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Shopping di Natale,
centro commerciale preso d’assalto

ASCOLI - Giornate intense per i commercianti del Centro Commerciale Al Battente. Il timore del rischio di un eventuale contagio si percepisce nell’aria, ma la corsa agli ultimi regali resta frenetica soprattutto nelle ultime ore prima del Natale
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L’ingresso principale addobbato del centro commerciale “Al Battente”

di Andrea Pietrzela

Alla vigilia della Vigilia, la corsa ai regali di Natale è davvero entrata nel vivo. Nell’ultima giornata disponibile per gli acquisti e precedente alla zona rossa, tutti spuntano le ultime caselle nella lista dei nomi di amici e parenti a cui comprare un pensierino.

L’ansia dai regali dell’ultimo momento si percepisce sin dal parcheggio del Centro commerciale “Al Battente”, dove un posto auto si trova solo se si ha la pazienza necessaria per cercarlo (ovviamente non troppo vicino all’ingresso). Con la pazienza quasi terminata, siamo finalmente pronti per entrare: il semaforo che regola l’ingresso, nonostante le tante auto parcheggiate, è verde: via libera.

Guido Sabatucci di “Realtà Picene”

La primissima persona che si incontra (se si entra dal parcheggio coperto) è Guido Sabatucci di Realtà Picene, associazione che si occupa della promozione e dello sviluppo delle eccellenze del nostro territorio. Guido, con il suo stand di braccialetti e collane realizzati rigorosamente a mano, è posizionato anche quest’anno nel punto strategico davanti agli ingressi e sotto le scale mobili. Chi meglio di lui può fornirci una prima panoramica sulla corsa degli ascolani ai regali del Natale 2020?

«Soprattutto nelle giornate di ieri e di oggi (22 e 23 dicembre, ndr), qui all’ingresso di via-vai ne ho visto davvero molto ci racconta – I miei prodotti sono ricercati più d’estate quindi non si sono fermati in tanti, ma il recente mercatino di Natale in centro è andato meglio e tutto sommato non posso lamentarmi». Una prova non solo della meticolosità con cui Guido realizza i suoi prodotti, ma anche della fretta diffusa dei passanti quanto il tempo stringe e Natale si avvicina.

Dopo un acquisto in libreria – «Non facciamo ordini online ma non abbiamo subito cali delle vendite, stiamo lavorando bene» ci dice una commessa occupata tra un cliente e l’altro – perché non prendere un buon caffè al bar, ora che il Dpcm lo permette?

Non una grande idea: prendere un caffè al bar non è più una cosa semplice. Mettiti in coda – a proposito, quella all’ufficio postale era infinita –, attento alla distanza, aspetta che si liberi un posto un po’ isolato. Nel frattempo, al di là del bancone, le due bariste si muovono come gli attori di un film che scorre a velocità aumentata tra uno scontrino alla cassa e un ordine da preparare.

Le decorazioni natalizie nei corridoi del centro

C’è il pienone anche nel più grande negozio di elettronica del centro, dove il titolare non rilascia dichiarazioni senza il permesso dell’ufficio stampa. Non siamo in grado, dunque, di fornire dei numeri esatti. Poco male però, perché un’idea ce la siamo fatta lo stesso grazie alla coda alle casse mai del tutto smaltita, così come accade al supermercato. I clienti sono tanti e “affollano a distanza” ogni reparto: dall’informatica alla telefonia, dagli elettrodomestici ai videogiochi.

A proposito di videogiochi, «in questo periodo le vendite sono in linea con quelle di sempre – ci spiega un commesso del negozio specializzato in console e divertimento virtutale – Siamo stati attivi durante tutto l’anno, dal lockdown in poi. Il nostro è un settore che fortunatamente non si è fermato, anche se il nostro “gemello” del centro “Città delle Stelle” non è stato riaperto nel post lockdown. Qui da noi le vendite devo dire che sono state ben spalmate lungo tutto il periodo, non solo a ridosso del Natale».

Tendenza opposta dunque quella dell’elettronica e della tecnologia rispetto agli altri negozi, tornati a riempirsi dopo i giorni vuoti del lockdown. Insomma, quando arriva il Natale non c’è pandemia che tenga. Ovviamente la paura è tanta e si percepisce negli sguardi e nella tensione di chi ti incrocia. Tutti indossano la mascherina e tutti rispettano le distanze, ma senza questi due simboli non si sarebbe visto, almeno all’interno del centro commerciale punto di riferimento della città, un Natale poi così diverso rispetto a quello senza coronavirus.



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