Carcere, i detenuti guardano
al futuro e diventano chef

ASCOLI - Il corso, iniziato il 21 settembre per una durata di 72 ore, è stato promosso dal cappellano don Alessio Cavezzi e dall'ex vescovo Giovanni D'Ercole. Galeati: «Fondamentale per la Fondazione Carisap consentire, in particolare a chi si trova in un momento di difficoltà, la costruzione del proprio percorso di vita»
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Sono 10 i detenuti che hanno partecipato al corso di cucina  “Cuochi si nasce o si diventa”, nato dall’iniziativa del cappellano dell’istituto don Alessio Cavezzi  svolto in collaborazione tra Caritas Diocesana di Ascoli Piceno con vivo interesse di monsignor Giovanni D’Ercole, ex vescovo della Diocesi di Ascoli la Fondazione Carisap e la cooperativa sociale onlus “Ama Aquilone”.

Il corso ha preso inizio lo scorso 21 settembre, per terminare il 30 ottobre, dopo una durata complessiva di 72 ore (di cui 12 di teoria e 60 di pratica) svoltesi per tre giorni settimanali (lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 13 alle 17).

Dieci sono stati i detenuti partecipanti, a cui sono stati riconosciuti gli attestati: Haccp della validità di tre anni, sulla sicurezza dei lavoratori (rischio basso) della validità di 5 anni e di frequenza per il corso di cucina.

Le lezioni sono state tenute da Umberto Petrini docente, formatore e consulente aziendale (che ha curato la parte teorica) e dagli chef Gianluca Perazzoli e Sabrina Tuzi (per le lezioni di pratica). «Anche durante la fase di emergenza sanitaria – commenta Angelo Davide Galeati, presidente della Fondazione Carisap – la Fondazione si impegna, insieme agli attori del territorio, per garantire la continuità di interventi formativi e di servizi per il lavoro, fondamentali per consentire a tutti i cittadini, ed in particolare a chi si trova in un momento di difficoltà, la costruzione del proprio percorso di vita».

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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