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Il presepe ai tempi del Covid
tra rinvii, rivisitazioni e gradite novità

NATALE 2020 - L’emergenza sanitaria ha costretto le principali mete del Piceno a reinventarsi per tenere viva la tradizione. Annullate tutte le rappresentazioni viventi, spazio a piacevoli conferme e originali iniziative. La Natività 2020 spopola sui social
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di Federico Ameli

Da simbolo dell’atmosfera natalizia a portavoce di restrizioni e limitazioni. La triste parabola del colore rosso, irriducibile baluardo delle feste che furono, renderà questo inedito Natale 2020 un po’ diverso da quelli a cui siamo abituati, costringendoci a rivedere le nostre abitudini in vista di uno dei periodi più attesi dell’anno.

Una delle scene del presepio poliscenico di Cupra Marittima

Oltre alle classiche abbuffate con annesso scambio di doni e auguri, stavolta a farne le spese sarà anche il presepe, una delle tradizioni più radicate nel nostro territorio, che abitualmente richiama nel Piceno centinaia di persone – tra fedeli e semplici appassionati – per ammirare da vicino lo spettacolo della Natività messa in scena da artisti e figuranti locali.

Le recenti norme in materia di distanziamento sociale, tuttavia, non vanno certo a braccetto con le istanze dei presepi viventi della zona, costretti a prendersi un anno di pausa in attesa di tempi migliori. L’emergenza sanitaria non ha infatti risparmiato le rappresentazioni di Comunanza – costretta a saltare la 42ª edizione, come già avvenuto anche in occasione del terremoto del 2016 – e Grottammare, dove in un primo momento l’Amministrazione comunale ha cercato di mettere a punto un piano alternativo per consentire lo svolgimento dei tradizionali tre appuntamenti previsti nell’ambito della manifestazione, per poi tornare sui suoi passi e sventolare bandiera bianca di fronte alle difficoltà connesse all’emergenza sanitaria.

Chi invece sta cercando in tutti i modi di resistere all’urto dei Dpcm è il presepio poliscenico permanente di arte spagnola “Paolo Fontana” di Cupra Marittima, con i presepisti locali ancora al lavoro per valutare le migliori soluzioni da adottare in vista di queste festività tinte di rosso. «Ad oggi pensiamo di poter garantire l’apertura al pubblico – fanno sapere i responsabili dell’associazione “Amici del presepio permanente” -. Stiamo lavorando ad alcune nuove scene e, dato che ci troviamo nell’ambito di un luogo di culto – la chiesa della Santissima Annunziata, ndr – stiamo valutando di tenere aperto, ovviamente nel rispetto di tutte le norme vigenti».

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La Natività a Montemonaco, rappresentata all’interno di una tinozza (dalla pagina Facebook “Fotografare Montemonaco”)

In attesa di saperne di più ci spostiamo a Montemonaco, dove l’avanzata del Coronavirus ha costretto il presepe vivente di Vallegrascia a uno stop forzato, senza però per questo riuscire a intaccare lo spirito e l’attaccamento della comunità nei confronti di una delle più tradizione più sentite del paese. Anche quest’anno, infatti, si rinnova l’appuntamento con i presepi artistici realizzati dai residenti nelle vie di Montemonaco. Forme espressive molto variegate e grande spazio dedicato come di consueto ai materiali di recupero per uno dei capisaldi del Natale in salsa picena, che si conferma tale anche in tempi di Covid.

Tuttavia, che il periodo non sia proprio di quelli da incorniciare per gli amanti del presepe, vivente e non, ce lo conferma anche Don Giampiero Cinelli, direttore dell’ufficio diocesano Comunicazioni Sociali. «A causa delle restrizioni previste dagli ultimi Dpcm, è stata lasciata l’iniziativa alle singole parrocchie» spiega il sacerdote.

Don Giampiero Cinelli

Se è vero che in questi casi è opportuno fare di necessità virtù, alcune comunità locali si sono reinventate nel tentativo di preservare le tradizioni nonostante le difficoltà del momento. È il caso, ad esempio, della parrocchia dei Ss. Simone e Giuda e Santa Rita di Monticelli, che in occasione di queste festività ha inaugurato il suo personalissimo “Presepe in famiglia”, in sostituzione dell’abituale concorso indetto sotto le feste. Sulla pagina Facebook della parrocchia e all’indirizzo parrocchiamonticelli.it sono già disponibili foto e video dei presepi realizzati dai parrocchiani che hanno preso parte all’iniziativa condividendo le proprie creazioni con i residenti del quartiere, per una volta in via telematica.

Vista l’impossibilità di promuovere dal vivo per la 45ª edizione della mostraCittà di Ascoli”, anche la parrocchia di San Giacomo della Marca ha scelto di fare affidamento al noto social network per mantenere viva la tradizione. Negli ultimi giorni, gli aspiranti partecipanti al concorso hanno inviato i loro scatti alla giuria, che valuterà le rappresentazioni sacre in gara e decreterà i tre migliori presepi dell’anno. In attesa del verdetto, dal 25 dicembre al 6 gennaio sarà possibile dare un’occhiata ai concorrenti sulla pagina Facebook della parrocchia per dare un ulteriore tocco natalizio a queste giornate di festa e, perché no, prendere spunto per il prossimo anno.

Spostandoci a San Benedetto e dintorni, oltre alla rappresentazione “marinara” di Roberto Angelini esposta nel palazzo comunale (leggi l’articolo), sarà possibile ammirare il presepe realizzato presso il mercato ittico (leggi l’articolo) e quello allestito sulla banchina della darsena turistica dal Circolo Nautico Sambenedettese (leggi l’articolo), mentre fino al 6 gennaio alcune delle attività commerciali di Monteprandone, in collaborazione con le associazioni “Segui la Cometa” e “Centopercento” ospiteranno 27 creazioni degli allievi dell’Accademia presepiale del maestro Giovanni Rosati, allestite per l’occasione all’interno dei negozi del paese anziché nel centro storico come da oltre 25 anni a questa parte (leggi l’articolo).

Il presepe del Circolo Nautico

Grandi novità anche per il presepe allestito all’interno della basilica di San Benedetto. A fare compagnia al bue, all’asinello e al resto della compagnia, quest’anno ci sarà anche un’infermiera, che farà capolino tra i personaggi chiave della Natività forte dell’impegno profuso nella gestione dell’emergenza sanitaria attualmente in corso. Fortemente voluta dalle sezioni locali di Confartigianato e Coldiretti, nei giorni scorsi l’iniziativa è stata poi riproposta nelle diocesi di Ascoli e Fermo.

Anche a Montefiore non ci si perde d’animo e si cerca, nei limiti del possibile, di non perdere di vista la canonica spiritualità del Natale. Come di consueto, l’associazione “Infiorata di Montefiore dell’Aso” ha curato l’allestimento artistico del presepe cittadino nella collegiata di Santa Lucia, per la gioia di residenti e appassionati.

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Il presepe di Montefiore, realizzato dall’associazione “Infiorata di Montefiore dell’Aso”

A Ripatransone, invece, a dare idealmente man forte agli operai comunali, che si sono dedicati al presepe artistico inaugurato in piazza XX settembre, ci hanno pensato i ragazzi dell’istituto scolastico locale, impegnati nel concorso “Un angolo di Ripatransone” (leggi l’articolo).

Aria di novità anche a Castel di Lama, che quest’anno dovrà rinunciare al tradizionale presepe monumentale di via Scirola, divenuto negli anni un’autentica istituzione del Natale lamense. Per ovviare alla perdita, l’Amministrazione comunale ha predisposto una piccola capanna in piazza Gramsci (leggi l’articolo), che va ad aggiungersi al presepe realizzato dal comitato permanente “Cabbiano-Valentino”, che proprio nella frazione di Villa Valentino ha allestito, come da più di dieci anni a questa parte, una rappresentazione sacra dedicata per l’occasione ai malati e alle vittime dell’emergenza sanitaria.

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La capanna di piazza Gramsci a Castel di Lama

Con iniziative e manifestazioni pubbliche evidentemente penalizzate dalle recenti norme anticontagio, la palla è passata inevitabilmente alla cittadinanza, che a suo modo ha cercato di tenere viva la fiamma della tradizione.

In questo senso, i residenti del quartiere ascolano di Porta Cartara hanno allestito il loro presepe nelle immediate vicinanze della chiesa della Madonna del Ponte, mentre già da diversi giorni i frequentatori della pista ciclabile, tra una corsetta e l’altra, possono ammirare la splendida creazione del “Mago” Giulio Giammarini e dell’amico Pietro.

La comunità di Abetito di Montegallo non ha voluto essere da meno, lavorando alla realizzazione del presepe della piccola frazione alle pendici del Vettore, che a sua volta, su iniziativa di due volontari dell’associazione Mary’s Meals, è diventato teatro di una rappresentazione sacra posta a ben 2476 metri di quota (leggi l’articolo).

Il presepe di Abetito (dalla pagina Facebook “Abetito di Montegallo da vivere”)

Esempi forse meno eclatanti ma non per questo meno suggestivi sono rintracciabili a portata di clic, con i social tempestati ormai da giorni da presepi allestiti per questo o quel quartiere o semplicemente in famiglia.

Anche Cronache Picene ha voluto dare il suo contributo alla causa, invitando i lettori a condividere i loro addobbi natalizi in occasione di questo “Natale a distanza” (leggi l’articolo) nella speranza che si possa presto tornare a trascorrere le feste in compagnia e in serenità e, per gli amanti del genere, a girovagare tra i borghi del Piceno a caccia di presepi viventi.



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