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Accelerare per la nuova Curva Sud è indispensabile: al “Del Duca” pericolosi incontri ravvicinati delle tifoserie (Video)

ASCOLI - Il lancio di fiaccole e seggiolini in occasione di Ascoli-Genoa è un grosso campanello d’allarme, e nel mirino finiscono i controlli agli ingressi. Dopo la visione delle immagini da parte della Polizia Scientifica delle Questure di Ascoli e Genova fioccheranno denunce e daspo. Dopo le verifiche chi pagherà i danni? Allo stadio c’erano anche tre esponenti della Procura Federale. Sicurezza allo stadio: il ricordo della tragedia del 13 dicembre 2014 quando morì Alberto Durastanti
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di Andrea Ferretti

 

Sul fronte della ricostruzione della Curva Sud del “Del Duca” si sta accelerando. Attualmente lo stadio di Ascoli è monco e anche un po’ bruttino. Ma il vero problema non è quello estetico. Riguarda infatti la sicurezza. C’è infatti il rischio, e questo non è ammissibile, che possa ripetersi quanto accaduto nei minuti iniziali di Ascoli-Genoa di domenica, con oltre settemila spettatori presi più da quanto avveniva sul versante nord degli spalti che sul terreno di gioco.

 

Le due tifoserie, notoriamente non in ottimi rapporti, si sono prima sfidate con cori offensivi (soprattutto da parte genoana) poi sono passate a vie di fatto che, per fortuna, non sono stati scontri fisici. Questo solo perché i due settori sono separati e anche perché lì si sono riversati numerosi steward addetti alla sicurezza e, solo successivamente, quando la situazione si è fatta più complicata, anche alcuni poliziotti con casco in testa e sfollagente in mano.

 

L’arma più temuta dai tifosi in questo caso è certo il “manganello”, bensì i filmati registrati delle videocamere che successivamente vengono passate al setaccio della Polizia Scientifica. A volte diventano un nome e un volto, e poi denuncia e Daspo. A volte no. Non mancherà il lavoro per le Questure di Ascoli e di Genova. In questo caso conta poco chi ha scagliato la prima pietra, pardon pezzi di seggiolini e fiaccole (ovviamente) accese. A proposito di queste ultime, che dentro lo stadio non possono entrare da sole, la domanda sorge spontanea: come vengono effettuati i controlli agli ingressi?

 

Lo schieramento delle forze di polizia allo stadio, e dintorni, è sempre ingente. Ancor di più quando è di scena un Genoa e non una Santarcangiolese qualunque. Quello della squadra romagnola non è un riferimento casuale perché dobbiamo tornare a sabato 13 dicembre 2014, otto anni fa esatti. Quel giorno si giocò l’unica partita che in 124 anni di storia dell’Ascoli (al momento erano 116) ha fatto registrare zero tifosi ospiti allo stadio. I controlli furono ugualmente molto rigidi. A un sostenitore dell’Ascoli, il tranquillo 61enne Alberto Durastanti di Castorano che dopo aver parcheggiato arrivava a piedi da est (Monticelli), venne vietato il passaggio dietro la Curva Nord per poter raggiungere la Tribuna Ovest. Poche decine di metri. Era in ritardo e, per non perdersi i primi momenti della gara, aggirò la Curva percorrendo a piedi la Circonvallazione e trovando un pertugio per scendere su Via delle Zeppelle e tornare indietro verso lo stadio. Ma inciampò e cadde, battè la testa, venne soccorso e portato in ospedale dove morì durante la notte.

 

Ad assistere ad Ascoli-Genoa c’erano ben tre esponenti della Procura Federale. Oltre che in quelle del questore, e quindi della Procura della Repubblica di Ascoli, anche nelle loro mani finirà il resoconto di quanto accaduto, conta dei danni compresa.

 

Per quanto riguarda la giustizia sportiva, dopo le verifiche e dopo aver accertato le responsabilità, le società dei tifosi che hanno causato danni vengono chiamate a risarcire il danno. In questo caso, sempre ovviamente dopo che sarà tutto verificato, a rispondere dei danni causati potrebbe essere il Genoa. In passato è accaduto altre volte. Le ultime, clamorose, a distanza di pochi giorni il 15 settembre e il 7 ottobre 2019 quando i tifosi, rispettivamente del Livorno e del Pescara, vandalizzarono i bagni del settore ospiti. Anche in quelle occasioni entrarono in ballo un esponente della Procura federale e il delegato della Lega B.

 

Se il buonsenso non alloggia nel cervello di alcuni ultras, dovrebbe essere invece di casa in quello di chi deve accelerare sul fronte della costruzione della nuova Curva Sud. Lo stesso buonsenso che purtroppo svanì nel nulla quel maledetto pomeriggio del 13 dicembre 2014. Un fatto che non ci stancheremo mai di ricordare.

 

Il lancio delle fiaccole da un settore all’altro degli spalti nord dello stadio “Del Duca”: la partita è iniziata ma non la guarda quasi nessuno

Ascoli-Genoa 0-0: sfida equilibrata e combattuta, ma che rabbia per le occasioni non sfruttate (Video e foto)


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