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Ceriscioli presenta il Piano sanitario,
Agostini (Pd): «Più autonomia all’Area Vasta»

ASCOLI - Il governatore ha illustrato il documento strategico sulla salute per il triennio 2019-2021. L'ex deputato ora responsabile regionale del Pd per la sanità: «Ritengo sia corretto pensare ed un riequilibrio delle risorse e ad una diversa formazione del budget non più legato alle basi storiche ma alla qualità e quantità dei servizi realmente erogati. Auspico poi una riorganizzazione del sistema, ora tutto in capo all’Asur»
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Da sinistra Mario Lazzari, Luca Ceriscioli e Matteo Terrani

di Maria Nerina Galiè

Studiato, elogiato o criticato, il “Piano socio sanitario regionale 2019-2021” è da tempo al centro di numerosi incontri e discussioni (leggi l’articolo dei sindacati che sabato 13 aprile andranno a manifestare in Ancona). Il 28 gennaio scorso con delibera 81 è stato approvato dalla Giunta della Regione Marche e giovedì 11 aprile, nella sala riunioni del Consind di Ascoli Piceno il Governatore Regionale Luca Ceriscioli lo ha presentarlo nell’ambito dell’assemblea del partito democratico. Precisando di aver scelto una data che precede la campagna elettorale.  Al suo fianco durante la descrizione del documento, Matteo Terrani, candidato sindaco per il Comune di Folignano e Mario Lazzari presidente dell’assemblea provinciale del partito. Affollata la platea tra cui spiccavano Cesare Milani, direttore dell’Area Vasta 5, Sergio Fabiani presidente della Provincia di Ascoli, Anna Casini vice presidente regionale, Fabio Urbinati consigliere regionale, Pietro Frenquellucci candidato sindaco per il capoluogo piceno e diversi amministratori locali.  

Già nel sottotitolo “Il cittadino, l’accessibilità, l’integrazione e la sostenibilità” di quello che Ceriscioli ha definito «un libro di facile consultazione, redatto con il contributo degli addetti ai lavori ed ancora nella fase partecipativa e costruttiva, quindi aperto» ci sono le principali caratteristiche. E sono la partecipazione appunto. L’equità intesa sia come distribuzione delle risorse adeguata al fabbisogno delle comunità che di misure atte a mettere tutti i cittadini nella condizione di accedere alle cure, non solo i più abbienti. La  sostenibilità, «cioè fare tutto tenendo a posto i conti, senza creare disavanzi che ricadrebbero sui cittadini in termini di tasse». 

«Lo strumento – ha precisato il presidente della Regione – parte dall’analisi della situazione attuale con una fotografia del territorio a cui segue il quadro normativo di riferimento. Si passa poi agli obiettivi strategici e alla definizione delle direttrici trasversali di sviluppo. Le schede poi declinano punto per punto le azioni da mettere in campo».

Tra gli obiettivi, grande attenzione è posta alla gestione delle fragilità: «Siamo tra le regioni più longeve d’Italia – ha precisato –  ma questo comporta maggiori investimenti che devono pertanto essere mirati per non creare sprechi». 

Ceriscioli ha poi parlato di qualità e appropriatezza dei servizi, di accessibilità e prossimità. Qui si inseriscono il discorso delle liste di attesa, tema molto caro ai cittadini, e dei servizi integrati territoriali che devono contribuire a rendere più accessibili le cure in una realtà che vede un solo ospedale di primo livello al servizio di un bacino di utenza di oltre 150 mila abitanti. Ha ribadito il meccanismo del “bonus malus”, che azzererà nel frattempo le liste di attesa (leggi l’articolo dell’ 1 aprile) e che consiste nel farsi visitare da un privato al costo del pubblico qualora la prestazione non possa essere garantita nei 15 giorni successivi alla chiamata al Cup. Si paga per intero però se non ci si presenta alla visita senza disdire con almeno due giorni di anticipo. Una novità inserita nel piano nazionale liste di attesa potrebbe alleggerire il problema facendo sì che le apparecchiature per la diagnostica vengano utilizzate a pieno regime: «Si inizierà a contingentare l’utilizzo di un macchinario per autorizzare l’acquisto di nuovi», ha annunciato il Governatore.  

«La salute non si può limitare alla sanità», ha commentato ancora, illustrando il percorso sulla prevenzione che deve partire fin dalla scuola con la  promozione di un corretto stile di vita, di un maggiore cura dell’alimentazione, dell’ambiente, della salubrità dell’aria, dell’acqua e del terreno. 

Tra gli interventi, da rilevare quello dell’ex deputato Luciano Agostini, responsabile regionale della sanità in seno al partito, e di Maria Teresa Nespeca, direttrice del Distretto Sanitario di San Benedetto Del Tronto. 

«Ritengo sia corretto pensare ed un riequilibrio delle risorse e ad una diversa formazione del budget – ha detto Agostini – non più legato alle basi storiche ma alla qualità e quantità dei servizi realmente erogati. Auspico poi una riorganizzazione del sistema, ora tutto in capo all’Asur, che attraverso deleghe dia maggiore autonomia ai territorio attraverso le Aree Vaste». Ha poi proposto l’inserimento tra i progetti speciali di una interazione economica con il vicino Abruzzo, che frutta il grosso della mobilità attiva, per reperire risorse. E per concludere di promuovere una convenzione con le Università per portare sul territorio la specializzazione clinica nelle sedi dove ci sono doppioni. 

La questione dell’innalzamento dell’età della popolazione per Maria Teresa Nespeca direttrice del Distretto Sanitario di San Benedetto del Tronto è da trattare con maggiore incisività. «Gli anziani non possono accedere al Pronto Soccorso e fare 8 ore di fila. Meritano un accesso programmato e una organizzazione diversa sia della medicina di base che dell’assistenza domiciliare. Dobbiamo inoltre rivedere gli standard delle residenze protette». La direttrice ha concluso ribadendo che, a fronte di standard più elevati e di un percorso che accompagni il paziente, dalle cure primarie «anche fuori se necessario» al rientro a casa, poco importa dove si trova l’ospedale di primo livello, se Ascoli o San Benedetto.  

«Lo spirito del nuovo Piano – ha affermato Cersicoli nelle conclusioni – è mettere in  fila le cose che non vanno, aprire uno sguardo diverso e lavorarci sopra. Un esempio. Abbiamo fatto un grosso investimento sul personale e non se ne è accorto nessuno. Il nuovo atteggiamento riformatore farà in modo di potenziare laddove serve davvero, non rimpinguare l’organico un po’ qua e un po’ là per accontentare tutti».  


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