trent’anni in Italia e all’estero, e Centauroos, start-up marchigiana specializzata nella stampa 3D per edilizia e architettura che utilizza detriti da costruzione e demolizione. Per la prima volta insieme ad Amatrice, le due realtà si incontrano all’insegna della rigenerazione.
Da un lato Cracking Art, che utilizza la plastica come medium privilegiato, sottraendola alla distruzione tossica e trasformandola in opere d’arte dal forte impatto simbolico, capaci di comunicare una profonda sensibilità verso la natura. Dall’altro Centauroos, giovane realtà imprenditoriale che fonda la propria attività sui valori di sostenibilità, riciclo, ricerca e sperimentazione, restituendo nuova vita alle macerie del sisma.
Il tema della rigenerazione è il filo conduttore dell’installazione: si traduce nelle rondini giganti colorate di Cracking Art, chiaro riferimento al nido, alla casa e al rifugio, e negli arredi urbani circolari di alto design realizzati da Centauroos, pensati per favorire l’incontro e una rinnovata socialità. Le rondini, simbolo universale di ritorno e ricostruzione, si posano su un nuovo paesaggio urbano, dove passato e futuro si fondono in una visione condivisa.
La plastica delle sculture è rigenerata, così come le macerie recuperate diventano materia viva per nuovi elementi di arredo: ciò che era distruzione si trasforma in opportunità, in un atto concreto di resilienza e rinnovamento. L’installazione diventa così un nido: spazio sicuro, accogliente, luogo di aggregazione e di sogno, in cui l’arte non è solo da osservare ma da vivere.
Il progetto trova il suo fulcro nella Piazza del Gusto, della Tradizione e della Solidarietà, ideata dall’architetto Stefano Boeri. Nella grande area verde centrale trovano posto cinque rondini giganti, alternate agli arredi urbani stampati in 3D da Centauroos, in un dialogo silenzioso tra materia e creatività. Le opere resteranno nello spazio urbano di Amatrice fino al 22 febbraio 2026, con l’obiettivo di veicolare un messaggio duraturo di fiducia e speranza.
In occasione dell’installazione sarà avviata anche una campagna di raccolta fondi: attraverso la vendita di piccole sculture a forma di rondine firmate Cracking Art, i proventi verranno reinvestiti nel territorio per iniziative di riqualificazione urbana.
Il sindaco Giorgio Cortellesi ha sottolineato l’importanza di una ricostruzione non solo materiale, ma anche sociale, morale e culturale: «“Amatrice – Nido” rappresenta la perfetta fusione tra arte contemporanea e nuove tecnologie eco-sostenibili e testimonia il contributo virtuoso delle migliori energie creative e produttive al rilancio delle aree colpite dal sisma. La riappropriazione degli spazi vivibili è un primo segnale concreto di ripartenza».
Sulla stessa linea il Commissario Guido Castelli, che ha evidenziato il ruolo del tessuto imprenditoriale dell’Appennino: «Centauroos e Cracking Art rappresentano un modello di rigenerazione che unisce innovazione, Made in Italy e sostenibilità. Trasformare le macerie in arredi urbani e la plastica rigenerata in sculture è un inno alla natura e un forte segnale di rinascita per Amatrice».
Infine, Stefano Panichi ha rimarcato il valore simbolico dell’iniziativa: «Siamo arrivati ad Amatrice con l’idea di contribuire non solo alla ricostruzione fisica, ma anche a quella emotiva e sociale. Crediamo nel valore del bello e dell’arte come strumenti di fiducia. Questo progetto è un segno di vicinanza autentica alla comunità, piccolo ma ricco di significato».
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