Da sinistra Giuseppe Losco, Graziano Leoni e Lucia Pietroni
di Franco De Marco
In caso di terremoto spesso i mobili di casa, cadendo, possono anche uccidere o comunque provocare anche danni maggiori di quelli che la scossa produce sulle strutture murarie. E siccome, purtroppo, i terremoti in Italia terra fragile sono piuttosto frequenti, vedi quello di due anni fa anche nel Piceno, ecco l’obiettivo di inventare oggetti di arredamento intelligenti, semplici, facili all’uso, che invece possono salvare la vita almeno in molte situazioni.
Parte da Ascoli, dalla Scuola di Ateneo Architettura e Design “Edoardo Vittoria” dell’Unicam, il grande ed innovativo progetto Safe mirato proprio allo studio di arredamenti (armadi, tavoli, scaffali, eccetera) salvavita. Una vera rivoluzione, per far fronte alla crescente e sacrosanta domanda di sicurezza in caso di terremoto. La Saad si pone ancora all’attenzione nazionale e internazionale proseguendo il suo costante percorso di crescita e di prestigio.
Il progetto Safe, risultato quarto nella graduatoria del bando ministeriale, ha un costo complessivo di 6.580.000 euro ed è finanziato dal Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per 3.272.000 euro e per la restante parte da Università e ditte private sensibili alla ricerca. I partner, con capofila appunto la Saad di Unicam di Ascoli, sono 11: tre Università e 8 imprese, Le Università, oltre a Camerino, quelle dell’Aquila e della Basilicata. Le imprese sono Cosmob, Comes, Icam, Filippetti, Reply Santer, Styloffice, Camillo Sirianni e AZufficio. Sostenitori sono invece Fila (Federlegnoarredo), Protezione Civile, Enea e Adi (Associazione per il disegno industriale). Una formazione di altissimo livello e autorevolezza. Il lavoro deve essere concluso entro 30 mesi: cioè il 4 dicembre 2010.
Il progetto Safe (Design sostenibile di sistemi di arredo intelligenti con funzione salvavita durante eventi sismici) ha preso il via oggi con la presentazione ufficiale nel kick off meeting nell’aula A117 della sede dell’Annunziata. Si sono ritrovati, attorno al tavolo, una cinquantina tra “addetti ai lavori”, docenti e rappresentanti di imprese. In tutti la consapevolezza di partecipare ad una ricerca di enorme importanza sociale. A fare gli onori di casa sono stati il prof. Graziano Leoni, Pro Rettore Unicam, il prof. Giuseppe Losco direttore della Saad e Lucia Pietroni, professoressa della Saad, che è entrata nel dettaglio e nell’operatività. «Siamo difronte – ha commentato il prof. Leoni – ad una rivoluzione nella sicurezza dei luoghi dove vivono i nostri ragazzi e tutti noi». Il prof. Losco, dopo aver ricordato che il 5 dicembre prossimo saranno celebrati i 25 anni dalla fondazione della Saad “Edoardo Vittoria” e i 20 anni dell’istituzione del corso di laurea in design industriale e ambientale, che prevedono nel corse dei mesi successivi dieci eventi di notevole rilievo, ha sottolineato l’importanza del progetto che raduna le migliori competenze e ha come parola d’ordine: interdisciplinarietà. «E’ difficile – ha detto tra l’altro – rendere sicuro un luogo al 100% ma chi meglio del designer ci può provare? In questo campo, completamente scoperto, l’Unicam può diventare leader. Ringrazio le imprese che collaborano con noi. Il nostro obiettivo è la formazione dei giovani».
Lo scenario di riferimento è dunque la crescente domanda di sicurezza nelle attività di vita quotidiana in particolare da parte delle comunità che vivono in territori ad alto rischio sismico e già colpiti dal sisma. «I sistemi mobili, gli elementi non strutturati, – è stato affermato nella presentazione – gli arredi, le attrezzature che allestiscono gli ambienti, durante un sisma possono diventare ulteriore pericolo e causa di mortalità , ostacoli e barriere per la salvezza umana, ma anche casuali sistemi di protezione e possibilità di sopravvivenza (ad esempio il caso di Ischia dove un neonato si è salvato perché finito sotto la culla che si è capovolta, ndr). Questi due differenti comportamenti degli arredi e dei sistemi mobili dipendono da come sono stati concepiti, progettati e realizzati». Edifici più sicuri: la scommessa parte da Ascoli. Basta pensare alle scuole che in Italia, 9 su 10, non sono antisismiche.
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