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Covid & caos: il sindaco Cardilli
tuona contro una scuola,
il Comune di Ascoli e la Provincia

EMERGENZA CORONAVIRUS - Interviene il primo cittadino di Colli del Tronto, che è anche presidente dell'Unione dei Comuni della Vallata del Tronto, punta il dito contro un'aula di un Istituto ascolano dove si è verificato il picco dei contagi e sugli studenti disabili abbandonati a se stessi. Sta valutando un esposto in Procura
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Andrea Cardilli

di Andrea Ferretti

Sul fronte Covid regna un clima di caos totale. Ovunque, ma soprattutto nel mondo della scuola con gli studenti (e probabilmente anche gli insegnanti) che ormai si svegliano la mattina non sapendo, o comunque confondendosi, se devono accendere il computer per collegarsi in videolezione alle ore 8, oppure se alla stessa ora presentarsi in aula.

in questo clima di caos, ecco che scende in campo Andrea Cardilli, presidente dell’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto, nonchè sindaco di Colli del Tronto, uno dei paesi che compongono l’Unione insieme a Castel di Lama, Castorano, Offida e Spinetoli.

Cardilli non è la prima volta che minaccia di ricorrere alla giustizia, ovvero a inoltrare un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli.

Nel mirino un Istituto scolastico di Ascoli, il Comune di Ascoli e la Provincia di Ascoli.

«Ho appreso che nell’aula dove si è verificato il picco dei contagi mancherebbe anche quel minimo di areazione, vista la totale assenza di finestre o, in sostituzione, di una macchina di ricambio dell’aria. Ciò avrebbe comportato un aumento dei contagi – tuona Cardilli – e i genitori hanno protestato, ma tutto si sta svolgendo nel totale silenzio dell’Amministrazione comunale di Ascoli e della Provincia. Come conseguenza – aggiunge – molti studenti sono a casa e seguono la didattica a distanza. Cosi come gli studenti disabili dell’Unione dei Comuni, a cui noi amministratori comunali garantiamo come sempre un’assistenza domiciliare. Vorrei però precisare – spiega il sindaco – che i presidi sarebbero obbligati a fare sì che le lezioni per i disabili fossero in presenza, anche quando per tutti gli altri studenti fosse invece prevista la Dad».

«Il Ministero – prosegue – ha trasmesso a dirigenti scolastici e presidi una nota in cui, riferendosi al Dpcm del 24 ottobre, si ribadisce che vanno applicate puntualmente le indicazioni contenute nel decreto del Miur del 7 agosto 2020, che garantisce la frequenza in presenza agli alunni con disabilità, Dsa e Bes. Per il benessere dei disabili – ribadisce il presidente/sindaco – è necessario che questi escano e facciano la routine di tutti i giorni, andando a scuola: lo stare sempre in casa provoca loro delle sofferenze. Per loro devono essere garantite lezioni in presenza con il sostegno».

E conclude: «Verifcherò la situazione e, nel caso, valuterò un esposto alla Procura della Repubblica, perché l’addetto alla sicurezza e la preside erano obbligati a garantire sia il distanziamento che un minimo di ricambio dell’aria con almeno l’apertura delle finestre».

Infine Cardilli mostra il post di una madre, affidato a Facebook: “La cosa peggiore è che inizialmente hanno tutti puntato il dito contro i nostri figli, inventando cene e uscite di gruppo, dicendo che non portavano la mascherina e che erano degli incoscienti. Hanno anche dato la colpa ai trasporti, ma nelle altre classi non c’è stato un numero così evidente di contagi, eppure tutti prendono lo stesso pullman”

 

 

 



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