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Infrastrutture, industriali in pressing:
«Riaprire il discorso sulla terza corsia
e realizzare il nuovo ospedale»

ASCOLI - Il presidente di Confindustria Centro Adriatico, Simone Mariani, lancia messaggi positivi: «C'è voglia di fare impresa, ma serve un contesto territoriale positivo». L'analisi del professor Stefano Cianciotta: «Gli stranieri non investono in Italia perchè non hanno certezze sui tempi della giustizia amministrativa»
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A destra Stefano Cianciotta (Fotoservizio Andrea Vagnoni)

di Renato Pierantozzi

Terza corsia dell’A14 fino a San Benedetto, completamento della Mezzina (da Macerata a Teramo), plauso ai lavori in corso sulla Salaria ad Arquata, potenziamento della linea ferroviaria (alta velocità e arrivo del treno Italo) senza dimenticare la situazione dell’aeroporto di Falconara (definita “un tema drammatico”), la necessità di infrastrutture immateriali come la fibra ottica. Sono le priorità indicate da Simone Mariani, presidente di Confindustria Centro Adriatico, nel video messaggio inviato al convegno organizzato da Cronache Picene alla sala degli Specchi. Anche sulla sanità, Mariani è chiarissimo: «L’ospedale unico si deve fare -dice- non ci interessa il Comune dove farlo, ma non deve diventare un’occasione persa poiché è necessaria una struttura all’avanguardia dove i cittadini si possano curare». «C’è voglia di fare impresa -dice sempre Mariani- visto che al bando della Regione Marche sono arrivate richieste per 170 milioni di euri, 5 volte più della cifra disponibile. Serve però un territorio organizzato e per dare un contesto positivo alle imprese servono infrastrutture materiali e immateriali. Sulle strade enomn dobbiamo abbandonare l’idea di prolungare la terza corsa dell’A14 fino a San Benedetto ed oltre poiché abbiamo visto questa estate con l’incidente della galleria che imbuto può diventare il nostro territorio. Inoltre rilanciamo la Mezzina, come seconda arteria stradale, completandola nel tratto Macerata-Teramo. Sulla Salaria si sta facendo un ottimo lavoro dopo l’ultimo diaframma abbattuto ad Arquata. Anche senza le infrastrutture come la fibra ottica non si fa impresa».

A destra Daniele Roscioli

Dopo l’intervento di Mariani è stata la volta della relazione del professor Stefano Cianciotta, presidente dell’osservatorio nazionale sulle infrastrutture che ha presentato il rapporto “I-Volution, infrastrutture che innovano” seguito poi dall’intervento di Daniele Roscioli di Galgano Value Strategies. «Sulla fibra -rivela Cianciotta- le Marche sono ad una copertura del 16% del territorio rispetto ad una media nazionale del 26%, mentre in Germania è stato varato un piano da 100 miliardi sulla digitalizzazione. L’Italia sconta anche l’abbandono negli ultimi cinquant’anni dell’istruzione tecnica, mentre sulle strade scontato problemi di autorizzazioni e situazioni come quelle del crollo del ponte Morandi che stanno avendo ripercussioni su tutta l’area lombarda e piemontese. Se poi nell’ultimo codice degli appalti le parole più ricorrenti sono corruzione e Anac significa che si sta perdendo di vista lo sviluppo. Un’area come quella del sud Italia è di fatto abbandonata quando invece nel Mediterraneo passa ancora il 30% delle merci mondiali e i cinesi stanno realizzando un milione di alloggi popolari in Algeria. Noi invece spendiamo 4 miliardi di euro per formare i giovani che poi se ne vanno dal nostro Paese. Anche gli investitori esteri se ne stanno andando: il loro problema non sono le tasse, ma la mancanza di certezze e la lentezza della giustizia amministrativa. Dopo 3 anni Ikea ha rinunciato ad investire 100 milioni a Pisa, mentre le imprese di costruzioni italiane realizzano da noi solo il 7% del fatturato».

 


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