di Benedetto Marinangeli
Quale sarà la Samb del futuro? La risposta è semplice. Una squadra di giovani con alcuni elementi di esperienza. Non saranno sicuramente dei top player, calciatori che viaggiano su cifre elevate che poi in campo non rispecchiano i soldi spesi, ma elementi di categoria che, pur non prendendo stipendi di rilievo, garantiscono però grande affidabilità. Insomma non saranno ripetuti gli errori fatti con Bacinovic, Troianiello, Calderini, Russotto tanto per fare dei nomi.
In un discorso di continuità di rendimento, però, potrebbero rientrare Francesco Stanco e Carlo Ilari. L’attaccante viaggia si su cifre elevate ma il suo ingaggio potrebbe anche essere spalmato in un biennale che non andrebbe così a gravare sul budgt che Fedeli potrà appaltare per la prossima stagione agonistica. Ed in tal senso potrebbe lavorare Pietro Fusco anche perché Stanco non avrebbe problemi a restare con un’operazione di questo tipo. E poi privarsi di un attaccante capace di andare in doppia cifra sarebbe come darsi la zappa sui piedi.
Però le dodici reti realizzate in questa stagione potrebbero aprire un’ asta nei suoi confronti cui la Samb, però, non parteciperà. Discorso diverso per Carlo Ilari. Il centrocampista rossoblù abita a San Benedetto, ha un contratto non particolarmente oneroso ed ha manifestato la volontà di restare. Ha disputato un’ eccellente stagione condita con sei reti. Ecco, quindi,che Fusco nei prossimi giorni potrebbe iniziare proprio con Ilari un discorso sulla possibile riconferma.
Tra gli over che vantano un contratto pluriennale ci sono Rapisarda, Zaffagnini, Gelonese e Miceli con quest’ultimo che è finito nel mirino della Reggina. Ma tutto dipenderà anche dal nuovo allenatore che insieme a Fusco andrà a formare la nuova Samb. Difficile la riconferma di Magi anche se il tecnico pesarese con una squadra formata da giovani ed esperti di categoria ha sempre fatto bene.
Ma tutto è vincolato alla querelle societaria. Ad oggi Fedeli non vende, perché non ha trovato chi può garantire alla Samb un futuro nel calcio professionistico. Nel caso in cui, però, la cessione dovesse verificarsi ecco che i programmi cambierebbero così come le persone in società. Ad oggi, però, Fedeli preferisce cedere anche una piccola quota ad imprenditori rivieraschi per affidare a uno di loro l’incarico di direttore generale.
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