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Vaccini: «E’ questo il momento di proteggersi dalla recrudescenza del Covid in autunno»

CORONAVIRUS - Il direttore del Dipartimento di prevenzione, Claudio Angelini, si rivolge a coloro che ancora non hanno capito l'importanza della copertura contro le forme più gravi dell'infezione che si sta manifestando in altre varianti
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Il dottor Claudio Angelini

 

di Maria Nerina Galiè

Omicron, Omicron 2 e l’incrocio tra le due, la nuova variante Xe di cui ancora non si conoscono gli effetti: questi sono gli indiscussi protagonisti dell’attuale fase della pandemia da Covid, sotto controllo soprattutto grazie ai vaccini, ma ancora presente tra la popolazione, anche del Piceno.

Oggi, 12 aprile, l’osservatorio regionale parla di 446 nuovi casi nel Piceno, su 2.656 in regione, emersi dall’analisi di 6.720 tamponi nel percorso diagnostico (il 39,5%) su 10.906 esami in totale, facendo registrare un tasso di incidenza cumulativa su 100.000 persone pari ad 889,3.

Numeri elevati comportano, come sempre, il rischio che tanti possano far richiesta di cure ospedaliere, andando ad intasare il sistema, con un meccanismo ormai noto che diventa critico per la carenza di organico e posti letto organizzati.

 

C’è di buono che si va verso la stagione estiva, la terza dal marzo 2020 che ha segnato il confine tra il “prima” ed il “dopo la pandemia”.

E’ accaduto dopo la prima fase, la più critica della lotta contro un nemico invisibile e sconosciuto: nell’estate 2020 il virus si è assopito, per poi tornare a manifestarsi con tutta la sua violenza in autunno, quando ha fatto più vittime e messo in ginocchio, più di ogni altra ondata, il sistema sanitario.

Solo i vaccini – il 27 dicembre il V-Day e il 20 febbraio l’apertura della campagna per la popolazione – hanno arginato la strage. Si, inutile usare mezzi termini: senza il farmaco in grado di proteggere dalle forme più gravi dell’infezione da Coronavirus, avremmo assistito ad una vera e propria decimazione della fascia più fragile, iniziando dagli anziani, tra i quali le vittime sono state numerose.

L’autunno tra il 2021 ed il 2022 ha visto, di nuovo, la recrudescenza del virus, ma più conosciuto con la maggior parte dei cittadini coperti dal vaccino, chi per volontà, chi per costrizione.

 

Adesso la storia è sul punto di ripetersi: meno virus nella bella stagione e il concreto spauracchio della recrudescenza in autunno. L’arma per difendersi: ancora il vaccino.

 

Quarta dose  booster per gli ultra 80enni e addizionale per i soggetti fragili, per lo più immunodepressi e comunque tutti coloro che appartengono alle categorie inserite nell’allegato ministeriale. Un nuovo farmaco, Novavax, per chi non si è vaccinato, per l’infondato timore (lo affermano gli esperti) che la sostanza vada ad agire sul corredo genetico.

 

«Le persone che non si sono vaccinate perché avevano paura di un vaccino a mRna ora possono vaccinarsi con Novavax che è stato realizzato con tecnologia sovrapponibile a quella del vaccino antiepatite B, con cui si sono vaccinate milioni di persone dal 1992, quando si è effettuata una campagna vaccinale rivolta contemporaneamente ai dodicenni ed ai neonati» (Leggi qui le caratteristiche, spiegate proprio dal dottor Angelini).

A dirlo è il dottor Claudio Angelini, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 5.

E’ proprio alla categoria dei vaccinati che si rivolge il dottor Angelini: «Chi avesse deciso di vaccinarsi, in previsione della possibile recrudescenza in autunno, è invece importante che si sottoponga ora alla prima dose. Il ciclo vaccinale infatti si compone di 3 dosi: prima dose e richiamo nel giro di 21 o 28 giorni a seconda del farmaco, poi la dose booster dopo 120 giorni. Solo iniziando ora, quindi, si sarà completato il ciclo per l’autunno».

 

«Avremo a che fare con il Coronavirus, e con tutte le sue varianti, ancora per un bel po’ – ribadisce il direttore del Sisp – orami endemico tra la popolazione. Ma ci fa meno paura adesso: lo conosciamo e l’arma del vaccino si sta dimostrando sempre più efficace.

Il ciclo vaccinale completo, terza dose compresa, nei numerosi focolai di positivi che abbiamo avuto da inizio gennaio ad oggi, in diverse strutture per anziani e disabili psicofisici, sono trascorsi tutti in modo asintomatico o paucisintomatico».

 

 

 



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