Antonio Trombetta, neo ufficiale comandante della sezione operativa del Nucleo radiomobile di Fermo
di Paolo Paoletti
Il comando provinciale dei Carabinieri di Fermo cresce con l’arrivo del nuovo ufficiale comandante della stazione operativa del nucleo operativo radiomobile, il sottotenente Antonio Trombetta, ex maresciallo per anni alla guida della Stazione derll’Arma di Ascoli. Nato a Subiaco (Roma), 53 anni, vanta un curriculum di alto livello e la stima all’interno dell’Arma. Ha ricevuto l’encomio solenne per gli aiuti alla popolazioni colpite dal terremoto ed a loro ha voluto dedicare questo nuovo importante incarico.
Sposato con due figli, laureato in giurisprudenza, specializzato in criminologia forense ha perfezionato i suoi studi frequentando corsi mirati al fenomeno della violenza di genere. Dopo essere entrato nell’Arma nel 1983, ha prestato servizio in vari reparti investigativi fino ad arrivare alla seconda sezione del Nucleo operativo dei carabinieri di Firenze, con una particolare attenzione al fenomeno del traffico e consumo di sostanze stupefacenti. Si è spostato poi a Montepulciano per arrivare successivamente nel Piceno, con il quale ha instaurato un legame di profonda stima. Ha guidato la stazione di Acquasanta Terme, e poi per 13 anni la Stazione di Ascoli, oltre all’impegno nel nucleo investigativo del comando provinciale. In passato è stato anche nella scorta dell’ex ministro dell’Interno Spadolini.
«Sono molto felice di essere arrivato a Fermo – ha esordito il sottotenente nel corso della conferenza stampa di presentazione – che ritengo essere una provincia che mi può dare molto sia a livello professionale che personale, una bella realtà, spero di dare il massimo per farvi stare tranquilli». Al suo fianco il capitano della Compagnia di Fermo, il maggiore Roland Peluso, e quello del Norm, il sottotenente Serafino Dell’Avvocato.
«Dal primo gennaio infatti – spiega il comandante della Compagnia di Fermo, Roland Peluso – il Nucleo operativo radiomobile è stato suddiviso in due sezioni, quella operativa e la sezione radiomobile. E proprio alla sezione operativa è stato assegnato il tenente Trombetta». Una sorta di piramide dunque, che vede il sottotenente Dell’Avvocato al vertice del Norm, a sua volta diviso in due con il nucleo operativo guidata dal nuovo arrivato Antonio Trombetta e quello radiomobile dal maresciallo De Angelis. Lo step successivo sarà quello di assegnare a un altro ufficiale il governo e la gestione del nucleo radiomobile. Un passaggio che avverrà nel corso del tempo di pari passi ai futuri ampliamenti a livello di organico.
Una figura quanto mai qualificata, che avrà tra i suoi punti forti quello del contatto diretto con i cittadini. Ad oggi il nucleo operativo radiomobile conta un organico di 23 persone ed ha assorbito anche la centrale operativa del 112 e tutte le segnalazioni che arrivano da telefonate interne ed esterne alla varie stazioni. Un vero e proprio braccio operativo, quello guidato da Trombetta, al fianco del comandante Peluso a cui fanno capo le nove Stazioni della Compagnia di Fermo. Il nucleo radiomobile infatti si occupa della gestione dei reati più gravi, oltre che di prevenzione in strada 24 ore su 24 e altre funzioni specifiche.
Maggiore Peluso che esprime soddisfazione: «Il tenente Trombetta ha partecipato al concorso da ufficiale. Una prova non facile da superare. Lui lo ha fatto anche per merito dei suoi titoli altissimi. Siamo davvero felici di aver ampliato la nostra famiglia con questa figura. Anche a nome del comandante provinciale do il benvenuto al tenente. Sono sicuro che questo implemento di personale dirigenziale sarà utile per rapportarci con i cittadino nella vita di tutti i giorni. Del resto ci vedete costantemente sulla strada e continueremo in questa direzione».
Il sottotenente Dell’Avvocato
E proprio di rapporto con i cittadini ha parlato il neo comandante Trombetta: «Vengo da molte esperienze di natura investigativa. Ho contributo alla soluzione dell’omicidio di Melania Rea. Efficace in questo senso è stato il cittadino. Il contatto quotidiano tra popolazione e Arma è sempre importante e ci ha permesso di ottenere notizie utili per la risoluzione del caso. L’attività che dobbiamo continuare a svolgere è quella di costante controllo sulla strada. L’azione operativa ha un punto forte, che è la sezione Radiomobile, che sta 24 ore sulla strada a contatto con il cittadino. Cercherò di avere anche maggiore contatto con le pattuglie della stazione a livello di prossimità per cercare di conoscere le problematiche che di volta in volta si presentano e indirizzare al meglio le nostre energie. Anche a livello di denunce che vengono presentate alla stazione, saranno monitorate anche le più piccole al fine di verificare casi spinosi come maltrattamenti, violenze di genere che possono partire proprio da piccoli fatti o da una confidenza fatta magari al comandante di una delle stazioni».
Un rapporto, quello con il territorio fermano, iniziato già nel migliore dei modi: «Vedo una grande affinità con la popolazione che sento molto vicina – ha spiegato Trombetta – c’è una grande disponibilità alla pari di quella Picena. Gente che si confida e che è molto vicina all’Arma. Questo è merito anche della bravura dei colleghi che operano nel territorio e ricevono a loro volta un grande supporto dai cittadini. Conosco il Fermano in quanto vi ho operato in passato anche da Ascoli. Ci sono delle problematiche che approfondiremo come quella del contrasto agli stupefacenti, oltre che alla fascia costiera e zone come Lido Tre Archi. Di pari passo prosegue il contrasto ai reati predatori».
E proprio sul tema furti in appartamento, negozi e aziende il comandante Peluso è intervenuti: «So che vi è una percezione diversa ma i reati predatori sono in calo. C’è stato un decremento potente. Al mio arrivo qualche anno fa ricevevamo una media di due o tre segnalazioni al giorno. I furti in azienda erano tantissimi, con calzaturifici messi in ginocchio. La situazione è migliorata. Resta il fatto che è forse il reato più difficile da perseguire. Da qui l’importanza dell’attività di prevenzione. Dopo i colpi messi a segno a Porto San Giorgio abbiamo disposto una serie di controlli con le nostre auto a chiunque passasse. Sono state identificate più di 200 persone a sera. I ladri si sentono registrati e individuati e se ne vanno».
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