di Bruno Ferretti
Il principe dei goleador bianconeri, Renato Campanini, ha da poco tagliato il prestigioso traguardo degli 80 anni nella sua Pieve di Cento (Bologna) circondato dall’affetto dei figli Gianmaria e Leopoldo, dei nipoti e gli altri congiunti. Campanini è stato e rimane un simbolo dell’Ascoli Calcio che con i suoi gol (76 record assoluto) negli anni Settanta salì dalla Serie C alla Serie A trasformando in realtà il sogno di un’intera città. Suo il primo gol dell’Ascoli nel massimo campionato (Napoli-Ascoli 3-1) al debutto, suo anche il primo al “Del Duca” in Ascoli-Torino 1-1 sette giorni dopo.
Campanini era il capitano della squadra del presidente Cosantino Rozzi e dell’allenatore Carlo Mazzone. Al termine del campionato 1975-1976, dopo 5 anni indimenticabili, “faccia da gol” (come lo chiamavano affettuosamente i tifosi bianconeri) lasciò Ascoli per chiudere la carriera nella Centese. Renato, nonostante qualche problema di salute, continua a seguire da lontano il suo Ascoli con simpatia. L’ultima volta è tornato due anni fa, festeggiato dai tifosi di ieri e quelli di oggi ai quali sono state raccontate le sue gesta calcistiche. «Vi seguo sempre, l’Ascoli è nel mio cuore, spero vado per il meglio, in bocca al lupo» dice colui che è stato e continuerà ad essere un mito bianconero.
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